Addio aerei Ventaglio
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ItaliaOggi (Turismo) Numero 061, pag. 17 del 12/3/2004 di Massimo Galli
Il t.o. tratta la cessione di Livingston A meno di un anno dal decollo della sua compagnia aerea, il gruppo Ventaglio è stato costretto a gettare la spugna. Livingston aviation group sarà venduto per alleggerire i debiti del tour operator, che alla fine dell'ultimo esercizio ammontavano a 112,6 milioni di euro, di cui 100 relativi a un prestito obbligazionario in scadenza tra poco più di un anno. Questo, con ogni probabilità, non sta facendo dormire sonni tranquilli alla famiglia Colombo, che detiene la maggioranza delle azioni del t.o. ´Ci sono trattative in corso', si è limitato a far sapere in un comunicato il fondatore e presidente dei Viaggi del ventaglio, Bruno Colombo. Con chi e con quale scadenza, per il momento, non è dato sapere. Tuttavia, una possibile pista porterebbe in Spagna. Nella relazione che accompagna l'ultimo bilancio, chiuso al 31 ottobre, si parla infatti di ´una forte partnership con il gruppo Iberostar', che ´porterebbe a un ampliamento del prodotto disponibile determinando la nascita, senza importanti investimenti, di un polo latino con precise identità nazionali, ma con forti affinità nelle proprietà'. Fatto sta che Iberostar non è soltanto una catena alberghiera ma comprende alcuni tour operator, un network di agenzie di viaggio e un vettore (Iberworld) che può contare su una flotta di una decina di aerei Airbus, gli stessi su cui sta scommettendo Livingston. Su questo punto, tuttavia, fonti del gruppo smentiscono, sottolineando che l'accordo allo studio con il gruppo spagnolo riguarderebbe soltanto la commercializzazione di pacchetti turistici. Dal canto suo, Colombo ha di recente evidenziato le buone performance della Livingston: fatturato di 165 milioni di euro e risultato prima delle imposte pari a 5,1 milioni. La società comprende Lauda air, con tre Boeing 767, e Livingston spa, con due Airbus 321-200; entro la fine dell'anno, tuttavia, i Boeing lasceranno il posto a nuovi Airbus. Risultati che, secondo Colombo, rimangono promettenti anche dopo la cessione: ´Nel 2003 il fatturato con il gruppo Ventaglio è stato pari al 62% e anche un eventuale ridimensionamento nella compagine sociale non cambierebbe la nostra politica nei confronti della compagnia aerea'. Per il presidente del Ventaglio l'integrazione verticale non verrebbe meno. Tuttavia, rileggendo alcune pagine del recente libro di Colombo, Un sogno all inclusive, la sensazione è che questa smobilitazione abbia l'aria di una sconfitta. Nel volume, infatti, si parlava con orgoglio della ´prima compagnia aerea italiana di proprietà di un tour operator e che svolgeva la propria attività tutta dedicata allo stesso'. La situazione finanziaria, del resto, non lasciava molto spazio ad alternative. Tant'è vero che sono allo studio anche cessioni di immobili a Genova e Trieste, oltre all'outsourcing di funzioni aziendali come il servizio clienti e l'ufficio tecnico. Inoltre, la famiglia Colombo ha dichiarato recentemente il proprio impegno per un aumento di capitale, in grado di portare nelle casse della società quei mezzi freschi, divenuti ormai indispensabili in una fase congiunturale delicata per il settore turistico. Ieri, d'altro canto, tutti i vertici aziendali risultavano perennemente in riunione: voci non confermate parlano di lunghi colloqui con le banche interessate all'operazione. (riproduzione riservata) |