6/9/2010 ore: 12:00

A sorpresa contro l’evasione fiscale nasce l’asse tra Confindustria e Bonanni

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Verso una manifestazione il primo sabato di ottobre
CERNOBBIO — Il presidente della Confindustria sostiene l’esigenza di un nuovo «patto sociale per aumentare produttività e salari». Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, in un intervento molto applaudito al forum Ambrosetti di Cernobbio, si dice ovviamente disponibile ma rilancia. L’idea è quella di coinvolgere tutte le parti sociali e produttive del Paese in una grande manifestazione di protesta da effettuare il primo sabato di ottobre — «così non si perde una giornata di lavoro» — per chiedere un fisco più giusto e per aumentare la lotta contro l’evasione fiscale». Al leader sindacale, che la settimana scorsa in un’intervista aveva anche proposto più severità per gli evasori fino a prospettare la galera «come accade in tutti i Paesi civili», ha risposto in diretta il numero uno degli imprenditori. Per la Marcegaglia tutte le iniziative «che vanno nella direzione di contrasto dell’evasione fiscale sono da condividere».
Se alle parole seguiranno i fatti, e se aderiranno anche gli artigiani e i commercianti confluiti in Rete imprese Italia, tra un mese ci sarà una manifestazione senza precedenti nel nostro Paese: lavoratori e datori di lavoro insieme per denunciare i furbi che continuando a evadere il fisco danneggiano l’intera economia. L’obiettivo della manifestazione lanciata da Bonanni, che per ora è stata accolta dalla Cgil con una certa freddezza, comprende anche altre esigenze. «Noi protesteremo i primi di ottobre per chiedere interventi sui fattori di contesto e di sostegno all'occupazione, al fattore manifatturiero e dei servizi».
Ieri a Cernobbio si è così rafforzato ancora di più l’asse tra Bonanni e la Marcegaglia, tra un pezzo importante del sindacato e l’associazione più potente degli imprenditori. Tutti e due, manifestazione fiscale a parte, hanno evocato il «patto sociale» lanciato dall’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne la settimana scorsa a Rimini. Il presupposto, come era chiarissimo nel lungo intervento del manager del Lingotto, è di non fermarsi a Melfi. «Non è solo Pomigliano — spiega la Marcegaglia parlando dello stabilimento campano della Fiat — sono tutte le imprese italiane che hanno bisogno di migliorare la produttività per essere competitive». Fare un nuovo patto sociale «significa migliorare la produttività delle nostre imprese, la capacità di stare sul mercato, significa aumentare i salari facendo partecipare i lavoratori ai risultati delle imprese».

Una prospettiva contestata ancora una volta dalla Fiom che ieri ha parlato di «minestra riscaldata». Musica invece per Bonanni. «Bisogna fare quel patto che evocava Marchionne l'altra settimana» — ha continuato il segretario Cisl — mettersi d'accordo su come sfruttare al massimo gli impianti, rafforzare i salari perché questo fa bene alla produttività del sistema». La Marcegaglia spera infine che, con l’arrivo del nuovo segretario Cgil al posto di Guglielmo Epifani ci «possano essere spazi di dialogo». «Susanna Camusso conosce l'industria», ha osservato, «mi auguro che promuova il cambiamento superando le resistenze interne».

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