8/11/2006 ore: 10:55
"Usa" Nelle urne ha vinto il caos
Contenuti associati
Pagina 2 - Esteri/Voto in Usa Errori, guasti e sospetti Nelle urne ha vinto il caos inviato a WASHINGTON Scene simili nella contea di Delaware, in Indiana, dove un errore del computer ha bloccato le operazioni elettorali in 75 distretti. Nella contea di Maron, Indiana, i lettori ottici delle schede non funzionano in cento seggi. Poich? almeno un terzo degli aventi diritto ? chiamato a votare con le urne elettroniche - sono di due tipi, alcune stampano il voto su carta e altre lo memorizzano nel computer - i ritardi rischiano di allungare i tempi dei risultati. In Tennessee i legali del partito democratico hanno chiesto di prolungare l'apertura dei seggi nel timore che gran parte dell'elettorato resti escluso. Molti sono rimasti in fila nella notte per poter votare. In Maryland il portavoce della campagna del candidato repubblicano al Senato, Michel Steele, prevede che i risultati finali ?non si avranno prima di sabato?. A spiegare i problemi con le urne elettroniche ? il fatto che per la prima volta dalla d?b?cle di Florida 2000 - quando la presidenza venne assegnata per un pugno di voti grazie ad un verdetto della Corte Suprema che pose fine alla riconta delle schede - l'America vota sulla base dei nuovi regolamenti varati nel 2002. Oltre al voto elettronico l'altro punto debole sono le banche dati dei seggi: in Colorado e Florida alcuni seggi hanno respinto gli elettori perch? negli elenchi non figuravano le iniziali del secondo nome. In South Carolina il governatore Mark Stanford ? stato respinto perch? privo di documento di identit? ed ha potuto votare solo dopo essere andato a casa a prenderne uno valido. ?E' l'elezione che registra le maggiori novit? di scrutino degli ultimi decenni? assicura Wendy Weiser, docente di legge alla New York University. In Florida invece l'imprevisto si ? manifesto quando un'anziana signora nella Contea di Volusia si accorta che il nome del candidato non figurava sulla scheda: si ? cos? scoperto che centinaia di schede errate sono state distribuite. In Virginia ? successo di peggio perch? Jean Jensen, segretario della commissione elettorale, ha formalmente messo a conoscenza l'Fbi di ?ripetuti episodi di intimidazione degli elettori?. Agenti federali si sono recati nelle contee di Accomack, Northampton e Faifax e nelle citt? di Covington, Hampton e Colonial Heights raccogliendo la testimonianza di cittadini che hanno ricevuto negli ultimi giorni telefonate con le quali gli si diceva di andare a votare nel seggio sbagliato, alcuni casi anche in Stati diversi, come ad esempio New York. A chiamare erano voci femminili che si presentavano a nome del candidato democratico al Senato Jim Webb e gran parte delle telefonate hanno raggiunto elettori democratici. I portavoce del rivale repubblicano, George Allen, hanno negato un coinvolgimento negli episodi ma l'Fbi ha aperto un'indagine destinata ad estendersi anche in altri Stati perch? in New Mexico si registrano diversi episodi simili. Proprio nel timore di contestazioni e denunce il ministro della Giustizia, Alberto Gonzales, ha inviato 850 ispettori federali in 22 Stati. Come se non bastasse a complicare le prospettive dello spoglio vi sono altri due problemi: l'alto numero dei voti espressi nei giorni precedenti all'apertura dei seggi - che per regolamento saranno scrutinati per ultimi - ed il fatto che per la prima volta tutti gli oltre 250 mila soldati americani stazionati all'estero hanno avuto la possibilit? di votare per email con procedure elettroniche sulla cui sicurezza lo stesso Pentagono ? stato molto prudente. Bush ha atteso alla Casa Bianca i risultati dai quali dipendono i suoi due ultimi anni di presidenza, assieme alla moglie Laura, mentre lo stratega elettorale Karl Rove ha fatto perdere le proprie tracce, lasciando il capo del partito repubblicano, Ken Melhman, a presidiare il quartier generale di Washington con un'agenda di 36 interviste tv appena si conosceranno i risultati. Diversa l'attesa dei democratici, che sentono di avere il vento a favore per guadagnare ci? che serve alla vittoria: 15 seggi in pi? alla Camera e 6 al Senato. I due leader della campagna, il senatore Chuck Schumer ed il deputato Rahm Emanuel, hanno organizzato un ?Victory Party? in un hotel vicino Capitol Hill, confermando la sicurezza nello ?tsunami democratico?. Se ci? dovesse avvenire il presidente della Camera diventer? per la prima volta una donna: l'italoamericana Nancy Pelosi, deputato di San Francisco, che ha passato la notte dell'Election Day in un ospedale di Washington per stare accanto alla figlia in attesa di partorire quello che sar? il suo sesto nipote. In caso di affermazione democratica il galateo di Washington prevede che sia Bush a telefonare a Pelosi per augurarle buon lavoro. |