30/5/2006 ore: 10:46

"Unipol" Il fantasma di Consorte spacca ancora la coop

Contenuti associati

    marted? 30 maggio 2006


    Pagina 21 - Politica

    VELENI A BOLOGNA RAPPORTI DIFFICILI TRA GLI UOMINI DI EPIFANI E I VERTICI
      Unipol in sciopero
      Il fantasma di Consorte
      spacca ancora la coop
        Nella compagnia ? in atto una guerra per bande
        tra Cgil e i tanti fedelissimi dell’ad ancora in sella

        reportage
        PIERANGELO SAPEGNO

        inviato a BOLOGNA
        Uno sciopero, che volete che sia. Per?, qui ? un’altra cosa, nei corridoi della Unipol, dove il mondo delle cooperative aveva cominciato a sognare in grande. Dal sudore del lavoro al profumo dei soldi. Dopo il terremoto di Natale, qualcosa ? cambiato. Non ci sono pi? Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, spazzati via da un’Opa e dai telefoni, assieme al ?problema morale?, come la chiamano da queste parti quell’area confusa, guardata a vista dalla legge e dalla nostra coscienza. In questi corridoi abbiamo cercato il fantasma di Consorte, di quei tempi, di quelle voci, di quel mondo, e forse non lo abbiamo trovato, o forse s?. Per?, abbiamo sentito un mucchio di gente dire la stessa cosa: ?Non ha fatto del male all’Unipol. ? stato un uomo di grande capacit?. Ha fatto solo male a farsi gli affari suoi?. Invece, non abbiamo sentito nessuno dire: ?Che cavolata quella della Bnl?. Pu? darsi anche che non significhi niente tutto questo, per? c’? uno strano vento che soffia oggi dentro a questi palazzi neri, e che porta nostalgie, e ricordi di grandezza pure, assieme a qualche veleno e intrecci complicati. Si parte da uno sciopero, otto ore divise per quattro. Che volete che sia. Ma attorno a quell’agitazione sindacale, c’? tutto quello che ? cambiato e tutto quello che ? rimasto, come ci racconta un dirigente che vuol mantenere l’anonimato: ?Abbiamo versato lacrime amare, ed ? evidente che il trauma c’? stato. Adesso, ci sarebbe la necessit? di fermarsi un po’, di tirare il fiato. ? in questa situazione che viene fuori di tutto, dalle ferite ai rimpianti, alle pene. E al resto?.
          Pu? essere strano che un viaggio fra i fantasmi, cominci da uno sciopero. ? che fa effetto vedere questa cattedrale della sinistra minacciata dai sindacati. Entrando, ci sono due cartelli, come succede davanti alle fabbriche. ?Unipol, ti riempi la bocca di valori, ma i tuoi valori li tieni per te?. In mezzo alla ?o? di valori c'? il segno dei dollari. E, dall’altra parte del cancello, quell’?Unipol rispetta chi lavora? che suona ancora peggio nel tempio finanziario delle cooperative, in questo regno dei lavoratori, fra la torre della Lega e il palazzo delle Coop bianche. Otto ore di sciopero, a cominciare dalle 2 di domani: dalle 10 a mezzogiorno. ?Non si era mai visto all’Unipol uno scontro cos? duro?, ricorda Giovanni Mazzoni della Fisac-Cgil. La piattaforma porta la firma di tutte cinque le sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil, pi? due autonomi), ma la rappresentanza maggioritaria ? quella che fa capo all’organizzazione di Guglielmo Epifani, come spiega il sindacalista Gianni Lucarini, facendo due rapidi conti: ?Diciamo che su mille iscritti, seicento sono nostri, Cgil?. Con questa forza alle spalle, ci starebbe la prima resa dei conti: tra Epifani e i vertici della compagnia delle Coop non correrebbe buon sangue. E come ricorda un altro anonimo dirigente ?l’opposizione all’Opa per la Bnl non ? stata dimenticata n? dall’ex numero uno Giovanni Consorte n? dal suo successore Pierluigi Stefanini?. Qualche tempo fa, alla festa della Camera del Lavoro, il nuovo Presidente Unipol e il leader della Cgil si sarebbero beccati in pubblico senza tanti complimenti. Stefanini viene comunque considerato ?un buon politico?, ?un mediatore eccellente?, o un uomo del dialogo, come lo descrive Lucarini. Dietro e sotto di lui, c’? invece tutto il management creato durante i 15 anni di governo di Consorte e Sacchetti. Il fatto ? che quelli sono stati indubbiamente anni di grandi successi: si ? passati dal rischio di un fallimento (?e io me li ricordo ancora i carabinieri e la finanza qui davanti, nei corridoi, che minacciavano di chiuderci, nessuno di noi li ha dimenticati?) ai giorni dei trionfi, quando poco per volta l’Unipol ha scalato tutte le posizioni fino a diventare la quinta compagnia d’assicurazioni in Italia, cominciando ad acquistare di qua e di l?, dall’Aurora alla Winterthur. Alla fine, dopo il terremoto della Bnl, ? successo questo: ? saltata la testa, ma il corpo ? rimasto. Basta questo per ipotizzare una guerra intestina? Smentisce il sindacato, con tanto di comunicato: ?Letture fuorvianti. Le illazioni pro o contro quella cordata aziendale sono argomento che non ci appassiona minimamente?. Sono banali pettegolezzi, chiosa Lucarini. Vero o no che sia, non sono pochi quelli che intravedono dietro a questo sciopero una resa dei conti tra i dirigenti ancora fedeli a Consorte e il ?sindacalista traditore?, o chi ci ipotizza, all’opposto, una manovra per dimostrare che senza l’ex padre padrone l’azienda sia allo sbando. Dentro alla Lega, i grandi nemici di Consorte oggi sono Enea Mazzoli, un tempo il suo padre putativo e Claudio Levorato, vice presidente Finsoe. Con Mazzoli il diverbio ? sceso a insulti pesanti. Quelli considerati vicini all’ex manager abruzzese sono Luciano Calanchi, 77 anni e grande vecchio della Lega, e Pino Collina. Il rapporto tra Calanchi e Consorte ? padre-figlio. Collina, invece, ? considerato un pontiere, uno che potrebbe anche trovare l'accordo giusto fra una fazione e l’altra. Solo che a guardarla da qui, adesso, ? roba da futuro lontano. Molto lontano.

        Close menu