6/10/2005 ore: 11:28
"Tfr" U.La Malfa: macché lobby, l’Ue non la passerebbe
Contenuti associati
Pagina 2 intervista L’Ue non la passerebbe Giorgio La Malfa ha un piede sull’aereo che lo porta a Bruxelles ma vuole prima rispedire al mittente le accuse di chi lo indica come sostenitore delle pressioni di banche e assicurazioni. «Le lobby non c’entrano nulla. Io ho solo detto che non mi piace l’idea di una previdenza dei sindacati. E ho aggiunto che Unione europea ci potrebbe contestare almeno due aspetti per nulla irrilevanti: il rischio di aiuti di Stato e la violazione del principio di concorrenza». Ministro, ci può spiegare che è accaduto in Consiglio? Perché nascerebbe una previdenza dei sindacati? «In buona sostanza Fondo chiuso significa questo: costringere i lavoratori che vogliono spostare il Tfr dall’azienda a metterlo solo nel Fondo dei sindacati. A me sinceramente affermare questo principio non piace». La possibilità di passare da un Fondo chiuso ad un Fondo aperto di banche e assicurazioni però è garantito. Non è così? I sindacati rispondono che è giusto sia la contrattazione collettiva a definire questi aspetti. Non è d’accordo? Vale a dire? A favore di chi? «A favore delle imprese che, nello schema di riforma, riceverebbero compensazioni per le quote di Tfr che gli verranno a mancare». Il ministro del Welfare Maroni ha parlato di «forti pressioni da parte di ambienti economico-finanziari». Per di più c’è il problema del premier, azionista di una grande compagnia assicurativa. Come risponde a chi l’accusa di aver sostenuto quelle ragioni? [ale.bar.] |