"Telecom" R.Bonanni: «Largo ai dipendenti-azionisti»
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luned? 18 settembre 2006
Pagina 12 - Economia
L?INTERVISTA
Raffaele Bonanni: dico subito s? alla proposta del ministro Bersani
?Largo ai dipendenti-azionisti cos? si rinnova il capitalismo?
la vendita di tim - D? lavoro a 86 mila persone e opera in un settore strategico. Non pu? essere ceduta all?estero le pensioni -Sulla previdenza discutiamo, ma non si pu? considerare chi lavora un fannullone i lavoratori -Devono poter entrare nel capitale delle aziende cos? come gi? succede in Germania La borsa -Se non decolla ? anche perch? i risparmiatori non hanno mai potuto partecipare alla vita delle imprese
LUISA GRION
ROMA - Il capitalismo italiano va riformato, non vi ? dubbio. E la vicenda Telecom - ?l?ennesimo caso in cui chi ha comprato lo ha fatto senza avere i soldi necessari per farlo e poi ? rimasto incastrato nei suoi stessi debiti? - dimostra tutta l?urgenza del caso. Raffaele Bonanni, leader della Cisl, condivide la proposta fatta da Pierluigi Bersani in un?intervista a Repubblica. Ma avverte il ministro dello Sviluppo Economico che, per avviare la riforma, va posta una condizione essenziale: ?il clima deve cambiare, ci deve essere pi? trasparenza e bisogna fare in modo che i lavoratori siano coinvolti nell?operazione?.
Bonanni, partiamo da caso Telecom. E di come, con il ritorno ai vertici di Guido Rossi, ne sono usciti l?azienda e il governo.
?Siamo al gioco dell?oca. Guido Rossi torna da presidente dopo dieci anni e ci? dimostra che le privatizzazioni italiane hanno avuto un epilogo disastroso. Partendo dal presupposto che chi le ha dirette fosse in buonafede, va detto che l?approccio fu caratterizzato da imbarazzante provincialismo. Ci siamo disfatti di aziende importanti cedendole a personaggi che non avevano consistenza finanziaria, n? strategia?.
Quella di provincialismo ? un?accusa fatta a Prodi? Quando Telecom fu privatizzata lui era capo del governo.
?Non ? questione di destra o sinistra, ? questione di cultura che nemmeno la destra, quando ha governato, ha dimostrato di avere?.
Ma nello specifico, su Telecom e sul documento Rovati, il governo come n? ? uscito?
?Difficile dirlo, difficile capire cosa sia veramente successo. Tutti continuano a parlare in codice e ci? dimostra che c?? un deficit di trasparenza al quale va posto rimedio. Tanto pi? se Bersani intende proseguire in questa sua battaglia per la riforma del capitalismo. Io mi auguro che vada avanti, sia chiaro. Ci sto: glielo dico subito, senza aspettare l?incontro che marted? avremo con lui assieme agli altri sindacati. Ma pongo delle condizioni?.
Quali?
?La chiarezza delle operazioni. Non se ne pu? pi? di questi giochi sotterranei e colpi di teatro. Bisogna agire alla luce del sole e con strategie precise?.
Ma Telecom, in fondo, non ? un?azienda privata?
?E? anche un?azienda che d? lavoro a 86 mila persone e che opera in un settore strategico come quello delle comunicazioni. Nel caso in questione, quindi, ? chiaro che Tim non pu? essere scorporata e non pu? essere ceduta all?estero?.
Torniamo alla riforma del capitalismo: se il problema principale ? quello della trasparenza lei che soluzione propone?
?Molte cose le ha gi? dette Bersani: rivedere le regole del controllo societario, coinvolgere le banche, anche perch? sono le uniche aziende in cui la privatizzazione ha funzionato. Far decollare i fondi pensione: a noi va benissimo, visto che lo chiediamo da anni. Ma non basta: basandosi sul modello tedesco, i lavoratori devono poter entrare nell?azionariato, devono partecipare al capitale di rischio. La vera novit? deve essere questa. La cosa - tra l?altro - produrrebbe due effetti positivi: oltre all?apportare risorse nuove, aumenterebbe la fedelt? dei dipendenti all?azienda e ridarebbe fiducia alla Borsa. Se Piazza Affari non decolla ? anche perch? i piccoli risparmiatori hanno subito troppe docce scozzesi, cito solo Parmalat e Cirio, e non sono mai stati incoraggiati a partecipare con i loro capitali. E? una cosa che noi chiediamo da anni, anche se tutti - sinistra compresa - ci hanno ignorato e a volte deriso?.
Ora per? proprio dal governo di centrosinistra arriva la proposta di riformare il capitalismo
?Ne siamo contenti, anche se poteva pensarci prima?.
Perch? non lo ha fatto?
?Un po? per eccesso d?ideologia, un po? per sudditanza verso i poteri forti?.
Ora lei parla tanto di riformismo, ma poi sulle pensioni ? per lo status quo e la Cisl si schiera a fianco di Rifondazione
?Chiariamo cosa sia il riformismo e precisiamo che, salvando i diritti acquisiti, noi siamo disponibili a discutere di un aumento dell?et? pensionabile. Se riformismo ? fare pesanti attacchi ai lavoratori pubblici definendoli "fannulloni" noi non ci stiamo, ma se si tratta di parlare di quello che non va nella pubblica amministrazione siamo qua. Se si tratta di distribuire reddito attraverso una contrattazione legata alla produttivit? e flessibilit? agendo sul cuneo fiscale ci stiamo, ma nessuno pu? pretendere che questa disponibilit? non sia pagata. Siamo riformisti, certo, ma delle riforme vogliamo discuterne da protagonisti, non da subalterni?.
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