22/9/2006 ore: 11:18
"Telecom" «Intercettazioni? Nel dna della Pirelli»
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Pagina 4 - Economia/Oggi ?Intercettazioni? Nel dna della Pirelli? NESSUNA SORPRESA - ?Pi? che un normale rapporto di lavoro, sembra un vincolo da schiavit? della gleba di tipo medievale?. La rabbia dei dipendenti Pirelli e Telecom, oggetto d’illecita schedatura da parte degli investigatori privati e dei dirigenti aziendali finiti nel mirino della procura di Milano, ? unanime: ora sembrano trovare spiegazione gli strani criteri usati dal management nelle assunzioni e le sospette capacit? del gruppo di prevedere le iniziative sindacali. Ma nessuno parla di sorpresa e sgomento: ?? un comportamento coerente alle modalit? di gestione usate dai dirigenti di Tronchetti Provera? affermano le Rsu. Anche per questo la Slc Cgil ha deciso di costituirsi parte civile nel futuro processo, ritenendo ?parte lesa? i lavoratori del gruppo. Carlo Sorrentino ? da 12 anni delegato sindacale alla Pirelli di Bollate: ?? nel loro dna fare questo genere di cose: quando incontrano i rappresentanti dei lavoratori spiegano che va tutto bene e che il futuro industriale ? roseo, ma inevitabilmente il giorno dopo leggiamo sulla stampa che hanno venduto un altro pezzo della produzione. Il management si smentisce in continuazione, non c’? alcuna correttezza nelle relazioni?. Detto questo, le intercettazioni starebbero nell’ordine delle cose: ?Spesso - racconta Sorrentino - l’azienda sembrava essere gi? al corrente delle iniziative che stavamo ancora discutendo all’interno del sindacato. Quando abbiamo deciso lo sciopero del 16 giugno scorso contro lo smantellamento della Pirelli, ad esempio, i dirigenti gi? sapevano?. ? normale che sorgano molti dubbi sulla gestione del personale degli ultimi anni: ?Ci chiedevamo - ricorda Gianmario Nocera della Filcem Cgil di Milano - quali fossero i metri di giudizio della Pirelli nell’assumere: molte volte erano i lavoratori migliori quelli a cui non veniva rinnovato il contratto a tempo determinato. Evidentemente controllavano che il pensiero degli assunti fosse funzionale alla filosofia aziendale. ? preoccupante, ma costituisce il normale corollario dell’involuzione dei rapporti sindacali avviata con l’arrivo di Tronchetti Provera. Un uomo, del resto, che ha depauperato il patrimonio industriale italiano, vendendo tutti i pezzi buoni di Pirelli per pagare i debiti e per mantenere la propria presenza in Telecom?. Sugli stessi toni anche Fabio Fumagalli, da 25 anni delegato alla Bicocca: ?Da che ? arrivato Tronchetti Provera, l’azienda si ? ridotta ad un terzo di quello che era: a fronte di ogni problema ha sempre venduto, non ha mai fatto investimenti n? ha mai puntato sullo sviluppo industriale. Leopoldo Pirelli non l’avrebbe mai fatto e, pur non essendo uno stinco di santo, non avrebbe mai trattato gli operai come numeri da controllare e da svendere?. Qualcuno in Telecom si ? persino premunito in anticipo: ?Noi che lavoriamo in azienda - spiega Renato Comelli, rappresentante sindacale della Telecom di Bergamo - sappiamo quanto possano essere facili gli abusi in tema di intercettazioni: nell’assoluta mancanza di controlli, questa propriet? ha accentrato tutte le attivit? relative alla sicurezza e all’attivit? giudiziaria, creando un’azienda nell’azienda che rispondeva solo al presidente. Insomma, qualche sospetto l’abbiamo sempre avuto e ci siamo regolati di conseguenza, autolimitandoci nelle conversazioni telefoniche e nelle e-mail?. Ma l’amarezza non si limita alle intercettazioni: ?Com’? possibile che nessuno se ne sia accorto prima? Speriamo solo che questo verminaio - si preoccupa Comelli - non crei una cortina fumogena sulle ben pi? gravi responsabilit? industriali del gruppo?. |