13/9/2006 ore: 10:59

"Telecom" Il Palazzo si agita

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    mercoled? 13 settembre 2006

    Pagina 3 - Economia


    LA POLITICA AL TELEFONO - IL CENTRODESTRA E IL CENTROSINISTRA SI ARROVELLANO PER CERCARE DI CAPIRE CHI SAR? L'ACQUIRENTE DI TIM

    Il Palazzo si agita
    ?Arriva lo straniero
    Era meglio con l’Iri?
      La rabbia di Prodi: ?Ci vorrebbe un Ernesto Pascale
      Aveva ben altro senso del dovere di questi qui?

      retroscena
      AUGUSTO MINZOLINI
        ROMA
        Per comprendere qualcosa di pi? di quello che si sta trasformando nel nuovo ?affaire? Telecom, cio? la vendita di Tim, bisogna parlare con qualcuno che abbia buoni contatti con l’imprenditoria milanese, quella a cui fa riferimento Marco Tronchetti Provera. Spiega Giampiero Cantoni, ex-presidente Bnl, senatore di Forza Italia e molto addentro in queste vicende: ?Un’operazione del genere era prevedibile visto l’indebitamento di Telecom. Solo che bisogna vedere chi ci sta lavorando dietro, chi sono i possibili acquirenti. E se ne dicono di tutti i colori. Si parla della compagnia spagnola Telefonica, ma l’affare ? troppo grande per lei. Di British Telecom. Del Fondo Carlyle che qui in Italia ha come uomo di fiducia, Marco De Benedetti, il figlio dell’Ingegnere. Eppoi in difesa dell’italianit? molti potrebbero scendere in campo tra gli applausi. Chess? anche Berlusconi con cui in una giornata del genere nessuno ? riuscito a parlare. So solo che per ora in questa storia non c’? nulla di chiaro. Di certo viene rispettata la tradizione che ad ogni elezione Telecom cambia padrone?.
          Gi?, niente ? chiaro. E probabilmente quanto sta avvenendo ha colto impreparato pure Romano Prodi che per tutta la giornata di ieri se l’? presa con Tronchetti Provera, reo di averlo preso per il naso. Ieri il premier si ? sfogato pi? volte con i suoi sull’argomento: ?Durante il convegno di Cernobbio - ha raccontato - Tronchetti Provera mi ha chiesto un colloquio. Ma di quanto ? emerso oggi non mi ha detto nulla. Anzi, francamente quanto sta accedendo dimostra che c’? stata una carenza di fair-play e di informazione da parte sua nei nostri confronti. Certo non credo che potremo usare la golden-share per bloccare l’operazione, visto che il governo non l’ha mai usata, per?, il nostro interlocutore ci deve spiegare molte cose: c’? stata una inversione ad “U” della strategia del suo gruppo che ? davvero incomprensibile. Rischiamo di vendere un altro pezzo dell’industria italiana agli stranieri in un settore strategico e remunerativo e solo perch? lui deve far cassa...?.
            Un discorso duro a cui il Professore ha fatto seguire un ?excursus? sui bei tempi dell’Iri, della Stet, cio? quando i manager statali ?garantivano? l’interesse pubblico nel mercato. ?Mi ricordo - ha raccontato - che Vito Gamberale appena Tim part? diventando subito un successo, arriv? a prospettare l’idea che avrebbe potuto acquisire la Vodafone mondiale?. Ed ancora: ?Ci vorrebbero i manager pubblici di una volta, gente come Ernesto Pascale che aveva ben altro senso del dovere di questi qui...?.
              Insomma, un Prodi a ?ruota libera? che, per usare un eufemismo, a tutti ? sembrato alquanto ?perplesso? per il comportamento di Tronchetti Provera. E forse tra i due sull’argomento gi? c’era pi? di un motivo di incomprensione. Si sa che il patron di Telecom si sentiva ?pressato?: prima lo scandalo sulle intercettazioni che ha coinvolto Telecom; poi, un atteggiamento pi? rigido delle banche creditrici (i titoli in garanzia del gruppo alle banche si sono avvicinati sempre pi? a quelli di borsa, scendendo ancora Telecom sarebbe dovuta rientrare ma non avrebbe avuto a disposizione le risorse finanziarie necessarie). In questo scenario una ?vulgata? che va per la maggiore sulla piazza milanese racconta che l’operazione messa in atto dal patron di Telecom sia stata anche una contromossa per evitare un piano messo in piedi a Palazzo Chigi sotto la supervisione di consiglieri del Professore come Claudio Costamagna e il sottosegretario Massimo Tononi e l’aiuto di un parte delle banche creditrici. L’obiettivo del piano per dare ossigeno a Telecom era quello di ridare allo Stato, magari attraverso la Cassa depositi e prestiti, un ruolo di ?garanzia? scorporando alcuni settori della societ?. Un progetto che riecheggia in alcuni ragionamenti espressi dal presidente diessino della Commissione bilancio del Senato, Enrico Morando: ?A me non importa a chi va Tim - ha osservato ieri dopo un incontro in cui era presente lo stesso Prodi -. Questa societ? della telefonia mobile pu? anche andare nelle mani di una societ? straniera. L’importante ? creare una societ? di gestione delle reti del sistema fisso in cui rientri come azionista lo Stato, con un ruolo di garanzia per l’interesse nazionale?.
                Comunque, aldil? delle ?vulgate?, le idee tra l’attuale vertice di Telecom e Palazzo Chigi su alcuni punti non erano coincidenti da tempo. Senza contare ?i boatos? che hanno accompagnato l’operazione che non debbono essere piaciuti per niente al Professore: qualcuno, infatti, ventila che Tronchetti ?faccia cassa? con la vendita di Tim per rinvestire poi in Rcs. E’ evidente che su un’operazione del genere che tira in ballo grandi nomi e grandi interessi si pu? aprire uno scontro cruento. Ieri Rifondazione ? scesa sul piede di guerra contro Tronchetti. I verdi di Pecoraro Scanio e i neo-comunisti di Diliberto, infischiandosene dei vincoli europei, hanno consigliato a Prodi di usare la golden-share per bloccare l’affare. E, infine, Antonio Di Pietro ha usato la fantasia: ?Non ? detto che alla fine Tim non finisca in mano a mondi non noti, magari a qualche grande imprenditore filo-arabo o arabo per intero e magari a qualche finanziatore di opere e attivit? illegittime?. Pi? cauti i ds, secondo i quali Tronchetti deve fornire un quadro pi? chiaro. Di contro, invece, buona parte del centro-destra ha difeso Tronchetti contro ?il dirigismo? del governo.
                  In questa confusione il nome del possibile acquirente di Tim ? restato sullo sfondo, o meglio nell’ombra. Daniela Santanch?, grande frequentatrice dei salotti milanese e amica di Marco De Benedetti ? sicura che la societ? sar? acquistata da un gruppo straniero: ?Chi pu? saperlo mi ha fatto questa previsione come se fosse sicura?. In Bankitalia le previsioni sono pi? precise. Secondo un dirigente dei piani alti, il fondo Carlyle, cio? proprio quello di Marco De Benedetti, ? favorito nella corsa non fosse altro per i mezzi finanziari che ha a disposizione. E a ruota c’? un altro fondo americano, Blackstone, che avrebbe gi? avanzato un’offerta. Il giallo continua.

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