13/10/2006 ore: 11:29

"Telecom" Brutti: «Contro Prodi i metodi della P2»

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    venerd? 13 ottobre 2006

    Pagina 2 - Politica


    ?Contro Prodi ancora i metodi della P2?
      Massimo Brutti: ?Vicende gravissime, se ne occupi il Copaco. Sconcertante silenzio della politica?

      di Andrea Carugati / Roma

      ?? SCONCERTANTE l’indifferenza con cui il mondo politico sta reagendo a questa gravissima vicenda dello spionaggio ai danni di personalit? istituzionali di primo piano come Romano Prodi ed altri. Si pensa forse che tali questioni, e cio? il fatto che ancora una volta la vita politica italiana sia inquinata da metodi piduisti, possano essere delegate solo alla magistratura??. Massimo Brutti, senatore Ds e vicepresidente del Comitato di controllo sui servizi di sicurezza (Copaco) ? inquieto ma determinato: ?All’interno della pi? grande azienda di questo Paese, agiva un centro di potere occulto che svolgeva attivit? di spionaggio nei confronti del presidente della Commissione Europea. Possibile che l’intelligence italiana non si sia accorta di nulla? Dov’era il nostro controspionaggio? Perch? il presidente Prodi non ? stato mai avvertito? Perch? delle due l’una: o queste indagini venivano svolte per conto del vertice Telecom, oppure la stessa Telecom era truffata da questi signori. E allora la politica, e non solo la magistratura, deve domandarsi: per conto di chi lavoravano? Perch? spiavano l’allora ministro del Lavoro Roberto Maroni e Romano Prodi? Dov’erano i mandanti? Nella politia, nell’economia, negli apparati? ? assolutamente necessario saperlo. ? una questione di rilievo internazionale: che figura ci fa il nostro Paese davanti all’Europa?

      Dunque senatore Brutti. Come dovrebbe reagire il mondo politico?
        Innanzitutto rendendosi conto che c’? un problema di tenuta istituzionale che va affrontato. In questo meccanismo illecito operavano tre componenti costitutive: funzionari Telecom accusati di svolgere investigazioni clandestine per raccogliere informazioni da utilizzare illecitamente; investigatori privati che acquisivano informazioni riservate o costruivano pseudo-informazioni; pubblici ufficiali infedeli che collaboravano alla medesima attivit?. Una sola delle tre componenti non basterebbe per avere accesso, ad esempio, a banche dati di natura pubblica o che riguardino attivit? economiche dei singoli.

        Resta la domanda: che fare? Una commissione parlamentare d’inchiesta?
          Nella scorsa legislatura le commissioni d’inchiesta sono state una clava per picchiare sulla testa dell’opposizione con insinuazioni e calunnie. ? un precedente che squalifica questo strumento istituzionale. Oggi ritengo pi? utile che la procura di Milano trasmetta al Copaco tutti gli elementi di conoscenza che riguardano lo spionaggio ai danni di Prodi e altre personalit? pubbliche. Il Copaco pu? operare subito, senza attendere il varo di nuove commissioni parlamentari: ai primi di novembre si concluder? la prima fase di accertamento e approfondimento sul caso Abu Omar; a quel punto saremo liberi di affrontare questa seconda vicenda inquietante che, a quanto risulta, ha dei collegamenti con la prima. Chiedo subito che il Comitato solleciti l’autorit? giudiziaria affinch? ci trasmetta tutti gli elementi di conoscenza che non comportino pregiudizi per l’indagine in corso. Sar? poi compito del Copaco riferire al Parlamento e investire il governo dell’indagine svolta e dei risultati raggiunti.

          Ritiene che su questa proposta ci sar? anche l’accordo del presidente del Copaco Scajola?
            Il Copaco ? la sede pi? adatta per evitare strumentalizzazioni e polemiche effimere: ? un organismo presieduto da una personalit? dell’opposizione ed ? composto in numero paritario da maggioranza e opposizione. ? naturale che le informazioni sullo spionaggio ai danni di Prodi e altri esponenti politici e di governo siano trasmesse al Copaco. Da qui si pu? partire.

            Quale il passo successivo?
              C’? un problema politico. Anche il centrosinistra deve essere consapevole che la necessit? di una bonifica e di un rinnovamento negli apparati di sicurezza ? assolutamente prioritaria. Capisco il grande impegno per governare, e che non si tratta di un impegno facile, ma c’? bisogno anche di fare pulizia e di cambiare. Ricordo che la calunnia Telekom Serbia ? stata smontata solo grazie al grande impegno e alla rapidit? della procura di Torino. Se la campagna calunniosa fosse continuata senza un accertamento tempestivo della verit?, i danni politici per l’opposizione e il disorientamento dell’opinione pubblica sarebbero stati ben pi? gravi. Il punto ? che la vita democratica continua a essere inquinata dai dossier: ? il passato che non passa, ancora i metodi della P2. Se ? vero poi che il capo dell’agenzia investigativa che realizzava questi dossier, Cipriani, viene dalla scuola di Gelli, o appartiene a quell’ambiente, allora il cerchio si chiude. C’? una continuit? nell’inquinamento e nei metodi illegittimi e incivili volti a manipolare e a distorcere la vita pubblica. Pu? la politica fare finta di nulla di fronte a poteri occulti che colpiscono la democrazia, che puntano a condizionarla e a metterla alle corde?

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