23/11/2006 ore: 10:29

"Sindacale" Nella Cgil rinasce la vecchia minoranza

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    gioved? 23 novembre 2006

    Pagina 15 - Economia & Lavoro


    Nella Cgil rinasce la vecchia minoranza
      Documenti contrapposti, maggioranza per Epifani. Ma Rinaldini e Cremaschi si astengono

      di Felicia Masocco / Roma

      IL VOTO Due giorni di dibattito senza peli sulla lingua e alla fine il direttivo della Cgil ha votato. Non senza sorprese. Sono stati presentati due documenti contrapposti che divergono nettamente sul giudizio della manifestazione contro la precariet? del 4 novembre. La linea di Epifani passa agevolmente, 63 voti sono andati al documento firmato dalla segreteria (esclusa Paola Agnello Modica) che ricalca la posizione durissima espressa dal leader nella relazione introduttiva. Viene ribadita come ?assolutamente necessaria la nettezza di scelte che abbiano carattere sindacale e confederale? che si devono ritrovare ?negli obiettivi e nelle parole d’ordine della Cgil?. E nello scontro ?le personalizzazioni sono inaccettabili?. 21 voti sono andati all’altro documento presentato dalla stessa Agnello Modica e da Nicola Nicolosi esponenti di una parte della sinistra Cgil, Lavoro e societ?, che difende la scelta di scendere in piazza pur condannando la posizione dei Cobas. In 14 si sono astenuti, non hanno votato n? l’uno e nell’altro: cos? Giorgio Cremaschi e gli altri di Rete 28 aprile, Gianni Rinaldini ed altri dirigenti Fiom, e i segretari di Brescia e Reggio Emilia.

      Va registrata la ?rinascita? - sia pure informale - dell’area di minoranza ?dissolta? al congresso di Rimini. Lavoro e societ? non d? la sua approvazione alla relazione di Epifani, dunque ha una sua propria posizione sulla manifestazione e sulla Finanziaria. L’altro aspetto ? che non si ? formata, non in modo strutturale, una nuova minoranza che fa capo a Gianni Rinaldini che con la sua astensione ha confermato di non voler entrare in un’area programmatica. E se pure ha esordito dicendo di non condividere la relazione di Epifani (il dissenso di merito c’? tutto), il segretario della Fiom non si sfila dalla maggioranza. Le astensioni sono state una sorpresa soprattutto dopo che negli interventi Cremaschi e Rinaldini hanno ribattuto punto su punto la loro posizione: molto basata sul diritto al dissenso, quella di Cremaschi, mentre Rinaldini ha insistito sulla dialettica che c’? e c’? sempre stata tra categorie e confederazione. Insomma, da questa due giorni esce fuori una Cgil con una ?geografia? interna pi? complicata di quella di prima.

      I numeri dicono che Guglielmo Epifani pu? contare su una solida maggioranza. Sul documento politico ha avuto 63 voti, ma al momento del voto erano assenti molti degli intervenuti che si erano schierati con il leader. Il documento di Epifani sui call center ? stato approvato con 87 voti contro i 16 raccolti da quello presentato dal segretario della Cgil di Brescia Dino Greco su cui hanno votato a favore anche Rete 28 aprile, Rinaldini e altri della Fiom, ma non Lavoro e societ?. Resta agli atti un confronto da tutti ritenuto necessario e in cui nessuno l’ha mandata a dire. I nodi che il congresso non ha affrontato sono venuti al pettine. Certo, non hanno prodotto capovolgimenti di sorta e questo fa dire a qualcuno ?molto rumore per nulla? riferito ai ?ribelli?. Mentre qualcun altro fa notare che l’aver cercato l’affondo contro la Fiom ?ha paradossalmente portato una spaccatura nelle confederazione?. C’? poi chi sdrammatizza, ?le differenze in Cgil ci sono sempre state?. E ci saranno ancora. A gennaio si apre il tavolo sulle pensioni e quello sul mercato del lavoro. Epifani pu? contare sul consenso ottenuto ieri, un mandato a insistere sulla sua linea. Sulla finanziaria, il cui impianto incassa il giudizio positivo della maggioranza Cgil anche se restano aperte ?questioni importanti? che il Senato dovrebbe affrontare. E la lotta alla precariet? ? ?asse strategico della battaglia della Cgil che ha rivendicato al governo un impegno di legislatura per un tavolo che riscriva le regole del lavoro, a partire dalla legge 30 e dalla riforma degli ammortizzatori?.

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