"Riforme" Barberini: «Risparmio per le famiglie»
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venerdì 19 gennaio 2007
Pagina 9 - Economia/Imprese&Mercati
L´intervista Barberini di Federdistribuzione
«Per le famiglie un risparmio di 85 euro l´anno»
ROMA - «Sulla liberalizzazione dei distributori di benzina non è necessaria nessuna rivoluzione. La verità è che siamo rimasti fermi al decreto del ‘98, anzi in molti casi siamo tornati indietro, perché la legge nazionale che doveva aprire il mercato è stata vanificata dalle regioni» Paolo Barberini, presidente di Federdistribuzione rappresenta "la minaccia" per i benzinai e soprattutto per le compagnie petrolifere che dominano il mercato. Specularmente agli occhi dei consumatori rappresenta "la speranza" di risparmiare fino a 10 centesimi a litro. Quello che chiedi per i suoi associati, la grande distribuzione è di entrare in un mercato, che li vede già presenti nel resto d´Europa. «L´unica cosa che vogliamo è partecipare alla concertazione e al dialogo sulla liberalizzazione, ma è evidente che qualcosa si è inceppato: nel 98 si è deciso di rendere la rete più efficiente e razionale. Invece abbiamo ancora 22 mila distributori contro i 15700 della Germania e i 14500 della Francia - chiarisce Barberini - e tra loro solo il 18% ha l´automatico».
Cosa ha fermato la liberalizzazione?
«I regolamenti regionali: hanno imposto distanze minime, il numero chiuso degli impianti, irreggimentato gli orari di apertura definito sulla carta i bacini di clienti e il numero di impianti destinati a servirli. Il tutto complicato dalla caoticità dei regolamenti: in alcune regioni decidono le province, in altre i comuni. Un dato: in 15 anni sono stati aperti 250 centri commerciali, ma solo 14 distributori al loro interno».
Chiedete al governo di eliminare questi vincoli?
«Chiediamo che ci sia uniformità, siamo disposti a sottostare a tutte le regole che ci impongano livelli alti di sicurezza e qualità del servizio. Mentre le regole che bloccano la quantità e la libertà d´insediamento dei distributori serve solo a garantire posizioni di rendita e penalizzare i consumatori. Abbiamo anche calcolato quanto ci rimettono gli italiani».
Quanto?
«Sono 2 miliardi all´anno, vale a dire 84,4 euro a famiglia. Un calcolo che si ottiene considerando che la spesa complessiva è di 35 miliardi. La benzina venduta in una pompa a marchio privato, cioè fuori dalle reti classiche, costa 6-10 centesimi in meno. Con un risparmio medio di 7 centesimi, lo sconto è del 5,5% quindi 2 miliardi su 35».
Ma i piccoli gestori temono la concorrenza di voi giganti della distribuzione, li farete sparire?
«Non succederà. I piccoli saranno chiamati a migliorare il servizio: mettere servizi automatici per coprire le 24 ore, aggiungere altri servizi da affiancare al carburante. E poi sono convinto che il vero ostacolo alla liberalizzazione non siano loro, ma le società petrolifere».
(l.i.)
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