23/6/2006 ore: 11:07
"Referendum" Milano, ecco il popolo degli indegni
Contenuti associati
Pagina 3 - Politica AL VOTO Timorosi, ancora delusi per la recente sconfitta elettorale alle amministrative, i milanesi si ritrovano numerosi e fiduciosi nell’ultima battaglia elettorale d’estate. Ieri a Milano manifestazione conclusiva della campagna elettorale del gruppo promotore per il No al referendum sulla seconda parte della Costituzione. In piazza della Scala la folla ha iniziato ad arrivare alle 4 del pomeriggio: gli impavidi che malgrado il tempo si sono visti sotto il sole, sul maxi schermo, la partita Italia-Repubblica Ceca. E ringalluzziti dalla vittoria azzurra sperano che l’Italia sappia tenacemente difendere anche la sua Costituzione: ?la migliore di tutte le democrazie occidentali - dice Allegra Stracuzzi, avvocato - non si vede perch? modificarla. Il pericolo maggiore ? la modifica strutturale dell’assetto dello Stato, che ci porterebbe ad essere non pi? una democrazia parlamentare, ma una dittatura del premier?. Poi arrivano i big. Il Presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il leader della Cgil Guglielmo Epifani, l’ex europarlamentare diessina Elena Paciotti. Scalfaro avverte subito la platea: ?L’Italia 63 anni fa ha gi? avuto uno che una dittatura ha fatto diventare onnipotente. Abbiamo bisogno di un altro dittatore fatto, stavolta, dalla democrazia??. Nel mirino di Scalfaro c’? soprattutto quello che ha definito il ?meschino? tentativo dello schieramento a favore del S? di puntare tutto sulla riduzione dei parlamentari. ?Ho visto migliaia di manifesti in cui si invita ad andare a votare S? - ha affermato - con una sola motivazione: il fatto che ci saranno 170 parlamentari in meno. Trovo tutto ci? meschino, volgare, populista e non rispettoso degli italiani. Francamente, mi ha dato un senso di desolazione?. Tanto pi? ha aggiunto il senatore a vita, ?dal momento che ogni volta che si ? discusso su questo tema non una volta mi pare di ricordare ci siano state posizioni ferme che il numero dei parlamentari non andava toccato?. Per Scalfaro gli italiani vanno a votare senza aver avuto un’informazione corretta sulla riforma e ?in pi? li si mette in bal?a di una falsa propaganda, irrispettosa dell’intelligenza dei cittadini?. E, infine, un commento alle ultime dichiarazioni di Umberto Bossi: ?Le sue frasi possono costituire reato, ma non amo polemizzare con Bossi che ha sofferto ed ? in condizioni di pena?. La Cgil, in prima fila in questa battaglia per il No, avverte i rischi di un ulteriore sfaldamento del Paese. Epifani sostiene che l’Italia ?sar? pi? sfasciata e meno governabile? se passa la devolution del centrodestra: ?Se si sar? il s?, ci saranno non solo problemi di valori, ma anche pratici: sar? pi? difficile il rapporto tra centro e periferia e con la devolution si indebolir? anche il contratto collettivo di lavoro?. Mentre prosegue la manifestazione in piazza si parla del referendum e di politica. Qualcuno punta gli occhi su Palazzo Marino e sulle stanze della sua inquilina, Letizia Moratti. Il consigliere diessino Pierfrancesco Majorino risponde a distanza a Berlusconi che oggi presieder? il consiglio comunale in occasione dell’insediamento della Giunta. ?Ci auguriamo che Berlusconi non approfitti di questa occasione per fare un comizio elettorale da una postazione che deve rispettare?. Il popolo degli ?indegni? che al referendum voter? No, si augura che Berlusconi trovi nell’urna la risposta a quest’ennesimo insulto. ?Prima delle elezioni politiche - dice una signora con un grande fiore di carta tra le mani dai colori della bandiera della pace - eravamo i “coglioni” adesso siamo anche “indegni”. Speriamo che Berlusconi ad urne chiuse possa constatare che forse non gli conviene pi? vivere in un paese che gli piace cos? poco?. Una ragazza, che domenica non voter? perch? non ha ancora 18 anni, gira per la piazza distribuendo coccarde con scritto ?Io voto No?. ?Il problema vero - dice - ? la disinformazione. A scuola si dovrebbe studiare la Costituzione, ma di questi argomenti non si parla?. Antonio, impiegato, ? d’accordo: ?Forse si doveva fare pi? informazione. Si parla solo dei 170 deputati in meno e l’idea di un uomo solo al comando piace tantissimo. Milano e la Lombardia non sono un buon osservatorio per capire come andr? ma evitiamo il pessimismo?. Antonella e Chiara sembrano giovanissime ma hanno gi? l’et? per votare: ?Ci siamo impegnate in questa campagna referendaria perch? siamo convinte che questa Costituzione non debba essere toccata. Anche con questa Costituzione si pu? fare un buon federalismo, Non c’? bisogno di modificarla?. |