"Referendum" Il sindacato di destra è contrario
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domenica 4 giugno 2006
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L’UGL ROMPE CON AN
Il sindacato di destra ? contrario
Raffaello Masci
ROMA Per la Cdl ? un brutto colpo, ma il sindacato che guarda con simpatia a destra - cio? l’Ugl guidata da Renata Polverini - ha deciso di compattarsi dietro la linea della battagliera segretaria e votare un pieno e rotondo ?no? al referendum sulla riforma costituzionale. Se l’appello della segreteria dovesse essere raccolto dall’intera base, alla Cdl verrebbe a mancare un esercito di quasi un milione e mezzo di voti.
?Abbiamo delle perplessit? di fondo - spiega Renata Polverini - su tutti i processi di devolution che comportino differenziazioni forti tra le varie parti d’Italia. Tant’? che votammo “no” anche al referendum del 2001, sulla riforma del capo V, voluta dal centrosinistra?.
A spaventare i sindacalisti dell’Ugl ? il fatto che la devolution va ad intaccare tre materie ?estremamente delicate?, come il lavoro, l’istruzione l’universit? e la ricerca, e la sanit?. ?Gi? oggi l’Italia presenta forti divari territoriali nell’erogazione dei servizi sanitari e di quelli scolastici - dice ancora la Polverini - non vorremmo che questa cesura, anzich? essere sanata venisse addirittura istituzionalizzata. Ne va dell’articolo 3 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza di tutti gli italiani?.
Quanto alle norme sul lavoro, ?noi siamo strenui difensori della contrattazione nazionale - argomenta il leader Ugl -, pensiamo che a tutti i lavoratori vadano garantiti standard e trattamento identici. La possibilit? che questa materia possa essere delegata alle Regioni ci fa balenare scenari di forte frantumazione contrattuale e di alti dislivelli retributivi. Mi preoccupa, soprattutto, che le norme che regolano le relazioni industriali possano essere affidate alle politiche decise di volta in volta dalle singole amministrazione regionali, a seconda del loro orientamento e della loro sensibilit?.
Il dissenso dunque, rispetto alla linea della CdL ? fortissimo, e non c’? spazio di ripensamento. Il documento elaborato e votato ? nettissimo.
Nessuno si nasconde i problemi che questa posizione pu? generare in An, n? l’irritazione con cui la Lega l’accoglier?. ?So che le nostre scelte non sono state bene accolte - commenta Polverini - e me ne dispiaccio. Non era nostra intenzione entrare in rotta di collisione con il centrodestra. Tuttavia due cose vorrei dire ai leader della Cdl: la prima ? che il nostro sindacato ? autonomo sul serio dalla politica e che quindi a nessun vertice di partito devo dare conto delle nostre decisioni. La seconda ? che il mio mandato istituzionale ? quello di difendere i lavoratori, specie quelli pi? deboli e quelli delle aree pi? difficili del Paese: venti scuole, venti sanit?, venti contrattazioni sono - di per s? - strutture portatrici di disuguaglianza?.
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