7/6/2006 ore: 11:33
"Referendum" Berlusconi: mi batterò fino in fondo
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in fondo sul referendum, ma la gente pensa al mare AUGUSTO MINZOLINI Qualche giorno fa, in un angolo di Montecitorio, Antonio Di Pietro, neo-ministro delle Infrastrutture, ha confessato con il solito linguaggio diretto ad un esponente di rilievo dell’Udc che la sua pazienza nei confronti dell’ala massimalista sta per finire: ?Te lo dico francamente, questa sinistra che ce l’ha con i militari e con la parata del 2 giugno mi ha rotto il cazzo?. Lo stesso ragionamento sia pure con parole meno esplicite lo fa Lamberto Dini in ogni angolo di Palazzo Madama. E il dibattito di ieri a Montecitorio ha dimostrato quanta fatica costi a Romano Prodi tenere insieme sulla questione irachena le due anime della sua maggioranza. Quindi, a ben vedere, l’opposizione avrebbe modo di giocare una sua partita per intervenire su quegli argomenti - e non sono pochi - dove il comune sentire della coalizione del Professore ? molto ridotto. E, in parte, ci prova. Ieri Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Antonio Martino hanno inchiodato il presidente del Consiglio sull’inopportuna definizione che aveva fatto del nostro contingente in Iraq - ?truppe occupanti? - in ossequio a Rifondazione nelle dichiarazioni programmatiche del suo governo. Come pure nella battaglia per le presidenze delle Commissioni al Senato il centro-destra si ? difeso: ha perso la presidenza della commissione Finanze per colpa di un franco tiratore; ma ha conquistato quella della commissione Industria portando dalla sua parte uno dei senatori ?ballerini? eletti all’estero, l’ormai mitico tanguero argentino Luigi Pallaro. Scarsa convinzione Per?, appunto, ci prova ma con scarsa convinzione. Soprattutto, c’? il rischio che si instauri nuovamente nel centro-destra quell’atmosfera di pessimismo, di fatalismo negativo, che ? stata alla base della sconfitta nelle ultime politiche. La delusione per aver perso per poche migliaia di voti il 9 aprile e il mancato successo alle amministrative hanno creato un fenomeno che, se Berlusconi e i suoi alleati non vi porranno rimedio, potrebbe avere gravi conseguenze sulla tenuta dell’opposizione. E il problema - e le responsabilit? - non riguardano tanto il Cavaliere quanto i suoi alleati. Basta guardare all’atteggiamento che i partiti del centro-destra hanno assunto sul referendum del 25 giugno. Berlusconi ? l’unico che, malgrado la stanchezza per una campagna elettorale che va avanti da tre mesi, continua a suonare le trombe di una possibile riscossa. Ieri il leader di Forza Italia ? tornato alla carica su pi? fronti: ?Ormai - ? stato il suo nuovo j’accuse contro la sinistra pigliatutto - hanno gi? deciso l’elezione di Flick, gi? ministro del primo governo Prodi, alla presidenza della Consulta. Cos? si saranno presi tutto. Se la gente reagir?? Ma la gente di questi tempi pensa solo ad andare in campagna o al mare... Invece, quelli non vanno mai in vacanza. Prodi come primo atto di gentilezza ha fatto costituire l’avvocatura dello Stato parte civile contro di me nel processo Mills che ? un processo fantasma. Dicono che i conti non sono in ordine, invece sono a postissimo visto che la nostra Finanziaria ha avuto l’ok della Ue. E’ un altro dei loro teoremi, come quello del declino del nostro Paese che subito dopo le elezioni ? svanito nel nulla. Comunque noi staremo a guardare quello che riuscir? a combinare questo governo, aspettando sulla riva del fiume...?. Gi?, anche se lo dice quasi sottovoce e in privato, il Cavaliere ? ancora convinto che il governo Prodi non durer? pi? di un anno. Ed ? proprio questa convinzione che lo spinge a continuare nella battaglia. A cominciare da quella referendaria. ?Io - ripete - continuer? a battermi. Anche sul referendum Forza Italia ? mobilitata. Con la Lega c’? pieno accordo: Bossi ? stato un po’ improvvido a fare quelle dichiarazioni, ma poi ci siamo sentiti e mi ha detto che ? stato frainteso. Non ci sar? nessuna sponda con la sinistra. Faremo la nostra campagna. Saremo i pi? leali. Abbiamo cinque milioni di manifesti pronti e manderemo una lettera a tutti gli italiani. Anche perch? sono convinto che un’eventuale vittoria del “s?” non potr? non avere conseguenze sull’attuale quadro politico. Quindi ce la metteremo tutta... poi vedremo che succeder?... anche perch? gli alleati... gi? nella campagna delle politiche non hanno messo lo stesso impegno che ci abbiamo messo noi?. Gli alleati Sugli ?alleati? l’ex premier non dice altro, ma anche nel silenzio la sua delusione ? palpabile. I suoi gli hanno consigliato di non esporsi troppo nella campagna elettorale, ma alla fine ? sempre lui in prima fila perch? gli alleati sono sempre un passo indietro. Per abitudine. Per calcolo. Perch? Casini ? ossessionato da Follini, ha paura che lasci l’Udc, quando invece probabilmente non lo far? mai. O per una sorta di pessimismo di cui non riescono a liberarsi. E’ gi? successo alle politiche e ora questa strana condizione nel centro-destra rischia di ripetersi. ?La verit? - confida uno dei consiglieri del premier, Mario Valducci - ? che Berlusconi ? rimasto deluso da chi ha investito sulla sconfitta. Non c’? pi? feeling?. |