12/5/2006 ore: 12:20
"Presidente 1" Napolitano: ridarò serenità al Paese
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Pagina 7 - Politica IL NEO-PRESIDENTE AL LAVORO - DUE I TEMI: IL DISCORSO D’INSEDIAMENTO DI LUNED? E LA COMPOSIZIONE DELLA SQUADRA DI COLLABORATORI ROMA Una miriade di problemi, e anche quelli che potrebbero apparire dettagli sono per il presidente Napolitano importantissimi: ieri, pomeriggio dedicato ad analizzare, quasi filologicamente, soppesandole ad una una anche ricorrendo ad ambasciatori presso la Santa Sede, le parole del messaggio che ieri il Papa ha mandato a Napolitano. E naturalmente anche quelle di Napolitano, nella sua risposta al Santo Padre. ?Questo ? un affare di Stato?, ha detto il Presidente. Vedete, faceva notare ai suoi collaboratori, il Papa s’? riferito alla religione cristiana senza specificazioni divisorie... Che terminologia aveva usato il testo preparato dalla Convenzione? E cos? via. Una giornata insomma intensissima. Iniziata di buon mattino con i giornalisti che sotto casa gli chiedevano: Presidente, un messaggio per gli italiani... ?Cercher? di contribuire a una maggiore serenit? nella vita del Paese?. Comincia cos? a manifestarsi la continuit? con il magistero di Ciampi, dal quale Napolitano la sera prima era stato per una cena con brindisi affettuoso a quattro, la coppia presidenziale uscente e quella entrante, amici di vecchia data. Giornata concentrata su due fronti. Il discorso d’insediamento, tecnicamente un messaggio alla nazione, da tenere luned? prossimo alle 17, cui Napolitano ha gi? messo mano, e che avr? come temi centrali la Costituzione e l’Europa. E la complessa composizione della squadra di collaboratori che lo affiancheranno durante il settennato. Centrale, ovviamente, la figura del segretario generale: Napolitano contava che Gaetano Gifuni restasse. Proprio per questo ieri quello che ? stato il pi? stretto consigliere di Carlo Azeglio Ciampi (e, prima di lui, anche di Scalfaro al Colle) ? arrivato a Palazzo Giustiniani. Un’ora e un quarto di colloquio, nel corso del quale, come alla fine reciter? un comunicato ufficiale, il Presidente ?ha chiesto di potersi avvalere della sua preziosa esperienza?, e Gifuni, ?onorato e lusingato della proposta? ha per? ?ritenuto di non poterla assolvere?. Ho alle spalle cinquantuno anni al servizio dello Stato, ha detto a Napolitano, ho riorganizzato il segretariato generale del Quirinale, che ora funziona bene, ma non me la sento di continuare. Napolitano ha insistito, data la delicatezza di quel ruolo strategico per il funzionamento dell’istituzione, e Gifuni ha accettato di ?assicurare la piena e leale collaborazione al Presidente eletto e al nuovo segretario generale?. Dunque, rester? al Colle, con l’inedito incarico di Segretario generale onorario ?faciliter? il compito a chi prender? il suo posto. Nessun contrasto tra i due, anche se in ambienti parlamentari s’era diffusa l’ipotesi che si fosse parlato di rinnovare a Gifuni l’incarico a termine, per soli due anni. |