27/9/2006 ore: 10:59

"Pensioni" Cambia l’Inps e diventa Inpu

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    mercoled? 27 settembre 2006

    Pagina 6 - Economia/Oggi
      Cambia l’Inps e diventa Inpu, ma i sindacati lanciano l’allarme: non improvvisiamo
        Un unico ente per dipendenti pubblici e privati e per gli autonomi. Damiano: confronto approfondito dopo la Finanziaria. Bocciatura di Cgil, Cisl e Uil


        di Giampiero Rossi/ Milano
          Un solo ente di previdenza per assicurare tutti i lavoratori dipendenti, da quelli della pubblica amministrazioni, ai marittimi, dagli attori ai calciatori? ? ambizioso il progetto che sembrerebbe circolare nelle stanze del governo, ma gi? le prime indiscrezioni hanno sollevato una raffica di obiezioni e, come ? ormai prassi, di smentite. Con l’aggiunta di una mezza certezza: il provvedimento non entrer? in Finanziaria.

          ?Il riordino degli enti previdenziali, per la rilevanza della materia trattata e il gran numero dei lavoratori e pensionati interessati, richiede un confronto approfondito con le forze sociali?, ha volto chiarire in serata il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, dopo che erano circolate le prime anticipazioni e le quasi contestuali critiche al progetto ideato per risparmiare sulla gestione e semplificare e razionalizzare l'attivit? previdenziale, assistenziale, creditizia e sociale che attualmente svolgono gli istituti previdenziali.

          Prima ancora che Damiano smentisse l'inserimento del progetto in Finanziaria, il piano di riordino in un unico ente previdenziale ? stato infatti bocciato dai sindacati: ?L'ipotesi dell'Inpu - dice il segretario confederale della Cgil, Morena Piccinini - ci sembra il frutto solo dell'improvvisazione, della faciloneria e, forse, di qualche particolare interesse di chi, come spesso accade, ? interessato a rimestare nel torbido?. E soprattutto, secondo la dirigente sindacale, la finanziaria ?non ? lo strumento deputato ad affrontare temi di tale rilevanza, n? a definire ipotesi di commissariamenti o di scioglimenti degli attuali organi?. La Cgil, sottolinea Morena Piccinini, ?ritiene necessaria l'apertura di un confronto vero sugli assetti e le funzioni degli enti previdenziali e degli organi rappresentativi, sulle sinergie che possono essere attuate e sulle razionalizzazioni necessarie anche per rendere pi? efficaci le prestazioni rivolte ai lavoratori e alle lavoratrici, ai pensionati e alle stesse imprese. Tutto ci? potr? avvenire solo sulla base di un vero confronto che non pu? essere bruciato nei tempi di gestione legislativa della legge finanziaria?.

          Secco anche il no dalla Cisl: il segretario aggiunto Pier Paolo Baretta non approva alcun ?intervento in finanziaria sugli enti previdenziali: n? di riunificazione, n? sugli assetti, n? sugli organi. La materia ? sensibile - prosegue Baretta - e necessita di una discussione seria e non improvvisata?. Stessa posizione da parte della Uil, secondo la quale il riordino non pu? essere contenuto nella Finanziaria perch? ?necessita di una riflessione e una progettazione non compatibile con i tempi della stessa?. Il progetto non piace neppure all'Ugl: ?dopo l' annuncio dello stanziamento di una cifra irrisoria per il rinnovo dei contratti pubblici, oggi siamo costretti ad ascoltare altre pessime indiscrezioni in materia di Pubblica amministrazione?, taglia corto il segretario confederale Fulvio Depolo. Ma al di l? delle frasi forti e delle prese di posizione nette, sia dalle voci critiche che dalla smentita del ministro del Lavoro sembra emergere la prospettiva futura dell’Inpu: una volta stabilito che non far? parte della finanziaria, ? probabile che diventi materia di confronto, senza avversit? particolarmente accese da parte sindacale.

          Intanto c’? da segnalare anche qualche voce di immediato consenso, come quella che arriva dal mondo cooperativo: ?? un progetto che pu? solo essere condiviso e che va perseguito con la determinazione necessaria?, dicono convinto Flavio Casetti, Responsabile della gestione operativa di Cooperlavoro (Fondo Pensione Complementare dei lavoratori, soci e dipendenti delle cooperative di lavoro) e Graziano Pasqual, Coordinatore nazionale di Legacoop.

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