30/10/2006 ore: 10:38
"Pensioni" Battaglia sui lavori usuranti
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Pagina7 - Primo Piano Battaglia sui lavori usuranti per la riforma delle pensioni ROMA A gennaio governo, sindacati e imprenditori discuteranno ancora una volta di pensioni. Prodi, Padoa-Schioppa e Damiano vorrebbero spostare in avanti l’et? di pensionamento, sia pure su base volontaria, e tutto sommato i sindacati non chiudono la porta del tutto. Con un’eccezione: che chi svolge un lavoro ?usurante? - un lavoro particolarmente faticoso, oppure collegato a fattori di rischio o di “pesantezza” che non si possono eliminare - sia esentato dal giro di vite. Insomma, che un lavoratore ?usurato? possa sempre e comunque abbandonare il lavoro senza penalizzazioni. Una partita complicata, uno scoglio su cui in tanti si sono arenati, quella dei lavori ?usuranti?. Nel 1993 era stata varata una disciplina mai applicata, pi? volte corretta e modificata che stabilisce due categorie: i lavori ?particolarmente usuranti?, circa venti categorie riunite in una tabella, e quelli ?usuranti?, che andavano individuati attraverso la contrattazione collettiva. Definizione sempre rinviata. Oggi per i sindacati si tratta di una priorit?. Anzi, una delle condizioni necessarie perch? il negoziato di gennaio sia ?proficuo?, almeno a giudizio del segretario generale aggiunto della Cisl, Pier Paolo Baretta. Sar? necessario, spiega, individuare le priorit? e rivedere la tabella, visti i cambiamenti che hanno investito il mondo del lavoro. Si tratta di un discorso complesso proprio per la difficolt? di definire i criteri per individuare quali lavori sono usuranti, sottolinea il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. E’ necessario rivedere quella tabella ?perch? era uno schema non certificato?, anche come precondizione per il negoziato generale sulle pensioni. Anche il segretario confederale della Cgil, Morena Piccinini, ? dell’idea che quella lista vada rivista, ?perch? - spiega ci sono nuove attivit? che stanno mostrando un alto livello di usura. E serve un’analisi critica sui motivi che non hanno reso possibile l’applicazione di quelle norme?. Se il primo tentativo di intervenire su questa magmatica materia non ? andato a buon fine, secondo il presidente della commissione Lavoro Tiziano Treu (ex ministro ed esponente di rilievo della Margherita) non ? un buon motivo per rinunciare. Anzi, a suo giudizio ? uno dei punti fondamentali del confronto di gennaio e andr? affrontato in un apposito tavolo tecnico. Se erano stati definiti i lavori pi? pesanti, non sono mai stati definiti quelli usuranti anche a causa di una difficolt? delle parti sociali a discutere del problema. ?Per le aziende - ricorda Treu - ? una norma che ha un costo?. Ma le imprese si dicono disponibili a parlarne ?senza alcun tipo di preconcetto e con molta seriet?, aggiunge il presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo. In fondo, si chiede Calearo, ?chi meglio di un imprenditore pu? dire se un lavoro ? usurante o meno?? Per Piccinini, l’argomento rientra ?a pieno titolo? in un confronto a tutto campo, ma non deve essere per forza collegato alla riforma delle pensioni. L’usura da lavoro ?vale anche con le norme attuali?, e quindi va affrontata al di l? della normativa che ci sar?. Si tratta di un capitolo rimasto in sospeso da affrontare all’interno del ragionamento complessivo sulle pensioni. Ma, se i sindacati sottolineano la necessit? di aggiornare la tabella, il presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, frena sull’allargamento della platea, e teme che per la scappatoia degli ?usuranti? possano sfuggire tanti lavoratori. Le deroghe, spiega, adevono essere quelle strettamente necessarie, altrimenti si vanificano gli effetti di una eventuale riforma pensionistica?. Serve, quindi, un’analisi chiara e rigorosa e bisogna fare attenzione a ?non cedere alla tentazione di ampliare i lavori usuranti per aggirare gli effetti di un’elevazione dell’et? pensionistica?. I lavori particolarmente usuranti, come quello nelle miniere, nelle cave, o i lavoratori che fanno continuativamente turni di notte, sono fortunatamente in diminuzione. Il lavoro pesante ?tradizionale? oggi ? meno diffuso. ?L’aumento della tecnologia e la trasformazione dell’uomo sempre pi? in mente d’opera che in mano d’opera - spiega Calearo - aiutano a eliminare in maniera costante i lavori usuranti?. Ma si pu? parlare solo di usura fisica, oppure lo stress e la fatica psichica sono elementi da prendere in considerazione? ?C’? un’usura immateriale - dice Baretta - ancora poco nota e sulla quale ci sono codifiche internazionali che non sono ad oggi entrate nella prassi contrattuale. Questo non significa allargare l’elenco indiscriminatamente?, ma certo a gennaio ? il caso di cominciare ad affrontare il problema. Ma, avverte Treu, attenti a non partire dall’assunto ?che lavorare stanca, altrimenti non andiamo lontano?. |