1/2/2005 ore: 12:52

"Mondo" Nel commercio poste più alte

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    martedì 1 febbraio 2005

    sezione: PRIMO PIANO - pagina 2


    Largo consumo / Venti di ripresa
    Nel commercio poste più alte
    MARILENA PIRRELLI
    L'acquisto della Gillette da parte di Procter & Gamble per oltre 50 miliardi di dollari dà la cifra del dinamismo di un settore che nei prossimi mesi potrà ancora più concentrarsi.

    In America il comparto del largo consumo insieme a quello della grande distribuzione, infatti, vive di grandi numeri e di un'offerta diversificata. Nella grande distribuzione la lotta concorrenziale sempre più spiccata e la crescita di Wal-Mart, con la conseguente depressione degli utili, ha messo sotto pressione diversi operatori.


    L'operazione più importante è stata la fusione americana annunciata nello scorso novembre tra la catena discount Kmart, in gravi difficoltà, e Sears Roebuck per oltre 10 miliardi di dollari. In marzo nel Regno Unito gli store WM Morrison hanno acquisito i grandi magazzini Safeway per tre miliardi di sterline: il deal indirizzato dal governo inglese ha così ridato fiato alla quarta catena distributiva inglese. In Spagna, invece, il gruppo Permira (private equity), ha acquisito per 685 milioni di euro i supermercati dell'olandese Ahold, entrando in un segmento nel quale intende crescere. In Italia dopo la cessione del ramo alimentare di Rinascente ad Auchan si attende la cessione delle attività non food. Il settore della grande distribuzione, per gli analisti, resta molto caldo: dopo la maxi fusione americana, i big del settore, Wal-Mart, Tesco e Auchan potrebbero quest'anno avere mire importanti nel Vecchio Continente. E poiché nella grande distribuzione solo se si macinano grandi fatturati si resta sul mercato, gli analisti di SocGen ipotizzano una fusione tra Auchan e Casino, le sinergie dell'aggregazione potrebbero portare a una crescita del 49%.
    SocGen scommette anche sull'acquisizione di Carrefour da parte di Wal-Mart con un'offerta premio del 100% sul titolo francese.


    L'alternativa potrebbe essere un'intesa tutta europea tra Tesco e Carrefour con un premio su quest'ultimo del 40%



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