25/5/2007 ore: 11:31
"Libri" Ghezzi: E Cofferati decise di andare a Bologna
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Pagina 14 - Economia & Lavoro IL LIBRO Dopo un anno, candidandosi a sindaco di Bologna, ha intrapreso una nuova esperienza politico-istituzionale. Quali siano state le ragioni di questa decisione, sulla scena politica sono venute a mancare la sua leadership e l’ampia convergenza attorno a un sistema di valori e a un modo di agire che ha riscosso consensi diffusi in tanta parte della sinistra e in disparati settori democratico-progressisti. Tessendo una vasta rete di rapporti e di interlocutori Cofferati aveva contribuito a rendere visibile l’impegno, la passione, la disponibilit? e le dimensioni di un ampio schieramento riformatore. Eppure nessuna voce importante si ? levata a stigmatizzare il fatto che sia stato costretto ai margini della scena politica nazionale. Tantissime donne e uomini, che hanno creduto nella possibilit? di un loro protagonismo, hanno perso un punto di riferimento e hanno vissuto la sua scelta come un abbandono. Si sono sentiti orfani di un disegno politico. Questa tenace rete di persone appare talvolta sommersa, a volte addirittura in sonno. Non riesce a strutturarsi in forme permanenti, a esprimere una rappresentanza politica non estemporanea, a dare compiutezza alle proprie potenzialit? di consolidare alleanze per riprogettare il Paese. I leader dei partiti della sinistra non hanno apprezzato questo attivismo, anzi si sono mostrati arroccati, timorosi, diffidenti verso tale generoso e creativo desiderio di fare politica. Anche se disorganizzate, deluse e disperse, queste tante persone - dall’universo del lavoro - continuano a volere un mondo pi? giusto e, per fortuna, rimangono una risorsa incomprimibile della democrazia italiana. Forse aspettano un partito che non c’?. Il gruppo dirigente dei Ds ha avuto un comportamento miope e punitivo. Ha spinto Cofferati alternativamente verso una sciagurata scissione o verso l’allineamento subalterno a politiche e orientamenti da lui non condivisi. Non gli ha perdonato gli obiettivi delle sue battaglie e le alleanza che aveva costruito attorno alla Cgil. Come a Luciano Lama, ritiratosi a fare il sindaco di Amelia, un paesino in Umbria, la sinistra non ha offerto a Cofferati un’opportunit? di direzione all’altezza delle sue qualit?. Ha scelto invece di non far contare quella voce del lavoro che, indubbiamente, lui ha ben rappresentato. La Cgil, sotto la direzione di Guglielmo Epifani, ha continuato a fare il proprio mestiere. Tuttavia il sindacato da solo non basta. Pu? momentaneamente ed eccezionalmente supplire alla politica ma non pu? sostituirsi a essa. Cos? anche il lavoro seguita tutt’oggi a essere male e scarsamente rappresentato. ? questa la problematica irrisolta che ciclicamente travagliata la sinistra italiana da oltre un secolo. |