"Lettere" S.Simula: Negozi aperti la domenica: e la dimensione della vita?
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 giovedì, 20 gennaio 2005
Pagina 21 - Fatto del giorno
Lettere
Stefano Simula segretario territoriale Filcams-Cgil
Negozi aperti la domenica E la dimensione della vita?
Non si può ragionare freddamente, in termini di mercato. È necessario coltivare altre dimensioni della vita umana rispetto a quella lavorativa. Lavorare in maniera indiscriminata tutti i giorni della settimana comporta gravi ripercussioni sul piano sociale e familiare: viene meno la possibilità per un nucleo familiare di stare almeno per un giorno insieme. Gli esercizi commerciali non sono da equiparare a quelle strutture che svolgono un servizio pubblico essenziale, non è assolutamente necessario aprire tutte le domeniche, gli acquisti possono essere fatti anche nei rimanenti sei giorni settimanali. Però le aziende dal canto loro pur di non perdere competizione economica sul mercato tendono ad aprire l’attività non solo le domeniche ma tutte le giornate festive.
Non possiamo far finta di niente dal momento che il malessere sociale si fa sentire in maniera sempre più consistente; basta vedere quanto sta accadendo in alcuni ipermercati di Cagliari dove le organizzazioni sindacali si sono fermamente imposte alla decisione unilaterale da parte di alcuni ipermercati di far lavorare di domenica i propri dipendenti senza alcuna discussione con i sindacati.
Come detto, non sempre assistiamo nel settore della distribuzione commerciale a prestazioni volontarie del lavoro domenicale da parte del lavoratore; molto spesso, anzi, questa volontà è oggetto di una precedente clausola contrattuale oppure viene carpita attraverso ricatti più o meno palesi che costringono il lavoratore a riposare in giornate diverse dalla domenica.
È comunque possibile, nel caso di apertura domenicale, utilizzare quelle normative contrattuali che danno la possibilità alle aziende di assumere studenti, previo accordo con le organizzazioni sindacali. Dal momento che Sassari è città turistica, almeno nel nome, e vi è la possibilità di aprire di fatto tutte le domeniche e dal momento che questo stato di cose coinvolge nel territorio moltissimi lavoratori, vi deve essere una immediata ed imprescindibile discussione non solo tra le forze sociali ma anche tra queste ultime e le istituzioni del territorio. Sono necessarie, quindi, adeguate intese negoziali volte a introdurre una programmazione annuale dell’orario di lavoro che tengano conto non solo delle esigenze di globalizzazione del mercato ma anche delle legittime esigenze di tutti quei lavoratori e lavoratrici che aspettano la domenica o il giorno di festa da trascorrere con i propri familiari.
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