"Lavoro" Mirafiori fischia i sindacati
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venerd? 8 dicembre 2006
Pagina 4 - Primo Piano
FINANZIARIA LA PROTESTA
Critiche ?Non siamo il puntello della maggioranza. Scioperiamo come ai tempi di Berlusconi?
La difesa ?Non ci hanno contestati. Vanno capiti perch? hanno paura del futuro?
Mirafiori fischia i sindacati “Troppo buoni col governo”
MARINA CASSI
TORINO Passeranno alla storia di Mirafiori le mega assemblee di ieri, per la prima volta dopo un quarto di secolo, con i tre segretari generali confederali a parlare di Finanziaria. E per la prima volta sotto i riflettori di decine di televisioni e taccuini di cronisti da ogni parte d’Italia. Assemblee mediatiche - volute dai metalmeccanici torinesi - nella fabbrica simbolo dell’industria, in piena ripresa Fiat, con le telecamere che si spostano a ogni fischio, a ogni urlo della platea. E le contestazioni ci sono. Alcune organizzate, dai Cobas o dall’Ugl. Altre spontanee, fatte da lavoratori e in particolare lavoratrici esausti e terrorizzati da un aumento della flessibilit? e dell’et? pensionabile e in dissenso sull’utilizzo del Tfr. Donne che a fine incontro fanno vedere a Epifani i polsi rovinati dalla tendinite e dicono: ?Noi non possiamo stare in linea di montaggio neppure un minuto oltre quanto previsto; non ce la facciamo pi?.
Soprattutto al pomeriggio il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ? interrotto durante l’incontro alle Carrozzerie, ma non si fa smontare; prima cede il microfono alla platea dicendo: ?Parlate voi?. Poi in tre tornate successive risponde alle domande. All’uscita commenta: ?E’ una piccola minoranza, gente che non va oltre i mille euro al mese, che ha problemi seri e che di fronte agli sprechi, alle ingiustizie, all’evasione fiscale e alla mancanza di sostegno per i pi? deboli protesta. E lo fanno con i sindacalisti che sono gli unici che parlano con loro?. Angeletti ? d’accordo: ?Sono persone che da una vita si alzano prima delle cinque una settimana e vanno a letto oltre l’una quella dopo. Hanno problemi e ce lo dicono, ci chiedono di darci da fare?. Proprio ad Angeletti qualcuno urla ?Non dobbiamo fare la stampella del governo?. E c’? stato anche chi a chiesto di scioperare contro il governo: ?Lo abbiamo fatto contro Berlusconi, perch? non lo facciamo anche ora?? La linea dei segretari ? minimizzare e spiegare che le contestazioni non sono contro il sindacato, ma per chiedere al sindacato di non decidere nulla su pensioni, flessibilit? e orario di lavoro senza tornare l? e domandare se sono d’accordo o no. Un impegno che Epifani, Angeletti e Bonanni prendono solennemente di fronte alle platee, colme oltre ogni aspettativa, in uno stabilimento dove quando si eleggono le Rsu vanno alle urne quasi al 90%. Assicurano che, se mai si raggiunger? nella trattativa che partit? a gennaio una intesa su previdenza e flessibilit?, i lavoratori voteranno, ci sar? il referendum. E non hanno dubbi: lo scalone - che Epifani definisce un obbrobbrio - previsto dalla legge Maroni deve essere abolito perch? altrimenti sarebbe la fine delle pensioni di anzianit?. E sulle flessibilit? sono le categorie a dover decidere nei loro contratti.
Negli incontri non manca il tema annoso del rapporto con l’esecutivo di centro sinistra. Lo dicono in molti: ?L’unico governo amico ? quello che tutela i nostri interessi e il sindacato non deve avere governi preferiti?. Alle Presse ci sono i pi? duri e in 1.500 approvano un ordine del giorno, prestampato scritto da delegati della Fiom o vicini, che contesta la scelte del governo e domanda retoricamente. ?Esistono davvero governi amici??. Per i segretari ? un invito a nozze per ribadire l’autonomia e ricordare che la Finanziaria - ?che per la prima volta non taglia anche se d? poco? - ? stata contestata su pi? punti. Epifani ricorda che la giudica senza anima. E aggiunge: ?Se avesse contenuto un progetto pi? chiaro a favore del rilancio, ad esempio su ricerca, scuola, formazione, sarebbe stata anche meglio spiegabile al Paese?.
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