7/11/2006 ore: 11:14
"Lavoro" È flop per le nuove forme previste dalla legge 30
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Pagina 15 - Economia & Lavoro ? flop per le nuove forme di lavoro previste dalla legge 30 Tuttavia, il fatto che l'ingresso nell'occupazione a termine interessi anche un quarto di chi trova un impiego oltre i 29 anni indica che le posizioni lavorative instabili non sono pi? patrimonio esclusivo dei giovani, ma si stanno diffondendo anche tra chi proviene dall'area del ?non lavoro? (disoccupati e inattivi) in et? adulta. ?Il mercato del lavoro -ha spiegato l'assessore allo Sviluppo economico e all'Innovazione della provincia, Luigi Vimercati- ? profondamente cambiato. Con l'aumento dei contratti a tempo determinato bisogna saper distinguere tra flessibilit? e precariet?. Se da una parte l'azienda deve poter accedere ai nuovi strumenti contrattuali, dall'altra al lavoratore non pu? essere rinnovato il contratto ogni tre mesi. Il governo ha fatto passi importanti per coniugare le esigenze produttive delle imprese con i diritti a un lavoro certo dei lavoratori?. Nonostante l'altissima frequenza degli avviamenti a tempo determinato, in provincia di Milano i casi in cui si fa ricorso alle nuove forme di lavoro non standard previste dalla legge 30 sono per? molto rari. Il lavoro ripartito o job-sharing, infatti, interessa poco pi? di venti casi e quello ?a chiamata? o ?job on call? neppure trecento su oltre mezzo milione di avviamenti annui. Anche il contratto di inserimento, una volta esauritosi quello di formazione lavoro, raggiunge appena lo 0,8%. |