27/11/2006 ore: 12:15

"Lavoro" Bonanni a Rutelli: trattiamo

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    luned? 27 novembre 2006

    Pagina 15 - Economia

    I SINDACATI
      Bonanni a Rutelli:
      su pensioni e lavoro trattiamo

      Sergio Rizzo

      ROMA — Non che Luigi Angeletti non sia disposto, per dirla con Francesco Rutelli, ?a dare?. Anche, perch? no, l'aumento dell'et? pensionabile: che il segretario generale della Uil, a quanto pare, non considera un tab?. Anche se dice di non considerare quello il problema. ?? una discussione che siamo in grado di fare serenamente?, afferma. Precisando che ?non ci pu? essere una medicina uguale per tutti, ma siccome il mercato del lavoro ? flessibile, il sistema previdenziale non pu? che essere flessibile?.

      E comunque, se uno scambio fra ?dare? e ?avere? con il sindacato ci dev'essere, non sar? sulle pensioni. ?La vera questione ? che nel nostro Paese non aumenta la produttivit?. Ebbene. Noi siamo in grado di proporlo, uno scambio. Pi? produttivit?, e si badi bene, nel settore privato come nel pubblico impiego, e pi? salario?, sostiene Angeletti. Allora, insiste il segretario della Uil, ?quale migliore sfida per un governo riformista che misurarsi nella capacit? di superare la cultura dell'antimercato??. Insomma, non ?lavorare meno anche se guadagnando meno, ma lavorare di pi? per guadagnare di pi?.

      Anche con Raffaele Bonanni il leader della Margherita, intervistato ieri dal ?Corriere?, sfonda almeno all'apparenza una porta aperta. Ma che la Cisl (come la Uil) sia per definizione il sindacato della trattativa ? noto. Solo che anche in questo caso la parola magica ?: scambio. ?Siamo disposti eccome a discutere dell'aumento dell'et? pensionabile?, dice il segretario generale. ?Ma chiediamo in cambio al governo che le pensioni vengano adeguate al costo della vita?. E nemmeno la ?flessibilit? del lavoro, come la mobilit? dei lavoratori del pubblico impiego, pu? essere considerato un pregiudizio invalicabile?. A patto, spiega Bonanni, ?che le imprese e lo Stato mettano mano al portafoglio?. Le concessioni, insomma si pagano, perch? ?dare non pu? essere senza avere?. Nel gioco rientrano anche le liberalizzazioni: per esempio quella dei servizi pubblici locali, che la Cisl si dichiara ?disposta a sostenere?, ma ?facendo partecipare i lavoratori e garantendogli anche il diritto di voto collettivo? per legge. Che ? come dire far entrare i sindacati alla gestione delle aziende.

      Basterebbe questo per capire come la strada indicata da Rutelli si presenti piena di insidie. Se poi si ascoltano le parole di Morena Piccinini, che nella Cgil non ? certamente considerata un'estremista, il quadro ? completo: ?Ritengo una grande leggerezza affermare che il sindacato deve saper dare. Perch? questo significa dimenticare che tutte le grandi riforme, e non senza pagare prezzi pesanti, sono state fatte con il contributo delle organizzazioni dei lavoratori?. Aggiunge il segretario confederale che ?non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, e se si deve cominciare a parlare di privilegi da tagliare, si cominci a parlare di altri che non siano lavoratori dipendenti, precari e pensionati. Per esempio dai politici?.

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