"Intervista" V.Visco: «Situazione disastrosa»
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martedì 13 settembre 2005
L'Intervista Vincenzo Visco
Per l’ex ministro del Tesoro c’è il rischio di un nuovo condono e di un ricorso ad entrate fittizie «Situazione disastrosa e la maggioranza non sa come uscirne»
«Perchè non è pronto niente, perchè è peggio degli altri anni? Il motivo è semplice: sono divisi come mai, la situazione è disastrosa, non hanno idea di come uscirne. Finora hanno usato il diversivo Fazio-Bankitalia a piene mani, ma adesso che la polemica inizia a smorzarsi, si ritrovano con questa patata bollente, e sono nella confusione più totale». Venti giorni, anche meno, per la presentazione in Parlamento, ma della Finanziaria ancora nemmeno l’ombra. Della manovra che non c’è parla l’ex ministro del Tesoro Visco.
Quali sono gli interventi possibili?
«Io penso innanzitutto ad entrate fittizie, quelle fatte in nome dell’evasione fiscale. Poi procederanno ad operazioni inconsulte di tagli. E in più faranno un bel condono».
Come, un altro condono? Esiste ancora qualcosa da condonare?
«Il 2003 era rimasto fuori. Lo faranno rientrare. Qualcuno all’interno della maggioranza ne ha già parlato. Sono al saccheggio, questo è certo».
E i tagli? Agli Enti locali?
«Tagli cervellotici agli Enti locali, certo. E non dimentichiamo le entrate finte della lotta all’evasione».
Per ora della manovra non c’è nulla. Nemmeno l’entità, che però tendenzialmente sale. Fermo restando lo 0,8% del pil imposto dalla procedura di Bruxelles.
«Per rimettere in sesto la situazione, diciamo per iniziare a rimetterla in sesto, ne servirebbe una da almeno 2-3 punti di pil. Insomma, una Finanziaria da 20-25 miliardi di euro».
È possibile?
«È certo che non la faranno. Quella che presenteranno sarà una manovra elettorale».
Il sottosegretario all’Economia Michele Vietti ha detto a Repubblica che «la manovra, se è pronta, è un segreto ben custodito». Ha letto?
«Ho letto, ho letto. È chiaro che adesso scoppierà la polemica interna. Del resto, forse non ce ne ricordiamo, ma questa non è, non sarà l’unica manovra approntata in condizioni pessime. Anche le ultime Finanziarie sono state caratterizzate da modi del tutto inusuali. Polemiche, dissonanze così forti non si erano mai verificate prima. Qui ognuno tira acqua al proprio mulino. Punto e basta. Questo è tutto quello che hanno fatto finora, e che continueranno a fare».
Vietti definisce «acrobatico» tagliare un’imposta come l’Irap senza sostituirla con un’altra.
«Certo, sono d’accordo. Ma il fatto è che nessuno nel governo ha intenzione di eliminare l’Irap. No, dico: sarebbero altri 32 miliardi che vanno aggiunti a quelli già oggi necessari. Dove li prendono? Ma infatti questa dell’eliminazione dell’Irap non è nemmeno nelle ipotesi del governo, che ha più semplicemente parlato di una riduzione in tre anni. Tutto da vedere».
In compenso, il debito pubblico ha stabilito un nuovo record.
«Questo in sè non è tragico. L’elemento nuovo, drammatico, degli ultimi anni è che il debito continua a crescere rispetto al pil. E l’Italia rischia il default».
la.ma.
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