"Intervista" R.Bonanni: La politica fermi le trame dei «salotti»
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sabato 6 maggio 2006
Pagina 16 - Economia & Lavoro
Ora la politica fermi le trame dei ?salotti?
di Felicia Masocco/ Roma
INTERVISTA - Parla Raffaele Bonanni, neosegretario della Cisl: con le privatizzazioni si sono consegnati interi settori dell’economia ai monopoli privati, che fanno profitti mentre le tariffe non scendono. Nei salotti di Milano e Roma c’? una ?concertazione occulta? che va stroncata
?Quello che ? avvenuto con le privatizzazioni ? inverosimile. Siamo passati dal monopolio pubblico al monopolio privato. E chiss? perch? i governi si sono scordati delle regole della concorrenza?. Attacca il neosegretario della Cisl Raffaele Bonanni, accusa ?i salotti buoni di Roma e Milano di fare concertazione occulta? sulla pelle dei cittadini che pagano tariffe altissime e chiede un impegno al governo ?perch? metta ordine?. Una partita in cui c’? spazio anche per il sindacato: ?Su questo Cgil, Cisl e Uil possono cooperare?. E poi ?basta con le polemiche sulla legge 30, se abrogarla o no. Pensiamo alle tutele, il vero problema del lavoro atipico e flessibile. ? un obiettivo unitario, concentriamoci su questo?.
Come sar? la Cisl di Bonanni? Continuit? o rottura con quella precedente?
?Ci sar? continuit? perch? la Cisl non cambia con le persone. C’? un vero dibattito interno e la linea che prevale viene garantita dalla dirigenza?.
Qual ? il suo obiettivo principale?
?Quello di sempre, tenere pi? possibile dentro il campo della contrattazione la regolazione dei diritti e dei doveri del lavoro. La contrattazione sia al centro dell’attivit? del sindacato, non si chieda al legislatore di intervenire su materie che devono essere regolate dalle parti?.
Il legislatore ha diritto di intervenire se lo ritiene...
?Il legislatore interviene, come ? successo con la legge 30, quando l’attivit? contrattuale si riduce al lumicino?.
Per lei quindi le parti sociali sono autosufficienti?
?Dico che in un sistema bipolare ad un legislatore che fa una legge poi ne segue uno che fa altro. Cos? si svuota la funzione del sindacato. Inoltre la regolazione di materie delicate ha bisogno di un compromesso che solo sindacati e imprese possono fare?.
Il Patto per l’Italia per? la Cisl lo ha fatto.
?Bisognava aspettare il legislatore successivo? Oppure bisognava attendere un accordo tra le parti?
Se la linea della Cisl ? quella della contrattazione...
?Gi?, ma c’? una buona dose di conservatorismo nel sindacato che non permette di fare accordi tali da soddisfare sia i lavoratori che le imprese. Aggiungo che in Italia tutto assume carattere ideologico perch? se ci si affida alla politica si finisce col seguire o l’uno o l’altro schieramento?.
Non si pu? seguire il merito delle scelte?
?Certo. Comunque visto che non possiamo continuare a litigare, io proporrei a Cgil e Uil di affrontare il vero problema del lavoro flessibile che non ? l’abrogazione della legge 30, ma sono le tutele senza le quali la flessibilit? diventa precariet?. Due terzi del mondo del lavoro hanno tutele molto basse per effetto dei contributi bassi. Gli atipici sono a livello di paria. Perch? non ci concentriamo su questo?
Crede sia una risposta sufficiente anche per chi si vede rinnovare per anni contratti a termine di tre mesi?
?Non ? sufficiente ma ? una risposta che copre gran parte del problema. E poi quei precari sono i peggio pagati. Questo avviene per mancanza di contrattazione, ? mancato l’impegno del sindacato. Io capisco che qualcuno dovr? andare dai commercianti e dagli artigiani a dire “dovete pagare di pi?”, per? ? possibile. Prodi ha promesso di abbassare di 5 punti il costo del lavoro, bene facciamo uno scambio.
Quale scambio?
?Abbassiamo i picchi di contribuzione che oggi vanno dal 18 a 33%, a fronte di meno tasse e vediamo di aumentare le contribuzioni per coprire le prestazioni per chi non le ha. E abbassiamo le tasse ai flessibili per aumentare il loro salario. Questo deve fare il sindacato. ? il modo migliore per ritrovare unit?. Basta polemiche sulla 30: se c’? ? perch? il sindacato ? arrivato in ritardo?.
Il governo Prodi sar? un governo amico?
?Per me non esistono governi amici o nemici ma governi che possono avere un programma o un altro. Quello di Prodi non ? ostile al sindacato. Se fosse ostile io mi ci incontrerei e farei accordi. Visto che non lo ? mi sento ancor pi? incentivato?.
Come vedrebbe Massimo D’Alema alla presidenza della Repubblica? ?D’Alema ? un democratico, una persona con valori molto compatibili con quelli del mondo del lavoro, non ci sarebbero controindicazioni. Ma sono scelte della politica?.
E il ministro del Lavoro?
?Per me il centro di tutto deve essere il compromesso negoziale tra noi e gli imprenditori, ho quindi paura di ministri di parte anche se partigiani del mondo del lavoro. Perch? sembra che mi aiutano ma alla fine mi creano il deserto, creano contrapposizioni che annullano tutto quello che potrebbe venire a mio vantaggio. Quindi dico che il ministro del Lavoro, tecnico o politico non importa, deve essere di fiducia non solo del sindacato ma anche delle imprese in modo da favorire le intese?.
Cosa pensa il segretario della Cisl dell’affare Autostrade?
?Che ? un buco nero della democrazia, quello che ? avvenuto in tutte le privatizzazioni ha dell’inverosimile. Siamo passati dal monopolio pubblico a quello privato e chiss? perch? i governi si sono scordati delle regole della concorrenza. Io spero che il nuovo governo metta ordine, costruisca regole che fanno funzionare il mercato. La vicenda di autostrade ? incredibile. ? stata svenduta ai privati per quattro soldi in nome dell’efficienza e di maggiori investimenti che non si sono visti: solo tariffe pi? alte. In pi? fanno un accordo con gli spagnoli tra un governo e l’altro. In questo paese destra e sinistra litigano su tutto meno che sugli interessi economici. Ho l’impressione che nei salotti buoni di Milano e Roma ci sia una concertazione occulta che chiamerei “comparaggio” perch? queste cose ancora non si spiegano. Non mi pare che nei servizi privatizzati ci siano benefici per i cittadini. In compenso nel 2005 le banche hanno guadagnato il 60% in pi?, le public utiliy il 30%, le televisioni il 20%, erano settori pubblici, sono stati dati ai privati senza regole di mercato. Anche questa ? una materia su cui Cgil, Cisl e Uil possono e devono cooperare?.
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