18/2/2002 ore: 10:43

"Intervista" Pezzotta: per Berlusconi è l´ultima occasione, ci convochi o è scontro

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La Stampa web




intervista
Roberto Ippolito
(Del 17/2/2002 Sezione: Economia Pag. 2)
Pezzotta: per Berlusconi ? l?ultima occasione Ci convochi o ? scontro
?Il tempo ? scaduto, se non lo fa si assume tutte le responsabilit? Non cancelliamo la parola sciopero, ma ci sono altre forme di lotta Sono amico di D?Antoni ma nego qualsiasi interferenza, sua e mia?

ROMA

UN po? di inquietudine. ?Chiedo al governo Berlusconi di convocare finalmente un incontro con tutte le parti sociali? spiega Savino Pezzotta, segretario della Cisl. L?incontro dovrebbe riguardare innanzitutto le modifiche all?articolo 18 dello statuto dei lavoratori contenute nel disegno di legge delega sul mercato del lavoro e basate sulla sostituzione, in tre casi, del reintegro con un indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa.


Pezzotta, lei spera dunque nella ripresa del confronto?

?E? questa l?ultima occasione per il governo di dimostrare l?effettiva disponibilit? al confronto. Altrimenti il governo si assume la responsabilit? di accentuare il conflitto. E sarebbero inevitabili nuove iniziative sindacali. Ma poi nessuno dica che le tensioni sono colpa del sindacato?.

Insomma il tempo stringe?

?Il governo e anche la Confindustria devono comprendere che il tempo a disposizione si sta esaurendo. Ognuno deve assumersi le sue responsabilit? decidendo di tornare (o meno) intorno a un tavolo?.

A questo punto si pu? riaprire davvero il confronto?

?Il confronto deve essere riaperto. Non si possono modificare a cuor leggero regole essenziali per i lavoratori. Le garanzie previste dall?articolo 18 non sono un elemento accidentale, ma il frutto di una cultura sociale rispettosa dei cittadini?.

In astratto per? tutte le norme sono modificabili?

?Tutte le tutele sicuramente non sono eterne, ma non ? ammissibile il loro restringimento. Se la magistratura riconosce che un licenziamento ? ingiusto, il lavoratore deve avere il diritto di ritornare al suo posto di lavoro. Negarglielo significa limitare le garanzie?.

Sa che Berlusconi ha detto di non cambiare posizione e quindi insiste sulle modifiche all?articolo 18?

?Lo invito a ripensare le sue posizioni. Nessuna compagine politica si ? presentata alle elezioni proponendo queste modifiche?.

La maggioranza di centrodestra non ha il diritto di prendere le decisioni ritenute oggi necessarie?

?La maggioranza e il governo hanno il diritto di prendere le decisioni giudicate utili. Ma dovrebbero tener conto del parere di chi rappresenta i soggetti sui quali queste decisioni cadono. Non conta solo il consenso dei tabelloni dei voti parlamentari. C?? bisogno della coesione sociale, altrimenti cresce la conflittualit?.

In sostanza lei cosa chiede?

?La Cisl propone una via d?uscita all?attuale stallo chiedendo lo stralcio dal disegno di legge delle modifiche all?articolo 18 e delle disposizioni sull?arbitrato per aprire una discussione sullo statuto dei lavori all?interno della quale affrontare questioni come la flessibilit?, gli ammortizzatori sociali, il diritto alla formazione, le nuove opportunit?. Il governo deve dare una risposta in tempi brevissimi alla proposta della Cisl. Prima dell?approvazione del disegno di legge delega deve essere aperto il tavolo per avviare il confronto?.

Il tempo quindi sta scadendo?

?S?, il tempo sta scadendo?.

In pratica chiede una marcia indietro. Il governo non si mostrerebbe debole?

?Il governo dispone di una larga maggioranza e ha la possibilit? di cogliere tutte le opportunit?. Un governo autorevole sa come orientarsi. Sono i governi deboli che si irriggidiscono?.

E se il governo non vi convoca intorno al tavolo?

?Se il governo non apre il confronto, daremo vita a una mobilitazione articolata, forte e prolungata. Non abbiamo abolito la parola sciopero dal vocabolario. Ma sono possibili tante iniziative: la marcia per il lavoro o il presidio in tutte le citt? italiane nello stesso giorno avrebbero un forte impatto?.

Ha abolito l?aggettivo generale, caro al segretario della Cgil Sergio Cofferati, accanto alla parola sciopero?

?Non abbiamo abolito alcun aggettivo. Valutiamo opportunit? e inopportunit? delle varie soluzioni nei diversi momenti. Non mitizziamo nulla. Nella cultura della Cisl ? radicato un sano pragmatismo, senza ideologismi. Le decisioni sindacali dipendono dall?atteggiamento del governo. La Cisl far? le sue valutazioni nei tre consigli inter-regionali convocati a Napoli, Perugia e Milano?.

Sta sorvolando sulle divisioni con la Cgil e sulla mancanza di unit??

?Non posso parlare di unit? sindacale, devo vedere se c?? un progetto. Oltre gli obiettivi difensivi devono esserci le proposte?.

La Cisl parla molto con la maggioranza, vero?

?La Cisl dialoga con tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione?.

Non ha un legame preferenziale con An, il cosiddetto ?patto della lavanderia??

?La Cisl non lavora mai sotto terra. Ho avuto un incontro con il vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini che ha chiesto informazioni sulla vertenza, poi chiusa, del pubblico impiego. Punto e a capo. La Cisl non ha rapporti preferenziali con nessuno, ma corretti con tutti, ripeto sia con la maggioranza che con l?opposizione. E? pluralista ed ? un sindacato scomodo perch? autonomo sia dalla destra che dalla sinistra?.

E anche dal centro?

?Ho rapporti proprio con tutti, come ? mio compito. Ho incontrato anche i centristi per confrontare le nostre opinioni?.

E? in sintonia con il centrista Sergio D?Antoni, predecessore alla Cisl?

?Sono e resto amico di Sergio, soprattutto sul piano personale e al di l? della politica. Si tratta quindi di un rapporto umano. La comune militanza sindacale non deve dare origine a dietrologie irrispettose e irriguardose. Ogni uomo libero coltiva le sue amicizie?.

E? irrilevante che D?Antoni sia oggi impegnato in politica, con il centrodestra?

?Lui ha deciso di rischiare in proprio impegnandosi in politica. E come tutti i segretari della Cisl che hanno deciso questo passo ? rispettoso dell?autonomia dell?organizzazione. Ecco perch? sono offeso per certe ricostruzioni lette sui giornali. Non c?? nessuna interferenza, n? sua n? mia: ognuno di noi conosce bene i propri ruoli e le relative distinzioni?.




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