"Intervista" M.Piccini: Alpitour investe cento milioni
 Giovedí 12 Febbraio 2004
L’INDUSTRIA DEL TURISMO Intervista a Mauro Piccini (presidente Alpitour)
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Il presidente Piccini: «Vogliamo sviluppare la rete delle strutture ricettive» Alpitour investe cento milioni Più forte la presenza in Italia e nuove alleanze internazionali - La stima del fatturato 2004 supera il miliardo
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MILANO - Alpitour si presenta alla Bit di Milano con un ricco carnet. «Il mercato turistico è in netta ripresa e noi vogliamo consolidare la leadership accelerando gli investimenti, in Italia e all’estero», spiega il neopresidente della società, Mauro Piccini. «Abbiamo messo in cantiere — aggiunge — un pacchetto di investimenti da oltre 100 milioni per i prossimi due anni per sviluppare la rete delle strutture ricettive e l’attività di carattere commerciale. E quest’anno inaugureremo una decina di nuove strutture. Inoltre punteremo molto sullo sviluppo dei voli charter con la controllata Neos». Presidente, come sono i risultati di questo primo scorcio dell’anno? Abbiamo indicazioni molto buone. E ciò ci fa ben sperare perchè nel 2003 i primi mesi furono critici a causa dell’Irak e dell’emergenza Sars. Finora abbiamo registrato un aumento di circa il 10% del giro d’affari trimestrale rispetto allo scorso anno in gennaio. L’incremento delle prenotazioni si attesta addirittura sul 20 per cento. Quali le attese per il 2004? Quest’anno prevediamo una crescita del fatturato globale superiore al 10 per cento. Abbiamo chiuso il 2003 con ricavi per 932,8 milioni. Quest’anno dovremmo superare abbondantemente il miliardo. Ritorneremo quindi al di sopra dei livelli del 2000-2001. Siamo già tornati in utile per 700mila euro lo scorso anno, dopo la perdita di 8,7 milioni del 2002. Puntiamo a chiudere l’esercizio 2004 con un risultato positivo non distante dai 10 milioni. In quali settori crescerete? Abbiamo un piano di investimenti biennale da oltre 100 milioni. E ci stiamo muovendo in più direzioni. Innanzitutto puntiamo molto sulle agenzie di viaggio che restano un riferimento strategico. Abbiamo la nostra rete che conta 300 punti vendita e nell’arco di un triennio potrebbero salire anche a quota 600. Nel frattempo i nostri cataloghi sono venduti da oltre 9mila agenzie di viaggio con provvigioni che oscillano tra il 10 e il 13 per cento. Quali progetti per le strutture ricettive? In questo ambito tre anni fa avevamo 11 strutture nel mondo e una in Italia. Oggi ne contiamo 24 in Italia e 11 all’estero (18 sono Bravo club). Stiamo crescendo bene al Sud. Vogliamo arrivare a oltre 50 strutture ricettive, tra alberghi e villaggi, in gestione diretta nell’arco di tre anni. Rilevanti al riguardo gli accordi con Sviluppo Italia da cui abbiamo rilevato i poli di Alimini (Puglia), Simeri (Calabria) e Stintino (Sardegna). Stiamo poi seguendo attentamente il progetto turistico di Sviluppo Italia al Sud e sicuramente saremo gestori di altre strutture ricettive. Quindi vi state concentrando sul mercato interno. Negli ultimi anni abbiamo rafforzato la presenza in Italia. In Sardegna contiamo sei villaggi, tre in Sicilia e due in Calabria. In montagna abbiamo sei alberghi (a Courmayeur, Sestriere, Cervinia e Cavalese). La montagna è per noi fondamentale. Stiamo per rilevare un paio di strutture in Trentino. Però cresciamo anche all’estero. E allora quali piani avete per l’estero? Operiamo già tra Grecia, Tunisia, Capo Verde (Isola di Sal), Santo Domingo, Messico, Zanzibar e Maldive. Stiamo sviluppando progetti a medio raggio: Mar rosso e Capo Verde (Isola di Boavista). Sbarchiamo poi in Honduras, a Roatan. Lanciamo poi la nuova linea di villaggi "i club" con una decina di strutture tra Spagna, Tunisia, Egitto e Grecia. Sicuramente un ruolo chiave sarà giocato dal mercato nazionale. Per cui intensificheremo le partnership commerciali sull’estero per sviluppare l’arrivo di turisti dall’estero nelle strutture italiane. Attualmente gestiamo un milione di turisti italiani.
VINCENZO CHIERCHIA
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