"Intervista" G.Cobolli Gigli(Rinascente): Scelta obbligata per crescere
 Sabato 18 Ottobre 2003
MANAGER E IMPRESA |
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Scelta obbligata per crescere |
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MILANO - È l'ultima grande operazione di outsourcing realizzata da un'impresa italiana. Dallo scorso luglio il Gruppo Rinascente ha esternalizzato i servizi amministrativi facendo confluire 480 dipendenti in una società controllata per l'80% da Accenture e per il rimanente 20% dalla stessa Rinascente. «Un'operazione - chiarisce l'amministratore delegato, Giovanni Cobolli Gigli - che ci permette di concentrarci sul nostro core business, alla vigilia di una importante riorganizzazione». Perché avete puntato sull'outsourcing? È il risultato di un cammino iniziato circa dieci anni fa quando abbiamo cominciato a trasformare un'azienda un po' burocratica e concentrata su diversi mestieri in un gruppo moderno focalizzato sulle cose che sappiamo gestire meglio. Siamo usciti dalle attività che non consideravamo strategiche per evitare che potessero distrarci dal nostro compito fondamentale. Come vi siete mossi? Alla fine del 2001 abbiamo creato un centro servizi per le divisioni operative, che raggruppava le attività amministrativo-contabili, l'amministrazione del personale, i servizi generali e i sistemi informativi che supportano queste aree. L'obiettivo era di cercare di migliorare la qualità del sevizio offerto. Così è nata Athesis, con circa 480 persone impegnate in questo ruolo. E poi? Poi dalla collaborazione con Accenture, che in questo campo vanta una rete di società a livello mondiale, è nata l'idea di valorizzare Athesis. Con quale obiettivo? Sostanzialmente di trasformare queste attività, che per noi non sono vitali, in un vero core business, motivando e dando slancio alle persone che vi lavorano. La società è operativa nella sua nuova veste dall'inizio di luglio e i primi risultati ci dicono che all'interno di Athesis si stanno creando professionalità eccezionali che nascono dallo stimolo e dalla consapevolezza di essere considerate centrali. E presto Athesis potrebbe essere in grado di offrire servizi anche a terzi. Il progetto è collegato alla riorganizzazione del gruppo? Rientra nella nostra strategia. Dal 1° gennaio del prossimo anno il gruppo sarà organizzato in una holding e quattro società per azioni, che si occuperanno degli ipermercati, dei supermercati, delle attività legate al tessile e di quelle del bricolage. Poi ci saranno una serie di centri di servizio, come la tesoreria e il factoring. E intorno a questa galassia ci sarà Athesis, che si occuperà dell'erogazione dei servizi amministrativi per tutto il gruppo. La riorganizzazione e la decisione di esternalizzare i servizi è stata decisa in un'ottica di crescita del gruppo e non di taglio dei costi. Quali benefici vi aspettate? Sia l'esternalizzazione sia la riorganizzazione sono stati decisi per poter meglio misurare i risultati. Da tempo ragioniamo in un'ottica di misurazione del ritorno del capitale investito, perché l'utile è un valore assoluto che da solo dice poco. Il primo criterio su cui si confronta la prima linea del management è proprio questo. Dopo il riassetto, La Rinascente avrà un capitale investito nel business inferiore a prima e avrà creato le premesse per accrescere il valore netto per l'azionista. I servizi amministrativi non sono gli unici a essere stati esternalizzati... No. Abbiamo già realizzato l'outsourcing dei sistemi informativi e della logistica. Ma cerchiamo di tenere il "cervello" al nostro interno, mentre le attività più materiali, se possibile, le portiamo all'esterno. La distribuzione è un mondo sempre più complesso e noi abbiamo bisogno di focalizzare l'attenzione sui gangli vitali della nostra attività.
AN.MI.
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