"Intervista" D´Antoni: «Ha sbagliato nel non volere un solo, grande schieramento»
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(Del 6/2/2002 Sezione: Economia Pag. 9)
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Sergio valuta Sergio: attento a dire sempre ?no? |
D?Antoni sull?ex collega: ?Ha sbagliato nel non volere un solo, grande schieramento? |
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IN comune hanno il nome: Sergio. E poi, ovviamente, il fatto di aver guidato - e per un lungo periodo contemporaneamente - le due pi? grandi organizzazioni sindacali del Paese. Ma toglieteci questo e non rester? altro a tener assieme il Sergio della Cgil (Cofferati) e quello della Cisl (D?Antoni). Protagonisti di grandi vittorie e di grandissimi scontri, i due non si sono mai amati. E per?, 6 anni e passa di lavoro gomito a gomito come segretari generali, fanno di Sergio D?Antoni l?uomo giusto per un piccolo viaggio nei pregi, nei difetti e nel futuro possibile di Sergio Cofferati.
Che tipo di persona ? Sergio Cofferati?
?Sul lavoro, dice? Come sindacalista??.
S?, naturalmente.
?Deciso nelle posizioni da assumere. Leale, in fondo. Scelta una linea, la articola senza sbavature. E la cambia molto raramente?.
Non capisco se sta elencando dei pregi o dei difetti...
?Dei pregi. O meglio: delle caratteristiche positive che poi, per?, a causa di una certa rigidit?, Cofferati spesso trasforma in difetti?.
E quali sarebbero, questi difetti?
?Le indico quello che a me pare il maggiore: un approccio poco coraggioso ai processi di innovazione. E? un limite che ho registrato anche nei rapporti all?interno del mondo sindacale. Su un tema annoso e decisivo come l?unit? sindacale, ci fu un momento favorevolissimo: non andammo avanti perch? Cofferati fren?. Lo considero un esempio, forse il pi? alto, di mancanza di coraggio innovativo?.
Avete litigato spesso?
?Abbiamo litigato spesso. Ricordo che una volta lo facemmo davanti a 5mila persone, durante un dibattito a Bologna. Ce ne dicemmo di ogni tipo, e al fondo la questione, il nocciolo, era sempre lo stesso: due idee, due concezioni assai diverse del sindacato e del suo ruolo. Io per un sindacato concertativo, per una democrazia partecipativa; lui per un sindacato antagonista. Antagonista oltre ogni limite?.
Quale considera l?errore pi? grave commesso da Sergio Cofferati?
?Non aver voluto l?unit? sindacale, cio? un unico grande sindacato italiano. Da l?, a cascata, sono poi piovuti altri errori?.
Per esempio?
?Ne indico due. Il primo: essersi cos? platealmente e pregiudizialmente schierato contro il governo, per una scelta di natura pi? politica che sindacale. Il secondo: essere entrato cos? direttamente e rumorosamente nelle vicende dei ds, fino a diventare un protagonista del loro congresso?.
Le sembra che siano degli errori?
?Certamente. E non solo. Annoto che a me contestava spesso scarsa autonomia dalla politica... Che devo dirle? L?allievo ha superato il maestro?.
Senta, ci sar? pure qualche bel ricordo del suo rapporto con Cofferati, o no?
?Scherza? Ce ne sono tantissimi?.
Ne basta uno...
?Gliene dico due. Il primo ? il lavoro fatto assieme per portare l?Italia nel gruppo di testa in Europa. Vede, la politica se ne attribuisce il merito. Ma passava Amato, passava Ciampi, passava Prodi, passava D?Alema... Solo noi siamo rimasti gli stessi in quegli anni duri. Ora, sentire lezioni di concertazione da Aznar mi fa un po? rabbia?.
E il secondo?
?Il nostro modo di stare all?estero. Stupivamo tutti gli altri: sempre uniti, solidali, leali tra di noi. Eravamo non Cgil, Cisl e Uil, ma il sindacato italiano. E non ? un caso se ? italiano il segretario generale del sindacato europeo...?.
Si ipotizza che Cofferati, una volta lasciata la Cgil, possa scegliere di impegnarsi in politica. Le va di fargli un augurio?
?Intanto dico che considererei naturale un passaggio di quel tipo: finite le vecchie scuole del Pci e della Cattolica, oggi sono i sindacati e il mondo delle imprese a fornire classi dirigenti. Quanto all?augurio, lo faccio discendere dalle cose che ho detto prima. Non trasferisca in politica la sua idea antagonista: non esistono alternative al modello di sindacato partecipativo. E anche la politica non si fa ripetendo sempre e solo no. Se ne ricordi, se decider? il gran salto. Se ne ricordi, e non sbaglier?.
fe. ge.
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