"Intervista" Angeletti: licenziamenti sul modello tedesco
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ItaliaOggi (Economia e Politica) Numero 021, pag. 5 del 25/1/2003 Teresa Pittelli
Al giudice la decisione sul reintegro in azienda o l'indennizzo Tutela contro il licenziamento ingiustificato ispirata al modello tedesco o svizzero, che lascia al giudice la decisione sul reintegro o l'indennizzo, e vale per tutte le imprese con più di 5 dipendenti. È la proposta di legge della Uil per superare lo scoglio del referendum sull'estensione dell'articolo 18 alle imprese sotto i quindici dipendenti. ´Stiamo scrivendo una proposta di legge che presenteremo la prossima settimana, dopo il via libera degli organismi confederali', dice a ItaliaOggi il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, sottolineando che l'iniziativa non ha lo scopo di evitare il referendum, ma di risolvere la questione delle tutele, indipendentemente dalla consultazione elettorale. Sul progetto il sindacato conta di far confluire, infatti, il consenso di un ampio schieramento di forze politiche. In modo da far partire subito l'iter parlamentare. La proposta contiene anche la soluzione di tre problemi spinosi: il ricorso ai meccanismi stragiudiziali di risoluzione delle controversie, per sveltire i tempi della giustizia del lavoro. La revisione dei licenziamenti collettivi, oggi forse troppo facili. E la questione delle tutele ai lavoratori atipici. Ma sui contenuti della proposta Angeletti, mantiene, in realtà, il massimo riserbo. Quel che è certo è che gli uffici di via Lucullo, che stanno mettendo giù lo schema di proposta di legge in queste ore, puntano in primo luogo a risolvere la questione della protezione del lavoratore dai licenziamenti ingiustificati, al centro del dibattito politico non solo perché si avvicina il referendum sull'estensione dell'articolo 18 (cioè del reintegro obbligatorio in caso di licenziamento ingiustificato) alle microimprese, ma anche perché è sempre in piedi il disegno di legge del governo che, al contrario, sospende l'articolo 18 per una parte dei lavoratori (i neoassunti da imprese che, assumendo, superano la soglia dei 15 addetti). L'iniziativa della Uil si ispira invece ai modelli tedesco e svizzero, che prevedono sia la tutela reintegratoria, cioè il reinserimento in azienda del lavoratore licenziato ingiustamente, sia quella risarcitoria, cioè la cessazione del rapporto di lavoro accompagnata da un indennizzo pari a un certo numero di mensilità di retribuzione. La scelta tra l'una e l'altra, però, e qui sta la differenza con il sistema italiano, è affidata al giudice, in base al suo apprezzamento discrezionale. Prima di arrivare dal giudice, inoltre, si prevede il ricorso all'arbitrato volontario. Domanda. Segretario, qual è la posizione della Uil sulla questione dell'estensione dell'articolo 18? Risposta. Presenteremo un'ipotesi di legge nei prossimi giorni, e ovviamente pensiamo di raccogliere la maggioranza parlamentare intorno alla nostra idea. D. In che cosa consiste la proposta? R. Si tratta di raccogliere il meglio delle norme di tutela contro i licenziamenti ingiustificati già sperimentate nella legislazione tedesca e svizzera. Ma non posso dire di più. D. Qual è la posizione della Uil sul referendum proposto da Prc? R. La nostra risposta è questa legge. Una legge che non ha l'intenzione di evitare il referendum, com'è stato scritto da qualcuno, ma di risolvere il problema a prescindere dalla consultazione popolare, e quindi che si raggiunga o meno il quorum. D. Lei nei giorni scorsi ha detto che, in caso di referendum, avreste votato sì... R. Sono stato travisato. Se la Uil si esprime per il sì o per il no, lo saprò dire solo tra due mesi, e dipende da come si pronunceranno gli organismi e le assemblee. Ma per ora non abbiamo alcuna indicazione su quale sia il voto più utile. D. Parliamo dei rapporti con le altre confederazioni. Ha abbandonato la linea della mediazione tra Cgil e Cisl? R. È evidente che non sono bravo a fare il mediatore. Non c'è alcuna linea in questo senso. Sul referendum ognuno procederà per proprio conto e con le proprie proposte. D. Eppure fino a poco tempo fa si parlava di piattaforma unitaria, almeno sulle pensioni. R. Su alcuni temi, per esempio le proposte contenute nella delega sulla previdenza, ci sono convergenze. Ma non esiste alcuna piattaforma unitaria. |