12/4/2007 ore: 12:00
"inMalattia" Permessi: il 30% non supera i tre giorni
Contenuti associati
Pagina24 - Cronache La polemica dopo l'intervento di Ichino. I medici: «Difficile scoprire chi finge» il 30% non supera i tre giorni Proposte e reazioni si intrecciano dopo la denuncia di Pietro Ichino sul Corriere. Il giuslavorista ha criticato «l'inerzia di fronte ai milioni di giornate di malattia di nullafacenti sani come pesci certificate da medici irresponsabili». D'Autilia non accetta: «Sono convinto che la maggior parte dei pazienti non fa finta. Per quanto ci riguarda è difficile verificare con la visita se dicono la verità o avanzano pretesti per restare a casa». Le patologie riferite dai cittadini e riportate sulla carta intestata sono soprattutto quelle «senza riscontro clinico». In cima all'elenco delle più gettonate l'immancabile cefalea e poi lombaggine, rinite, generico rialzo febbrile. Molto frequente come causa di indisposizione lamentata dai dipendenti pubblici la mestruazione dolorosa. Del problema si parlerà stamattina a Radioanch'io, su Radiouno. Partendo da un dato (i milioni di giornate di lavoro perse, molto al di sopra della media europea) e dalla proposta avanzata da alcuni sindacati (prevedere l'autocertificazione per malattia breve come succede al nord Europa). Interverranno oltre a Ichino, il presidente Inps Giampaolo Sassi e il segretario generale Uil-Fpl Carlo Fiordaliso. Difende i medici di famiglia, Mario Falconi. |