12/4/2007 ore: 12:00

"inMalattia" Permessi: il 30% non supera i tre giorni

Contenuti associati

    giovedì 12 aprile 2007

    Pagina24 - Cronache


    La polemica dopo l'intervento di Ichino. I medici: «Difficile scoprire chi finge»

    Permessi per malattia,
    il 30% non supera i tre giorni

    Margherita De Bac
      ROMA — Undici milioni di certificati ricevuti dall'Inps nel 2006, uno in meno rispetto all'anno precedente. Oltre 73 milioni di giorni di assenza. Le prognosi non superiori ai tre giorni dovrebbero essere una su tre se i numeri nazionali si allineano con le percentuali di alcune province. Come Modena, ad esempio. Qui gli attestati di malattia sono circa 8 mila nei mesi invernali e dai 4 a 5 mila nel periodo estivo, su 180 mila dipendenti di aziende private tenuti all'invio degli appositi moduli. I medici di famiglia confermano: «Le certificazioni assorbono un bel po' del nostro tempo — racconta l'attività meno entusiasmante della professione D'Autilia, generalista modenese e presidente del locale Ordine dei medici —. Ci vengono richieste anche quando l'assenza è di un unico giorno ed è motivata da accertamenti diagnostici. Credo che in questi casi anziché il foglio con la nostra firma sarebbe più logico consegnare al datore di lavoro il referto degli esami eseguiti».

      Proposte e reazioni si intrecciano dopo la denuncia di Pietro Ichino sul Corriere. Il giuslavorista ha criticato «l'inerzia di fronte ai milioni di giornate di malattia di nullafacenti sani come pesci certificate da medici irresponsabili». D'Autilia non accetta: «Sono convinto che la maggior parte dei pazienti non fa finta. Per quanto ci riguarda è difficile verificare con la visita se dicono la verità o avanzano pretesti per restare a casa». Le patologie riferite dai cittadini e riportate sulla carta intestata sono soprattutto quelle «senza riscontro clinico». In cima all'elenco delle più gettonate l'immancabile cefalea e poi lombaggine, rinite, generico rialzo febbrile. Molto frequente come causa di indisposizione lamentata dai dipendenti pubblici la mestruazione dolorosa.

      Del problema si parlerà stamattina a Radioanch'io, su Radiouno. Partendo da un dato (i milioni di giornate di lavoro perse, molto al di sopra della media europea) e dalla proposta avanzata da alcuni sindacati (prevedere l'autocertificazione per malattia breve come succede al nord Europa). Interverranno oltre a Ichino, il presidente Inps Giampaolo Sassi e il segretario generale Uil-Fpl Carlo Fiordaliso. Difende i medici di famiglia, Mario Falconi.

    Close menu