28/1/2005 ore: 10:41
"Inchiesta" Venti euro in più in busta paga (2- segue)
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venerdì 28 gennaio 2005 Pagina 14 - Economia INCHIESTA I risparmi di gennaio tutti mangiati dall´inflazione I risultati di un´indagine del sito Repubblic.it: 5 mila lettori rivelano se e quanto hanno preso in più questo mese Ai single uno sconto di 18 euro. Lo stesso agli impiegati, superati dagli operai. Solo sette euro ai lavoratori precari I confronti con un anno fa sono depurati dagli eventuali aumenti di retribuzioni. Dirigenti in testa alla classifica con sgravi contenuti La classifica che ne è uscita parla chiaro: i vantaggi medi sono stati di venti euro al mese ( con punte di 32 per i dirigenti e code di 18 per gli operai). Ad ottenere sconti dal nuovo fisco è stato il 56 per cento dei lettori. Il 15 per cento, invece, si è trovato fra le mani una busta paga più leggera rispetto a quelle del 2004, e solo a fine anno potrà recuperare ciò che ha perduto grazie alla clausola di salvaguardia. In ogni caso il taglio delle tasse messo in conto dall´arrivo delle nuove aliquote e dal nuovo sistema di deduzioni è stato più che assorbito dall´andamento dell´inflazione. Ragionando sempre in valori medi il beneficio fiscale si è fermato a quota 1,4 per cento dello stipendio, ma depurato dal costo della vita è scivolato a quota meno 0,6 per cento. Il debutto della riforma, d´altra parte, è stato caratterizzato da critiche e polemiche. Per Agostino Megale, presidente di Ires-Cgil «Non c´è propaganda che tenga. Secondo l´Istat nel 2002 il 20,4 per cento degli italiani denunciava insicurezza economica e perdita di potere d´acquisto. Nel 2004 la cifra è lievitata al 47,6. Prevediamo che nel 2006 si attesterà attorno al 55 per cento. Sono cifre che parlano da sole». Sulla stessa linea concorda tutto il mondo sindacale: dalla Cgil della Maulucci («le diseguaglianze aumentano e il governo ha bruciato 6 miliardi di euro») e di Podda («due terzi dei dipendenti statali non hanno avuto nessun vantaggio dalla riforma»)alla Cisl di Pezzotta («il taglio delle tasse è una mistificazione«). Dai Cub («è una truffa») all´Ugl («molto fumo e niente arrosto»). La Confesercenti di Ventura è convinta che «dalla riforma fiscale non arriverà nessun miracolo, sarebbe meglio concentrare le risorse su interventi a favore dei redditi medio-bassi e del rilancio della competitività». Sul fronte politico, Damiano dei Ds ha commentato come «l´arrivo delle buste paga abbia confermato ciò che temevamo: la riforma fiscale non dà nulla ai redditi medio-bassi e premia essenzialmente quelli elevati». Rincara la dose Lettieri della Margherita che, alludendo ai rilievi venuti da Bruxelles sulla copertura finanziaria dei tagli (cui ha subito replicato il ministro dell´Economia Domenico Siniscalco), ha commentato: «si conferma che la riduzione delle aliquote Irpef viene finanziata in gran parte con misure una tantum che mettono a rischio le casse dello Stato». Al fuoco di fila ha risposto l´ex ministro Tremonti, oggi vicepresidente di Forza Italia. «Ricordo che quando il centrosinistra ha messo le mani sulla curva Irpef questa, per i ricchi, scese dal 51 al 45 per cento. Invece salì dal 10 al 18 per cento quella sui redditi più bassi - ha detto «Abbiamo fatto troppo poco? Tutti i grandi cammini iniziano da un primo passo. Dalle mie parti piuttosto che niente è meglio piuttosto. Del resto loro si sono comportanti come ho detto e adesso strillano accusandoci di ridurre le tasse solo per i ricchi». |