21/12/2004 ore: 10:52
«Il taglio delle tasse non basta a riequilibrare la spesa sociale»
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martedì 21 dicembre 2004 Pagina 4 - Economia L´ANALISI «Il taglio delle tasse non basta a riequilibrare la spesa sociale» I lavoratori dipendenti più colpiti dal fisco In un «Italia due volte più diseguale», come la definiscono Tito Boeri e Massimo Bordignon nel loro articolo («la percentuale di famiglie con redditi inferiori a due terzi del reddito mediano», osservano, «è di circa 4 punti più alta che nella media dell´Europa a 15») è dunque legittimo chiedersi se sia meglio ridistribuire con le tasse oppure con la spesa. Purtroppo, però, come ricordano i due economisti «Nessuna riforma fiscale potrà aiutare chi già oggi non paga le tasse perché troppo povero». E allora, se il fisco non basta? La soluzione proposta è semplice: riequilibrare la spesa sociale a partire dalla riforma degli ammortizzatori sociali. Uno studio di Euromed citato sempre da Boeri e Bordignon mostra che l´Italia è uno dei paesi in cui tasse e contributi contribuiscono di meno a ridurre le diseguaglianze. Il motivo: viene tassato severamente solo il lavoro dipendente. «I rendimenti della ricchezza finanziaria», osservano ancora i due economisti, «quando non elusi del tutto sono sottoposti alle aliquote più basse d´Europa». Tutto il peso della presunta ridistribuzione è dunque addossato sull´Ire, l´imposta sui redditi personali. Peccato però, che anche l´Ire «sia largamente elusa o evasa». Lo dimostra il fatto che «i redditi da lavoro dipendente compongono il 75% della base imponibile Ire, oltre il 20% in più della loro quota sul reddito nazionale». Ce n´è abbastanza, dunque, per concludere che con la riforma fiscale il governo «si è semplicemente dimenticato del problema concentrando la riduzione dell´Ire sui redditi più alti». Boeri e Bordignon osservano quindi che l´aspetto ridistributivo residuo si è concentrato nella «no tax area» e nella «introduzione di oneri deducibili decrescenti sul reddito con l´effetto prevedibile di generare aliquote marginali erratiche e crescenti ai livelli più bassi di reddito». Quanto al progetto del centrosinistra per i due economisti ha un vizio di fondo: «Sconta l´illusione di credere che a un unico strumento, l´Ire, possa essere affidato il complesso dei compiti redistributivi». |