14/12/2006 ore: 10:18
"Governo" Prodi: «Errori di metodoAlla fine comprenderanno»
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Primo Piano pag. 2 LA MANOVRA ?Ci ho scommesso tutto: la rifarei identica. Tra un po' si comprenderanno le nostre scelte? ROMA Alla convention per i 60 anni della Cna, l’organizzazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori di sinistra, la requisitoria contro il governo da parte del presidente Ivan Malavasi era stata inaspettatamente cruenta. E cos?, quando Romano Prodi ha preso la parola ha messo da parte il discorso scritto e ha parlato a braccio, con insolita energia: ?La Finanziaria? La rifarei identica, ma in modo diverso, con tavoli pi? articolati perch? forse non abbiamo interpretato il nostro Paese?. L’autocritica di Prodi allude ad una concertazione che, per la Cna ma ora anche per lui, ha privilegiato troppo l’asse Confindustria-sindacati. Accanto a questo, Prodi esprime una convinzione: ?Tra qualche mese si capir? il senso delle nostre azioni e si perdoneranno anche gli errori tattici che abbiamo fatto: io su questa Finanziaria ho scommesso tutto!?. La platea dei cinquecento, che aveva accolto Prodi con cortesia e senza il minimo dissenso, saluta la conclusione del discorso del premier con un applauso non rumoroso, ma pi? intenso e convinto di quello di entrata. Ma la conclusione felice del saluto di Prodi alla Cna sar? successivamente contraddetta da un’altra giornata tutta in salita: i fischi che saluteranno il premier all’uscita della convention con gli artigiani: l’intervento del segretario ds Piero Fassino al ?parlamentino? della Quercia, che arriver? a parlare di ?rapporto incrinato? tra governo e Paese; la diffusione di un sondaggio che segnala un crollo di fiducia nel governo. Dunque, nuovi fischi per il premier. Certo, i dirigenti della Cna - con la collaborazione della sicurezza di Palazzo Chigi - avevano provveduto a ?cloroformizzare? la sala, il servizio d’ordine era pi? vigile ed energico del solito. Prodi era arrivato percorrendo (indisturbato) a piedi i 500 metri che separano Palazzo Chigi al Plaza. Il problema ? insorto quando il presidente del Consiglio, terminato il suo discorso, ha lasciato l’albergo ed ? uscito su via del Corso, dove lo aspettava l’autoblu. Una quindicina di ragazzi, ?guidati? da un tassista, ha indirizzato a Prodi una scarica di fischi. Un dissenso durato una decina di secondi, il tempo per creare all’interno del Plaza qualche trambusto. Tanto ? vero che il ministro per lo Sviluppo economico Pier Luigi Bersani, accolto con calore dagli artigiani della Cna, ha potuto ironizzare: ?In questa sala ho sentito solo applausi, nessun fischio. Voi avete sentito un fischio? Vediamo domani come titoleranno i giornali!?. Ma il presidente Malavasi aveva attaccato duramente, soprattutto sul piano della concertazione: ?A Palazzo Chigi c’erano relazioni privilegiate con il sindacato e con una sorta di voce unica dell’impresa?. La replica di Prodi, in parte autocritica, aveva riguardato proprio quel passaggio: ?Abbiamo tolto l’obbligo del trasferimento del Tfr all’Inps - ha detto il presidente del Consiglio - in una riunione sbagliata e posso ammetterlo: abbiamo fatto una cosa giusta in un modo sbagliato?, perch? ?c’? stata una trattativa troppo ristretta tra Confindustria e sindacato?. E per Prodi il futuro non ? a tinte fosche: ?Supereremo l’obiettivo di crescita dell’1,3%? in quanto ?l’economia sta andando meglio?. Giorni in salita per Romano Prodi. Mentre il premier parlava agli artigiani ?rossi?, nella relazione al Consiglio nazionale dei Ds che ha avviato il percorso verso il Partito democratico, il segretario Piero Fassino aveva scandito parole di inusitata durezza: ?La Finanziaria ha un impianto ambizioso, ma ha suscitato manifestazioni di disagio e protesta, incrinando il rapporto del governo col Paese? e dunque ?? necessario imprimere una signficativa e sensibile correzione di rotta?. Parole che, in altri tempi - magari se pronunciate da un capo corrente della Dc verso un esecutivo amico - avrebbero aperto una crisi di governo. Parole impegnative, tanto ? vero che pi? tardi Fassino ha parziamente corretto il tiro: ?Ho detto che ? necessario un cambio di passo, il punto non ? la rotta della Finanziaria ma come viene gestita?. Ma la sostanza non cambiava. Certo, prendendo la parola al ?parlamentino? ds, il vicepremier Massimo D’Alema ha fatto un discorso diverso da quello di Fassino. Anzitutto non ha mai invocato cambi di rotta, di passo e neppure ?fasi due? e ha suggerito al partito un atteggiamento pi? battagliero: ?Dobbiamo essere pi? sereni e pi? combattivi?. Ma che le cose non vadano bene per il governo, lo conferma anche l’ennesimo sondaggio: secondo l’istituto Ipr Marketing (ricerca per conto del sito Repubblica.it) il trend di favore verso il governo continua ad essere in calo. La fiducia nell’esecutivo nel suo complesso si abbassa di altri 5 punti rispetto al mese scorso, passando dal 43 al 38% (era al 63% a met? luglio). Pi? alta la fiducia nei confronti del presidente del Consiglio: ora ? al 42%, con un calo di 4 punti in un mese. Tra i ministri il pi? popolare resta Massimo D’Alema (66%, come un mese fa), mentre un crollo si registra per Tommaso Padoa-Schioppa, con una fiducia precipitata al 36%. |