30/10/2006 ore: 11:04
"Governo" Prodi: avviato un cammino che durerà 5 anni
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Pagina 2 - Primo Piano Prodi: la Finanziaria avvia un cammino che durer? 5 anni Stefano Lepri ROMA Non servono correzioni di rotta, c’? continuit? nell’azione del governo: Romano Prodi ha avuto via libera dal vertice di governo e maggioranza, ed ? sicuro che durer? 5 anni ?senza variazioni sul tema?. Dopo tre ore di riunione a Villa Doria-Pamphili, ? potuto uscire in pubblico per dire che non basta risanare il bilancio, perch? ?occorre una Italia che cresca almeno del 3% all’anno?. La legge finanziaria 2007 raggiunge quel primo indispensabile obiettivo, ?comincia a dare risposte?, insiste, per il secondo. Dentro, nel salone seicentesco, si era anche lamentato: il cammino delle riforme ?non ? cos? veloce come vorrei?. Fuori, su un podio in mezzo al prato, sotto un sole gagliardo, ha usato un tono diverso, tutto virato sull’ottimismo: ?Questa ? solo la prima legge finanziaria della legislatura, non poteva risolvere tutto?; non tradisce i buoni propositi di riforma espressi a luglio nel Dpef (documento di programmazione economica 2007-2011) ?perch? il Dpef riguarda cinque anni e la legge finanziaria solo uno?. Il percorso delle riforme non ? stato mai dimenticato, mai interrotto, sostengono i collaboratori di Prodi, e lo dimostra la data del ?memorandum di intesa? con i sindacati per le pensioni, che ? stato firmato il 26 settembre, prima del varo del disegno di legge finanziaria. E nella riunione di ieri - 54 persone attorno a un tavolo - nessuno ha obiettato alla trattativa per riformare la previdenza che, sulla base di quel memorandum, da gennaio partir? con i sindacati. Se si ? avuta l’impressione che invece la strada delle riforme fosse bloccata, secondo il presidente del Consiglio, ? ?forse per un errore di comunicazione?, ma ?gli errori di comunicazione contano nel breve periodo, mentre nel lungo periodo ? la sostanza che conta?. L’errore ?? stato forse quello di non sbandierare la situazione devastante ereditata dal governo precedente?. Ovvero, ?abbiamo dimenticato troppo in fretta che siamo usciti dal periodo della storia repubblicana, tra il 2001 e il 2005, in cui il Paese ha evidenziato il pi? basso tasso medio di crescita, lo 0,3%: solo nove Paesi al mondo, tra i 180 monitorati dal Fondo monetario internazionale, sono riusciti a fare peggio?. Sotto il centro-destra, ha aggiunto il presidente del Consiglio, la spesa pubblica ? cresciuta di 90 miliardi di euro, a un ritmo medio del 4,7% all’anno e con un peggioramento della sua qualit?, nonostante tutte le promesse di tagliarla, cosicch? il deficit ha oltrepassato il 4% del prodotto lordo; ora, senza fermare il dissesto del bilancio la crescita non pu? ripartire. D’altra parte, ?la finanziaria non fa una mera operazione contabile di rientro dal deficit? ma spostando spese da un settore all’altro, ripartendo in modo diverso il carico fiscale fa opera ?di giustizia sociale e di sviluppo?. Appena la manovra 2007 eserciter? i suoi effetti, non sar? difficile valutarne la sostanza: davanti ai giornalisti schierati sul prato, Prodi ha ripetuto ancora una volta che ?con il cedolino di gennaio? ognuno potr? constatare che sotto i 40.000 euro le tasse sono diminuite, non aumentate. Occorreva far questo perch? sotto il centrodestra ?le disuguaglianze nella distribuzione del reddito sono aumentate?. Per assicurare che il vantaggio ci sia per tutti i redditi fino a quel livello, sui meccanismi dell’Irpef ? ?in corso una analisi tecnica?. Prima per? la finanziaria deve arrivare all’approvazione in Parlamento. E dall’assalto dei quasi settemila emendamenti il presidente del Consiglio ha tratto spunto per la parte pi? preccupata del suo discorso nel vertice: ?L’Italia ? il Paese non solo dei mille campanili, ma delle mille corporazioni, non solo professionali od economiche, ma individuali e particolari?. Questa frammentazione, aggravatasi negli anni di Berlusconi, ?produce una sostanziale incapacit? di uscire dall’inerzia dell’abitudine e della stagnazione?; va combattuta ?per ragioni di governo, per ragioni di politica e per ragioni morali?. Contro questo stato di cose, riforme strutturali dell’economia devono ?liberare energie, sciogliendole dai troppi lacci che le tengono imbrigliate?; si tratta di proseguire lungo la strada indicata dal programma dell’Unione che resta ?la bussola?. Nel programma, fanno presente i collaboratori del capo del governo, si parlava anche di ?allungamento della vita lavorativa?, dunque di riforma delle pensioni. Prodi non dubita di vedere ?un filo ininterrotto: la coalizione di governo ? questa, non cambia, dura l’intera legislatura?. |