8/1/2007 ore: 10:06

"Governo" Prodi: «A Caserta per le riforme»

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    lunedì 8 gennaio 2007

    Pagina 6 - Interni


    Prodi, asse con Fassino
    "A Caserta per le riforme"
      Il premier: ma accontentare tutti non si potrà
        L'appello al "colpo d'ala"
        considerato un
        "sostegno al governo"

        "Dal vertice contributo
        di energie per risvegliare
        l'Italia. I mezzi ci sono"

        Marco Marozzi
          BOLOGNA - L´intervista di Piero Fassino a Repubblica è «un sostegno al governo». «Andremo avanti con le riforme». Ma «accontentare tutti non è riformismo». E «l´orizzonte è di cinque anni». «Come per i programmi riformisti seri».

          Romano Prodi risponde così all´allarme del segretario Ds - «riforme subito o si rischia grosso, si muore» - e insieme ai "tira-molla" nel centrosinistra dopo l´approvazione della Finanziaria e in vista del conclave del governo a Caserta, l´11 e 12 gennaio. Il presidente del Consiglio elogia come un «sostegno» il nuovo grido di preoccupazione di Fassino. Contemporaneamente fissa i paletti dell´agenda riformista. Facendo capire ancora una volta che non se la fa dettare. Convinto in questo di avere il sostegno dei pezzi forti Ds nel governo, da Massimo D´Alema a Pierluigi Bersani. E´ una risposta, indiretta ma netta, anche ai tremori per il mancato rinnovo della tessera Ds da parte dell´economista liberal Nicola Rossi.

          Prodi non vuol farsi condizionare nelle scelte fondanti di una coalizione composita. «Se per riformismo si intende accontentare tutti, allora non è più riformismo» dice ai tanti che gli tirano le maniche. «Con questa Finanziaria abbiamo fatto scelte. Abbiamo avuto tensioni. Ma è molto bello vedere che quando si cominciano a fare i conti, come sulle pensioni, quelle che erano tensioni ed avversità si sono trasformate in approvazioni».

          E´ il «riformismo concreto» che il Professore innalza davanti ad avversari ed amici. «I nove milioni e mezzo di italiani che riceveranno una pensione un poco più alta grazie alla Finanziaria». Prima tappa di un percorso virtuoso che il premier conta di veder sorgere nei prossimi mesi. Ed ecco la risposta articolata a Fassino. Prodi prende tempo, dalla mattinata rinvia al primo pomeriggio, prima di partire per Roma. «Ho letto con molta cura e con molta soddisfazione l´intervista, proprio perchè è un sostegno forte al governo» è la dichiarazione con cui poi si presenta. «Abbiamo lavorato duramente in questi sette mesi - aggiunge subito -. Andremo avanti anche in futuro con un programma riformista che ha di fronte un orizzonte di cinque anni. Come i programmi riformisti seri dei governi seri».

          Fassino, e non solo lui, viene ricondotto all´interno di un discorso unitario. Di cui Prodi si riafferma leader. E´ la rivendicazione di un percorso che dovrebbe avere il suo picco a Caserta. All´ordine del giorno l´agenda dei prossimi sei mesi di governo. Con la possibilità di inserimenti pesanti, seppur senza effetti deliberativi: come l´inizio del confronto sulle pensioni e sulla riforma elettorale. Punto di partenza sarà la discussione su come attuare in concreto la Legge Finanziaria. Il sottosegretario dalla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, indicherà provvedimenti amministrativi, modelli di organizzazioni, strutture da chiudere ed aprire.

          La Finanziaria a far da apripista, la sua attuazione a segnare la «svolta». «Da Caserta mi aspetto un contributo per risvegliare le energie di questo Paese» racconta Prodi. «Da anni l´Italia sembra rassegnata a perdere. Io invece penso che le energie siano fortissime». E nella Reggia dei Borboni si cercherà di stendere un quadro per rendere più efficiente la burocrazia, più semplice l´attività imprenditoriale, aprirsi alle liberalizzazioni e agli investimenti esteri, aprire ai giovani e alle donne, alla difesa dell´ambiente e ad una giustizia più rapida. «Sviluppo ed equità» è la scommessa. «Da Caserta - si augura Prodi - dovrà arrivare un messaggio di fiducia. Fiducia di farcela».

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