31/7/2006 ore: 12:13
"Governo" I Masanielli dell’aspirina
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?Bersani tieni duro!? Il grido di una trentina di persone biancovestite rimbalza sulle vetrate di Sironi del palazzone fascio-style che ospita il Ministero dello Sviluppo Economico. A scandire lo slogan ? una delegazione di ?liberi farmacisti?. Battono le mani al decreto che liberalizza la loro professione mentre altri loro colleghi - titolari di farmacie - hanno abbassato le saracinesche e, nel medesimo istante, vanno in giro per la citt? per protestare contro lo stesso Ministro. Mattina di paradossi in camice bianco nella Capitale: a Via Veneto angolo via Molise farmacisti in sit in per inneggiare a Bersani. Dalle parti di piazza Santi Apostoli altri farmacisti titolari arrivano a menar le mani su qualcuno che stava in quel posto per tutt’altra ragione. Per capire le ragioni di tale impazzimento della categoria occorre sapere che i farmacisti si distinguono in due fondamentali tipologie: quelli che per diritto dinastico posseggono una farmacia e quelli che invece, pur essendo anche loro farmacisti a tutti gli effetti, non ce l’avranno mai; al massimo si dovranno accontentare di un’erboristeria. Anni di studio, esami e tirocini per ridursi a vendere poco pi? che tisane rinfrescanti. Tra i ?liberi? (leggi figliastri) della categoria i pi? frustrati sono quelli che dipendono da un titolare di farmacia, che magari non ? nemmeno laureato. La legge infatti dice che chi eredita una farmacia ? sufficiente che sia iscritto alla Facolt? di Farmacia per potersi tenere stretta quell’attivit? per un bel po’ di anni. Tanto per mandarla avanti i farmacisti a spasso non mancano. Su 17.300 farmacie private in Italia ci sono 90.000 laureati abilitati alla professione di farmacista, ma ? chiaro che la maggior parte sono quelli che per otto euro l’ora vendono al banco, consigliano, interpretano le ricette. Spesso, accanto a loro, un signore col camice blu che ? solo magazziniere prende quasi lo stesso stipendio. Ora ? chiaro che il decreto che liberalizza la professione ? il loro riscatto. Per la stessa ragione per cui loro colleghi ?possidenti? lo vedono come la peggior jattura. I ?liberi farmacisti? saranno finalmente affrancati dai loro colleghi ?ricchi?? Quelli di cui si favoleggiano guadagni strepitosi: ?Anche quindici mila euro in un giorno di incasso! - mi dice un dottorino con gli occhiali che viene dalle Puglie - con quello che si guadagna in un giorno una farmacia si paga tutte le spese del mese, si immagina? Io che per il festivo prendo pochi euro in pi? all’ora!? E mi elenca la trafila delle specializzazioni che si ? preso solo per stare dietro a un bancone. Il loro appoggio al decreto non ? stato per molti manifestanti una scelta leggera. Un altro medico mi mostra il suo cellulare che trabocca di sms: ?Sono tutti nostri colleghi che avevano gi? fatto il biglietto per venire a Roma, ma ieri sera i loro principali gli hanno comunicato di presentarsi al lavoro anche se la farmacia sar? chiusa. Gli fanno spostare le scatole per impedire che vengano a manifestare!? |