"Governo" Conti pubblici sempre più in rosso
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gioved? 6 luglio 2006
Pagina 15 - Economia & Lavoro
Conti pubblici sempre pi? in rosso
Rapporto deficit-pil al 5,8%. Oggi Padoa-Schioppa illustra il dpef ai sindacati
di Bianca Di Giovanni / Roma
RUSH FINALE per il Dpef, che domani sar? varato dal Consiglio dei ministri. Ieri il governo ha incontrato le Regioni e gli enti locali. Ancora top secret i grandi numeri elaborati dai tecnici del tesoro: si ? anora alle indiscrezioni. Di certo c’? solo che Tommaso Padoa-Schioppa conferma di voler rispettare gli impegni Ue per il rientro del deficit con misure strutturali. Per questo ha appena varato la ?manovra-bis, che per quest’anno corregge solo lievemente il deficit (circa lo 0,1%), ma con misure stabili nel tempo. Tant’? che la manovra ? stata promossa da Standard&Poor’s. ?Contiene elementi positivi - scrive l’agenzia - Ma per l’evoluzione dei rating sul debito sovrano saranno decisivi i programmi di medio termine?. Quanto al rapporto deficit/Pil l’agenzia conferma il 4,4% per quest’anno. Tradotto: il percorso non ? finito qui. Molto si giocher? nella Finanziaria 2007 e nel Dpef. Stando ad una ?bozza? circolata nei giorni scorsi, nel documento l’indebitamento del 2007 sarebbe cifrato gi? al 2,8% del Pil. Confermata, quindi, una maxi-manovra da circa 40 miliardi. Nell’incontro di ieri tra il governo e le autonomie locali Padoa-Schioppa ha ribadito che l’obiettivo ? di scendere sotto il 3% del deficit entro il 2007, come concordato dal passato governo. Ma non ? escluso che gli effetti della correzione si dispieghino pienamente nel 2008. Insomma, un conto ? varare le misure (su cui l’Italia conferma i suoi impegni) altro conto ? registrarne gli effetti.
La ?cura? si prospetta pesante, visto lo stato dei conti da cui si parte. ?Occorre far uscire il Paese dal sogno elettorale?, avrebbe dichiarato ieri il ministro parlando agli enti locali e alle Regioni. Come dire: uscire dalla narcosi secondo cui tutto in Italia era in ordine, nonostante i richiami di Bruxelles e l’apertura dell’avvertimento preventivo. A conferma dell’allarme sui conti sono arrivati ieri anche i dati trimestrali dell’Istat, che registrano un rapporto deficit/Pil a quota 5,8%. Il dato ? estremamente variabile ed ? comunque migliore dello stesso periodo del 2005 (7,7%). Ma l’elemento pi? allarmante ? il segno negativo dell’avanzo primario, che registra un -1,5% del Pil. Sul fronte delle entrate, l' Istat segnala che nel primo trimestre del 2006 sono aumentate in termini tendenziali del 5,5% con un' incidenza sul Pil del 40% (39,2% nel primo trimestre 2005): in termini assoluti le entrate sono passate da 131.183 milioni di euro del primo trimestre 2005 ai 138.448 milioni di euro dei primi tre mesi del 2006. ?I dati confermano il buon andamento delle entrate nel primo trimestre 2006?, sottolineano i tecnici dell' Istat, mettendo in evidenza come le entrate correnti hanno registrato, nei primi tre mesi dell' anno, una crescita del 5,4% dovuta alla crescita delle imposte indirette (+5,1%), alla crescita delle imposte dirette (+10,9% imputabile agli aumenti contrattuali) ed alla crescita dei contributi sociali (+4%). Le entrate in conto capitale, invece, fanno registrare in termini tendenziali una crescita del 21,3%, dovuta alla crescita delle altre entrate in conto capitale (25,4%).
Per quanto riguarda le uscite, nel primo trimestre quelle totali sono aumentate in termini tendenziali dello 0,9%. Il loro valore in rapporto al Pil ? pari al 45,8% (46,9% nel corrispondente trimestre del 2005). Le uscite correnti nel primo trimestre hanno invece registrato un aumento dell' 1,5%.
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