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"Governo" An diventa il partito dei tassinari

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    gioved? 6 luglio 2006

    Pagina 5 - Economia & Lavoro


    AL CIRCO MASSIMO TANTI DIRIGENTI DI ALLEANZA NAZIONALE ALLA MANIFESTAZIONE DI ROMA

    E An diventa il partito dei tassinari
    ?Sinistra contro di voi?

    ROMA
    Sar? la congiuntura, ma riemergono da sotto le scrivanie, dove ce li si ? immaginati in mercimonio amoroso, e ritornano in piazza e in maniche di camicia. Salgono sui furgoni e ritrovano la goduria tattile e archeologica dell’altoparlante, dopo quella fighetta dell’intercettabile telefonino. Corrono il rischio del ritrito, per esempio quando Gianni Alemanno arriva al Circo Massimo introdotto dal coro ?Duce! Duce!?. O quando Gianfranco Fini raccoglie l’ovazione dei tassisti in Piazza Venezia e - per quanto sdoganati e moderni, Fiuggi e post-Fiuggi - ? sempre una bella soddisfazione. Quelli di Alleanza nazionale riemergono e ritornano, e siccome gli serve tutto dopo la sconfitta elettorale e le inchieste giudiziarie - gli serve un’idea per il futuro, un nuovo contenitore, anche una nuova reputazione - per un giorno diventano il partito dei taxi.
      Francesco Storace era arrivato al Circo Massimo a orari eroici, poco dopo le otto di mattina, e ci torner? a sera. E poco prima di mezzogiorno ? arrivato Alemanno insieme con Mario Marsilio e Fabio Sabbatani Schiuma, capogruppo e consigliere di An in Campidoglio. Non erano ancora saliti sul camioncino, e gli ormai settemila tassisti a raduno gli hanno intonato incitamenti da stadio, hanno applaudito, sventolato le bandiere tricolori e quelle azzurre del sindacato milanese. L’equivoco era inevitabile, e due giovani turiste imbottigliate nella ressa hanno saltellato e battuto le mani: ?Great Italy... World Cup... Toti, Depiero, Canivaro...?. Inebriato dall’atmosfera da semifinale mondiale, Alemanno ha elevato il tassista a ?faro di luce?. E’ lui, ha detto, ?il primo guardiano delle strade?. E’ lui l’estrema ?fonte di sicurezza per il cittadino?. E’ lui ?l’ambasciatore delle citt?. Non era pi? una lotta sacrosanta per lo stipendio e il patrimonio, ma una ?battaglia culturale?, come aveva detto Marsilio. Poi, certo, c’? il risvolto sociale. Non possiamo diventare come l’America, ha detto Alemanno, dove ?chi ? ridotto sul lastrico si suicida. Ma prima fa il tassista, poi si suicida?.
        Io vi salver?, ha promesso l’ex ministro. E non era neanche una sbruffonata. Nel tardo pomeriggio ha incontrato Pierluigi Bersani ed ? riuscito a favorire un incontro fra governo e scioperanti che dovrebbe anticipare e annullare il blocco nazionale dell’11 luglio. Compatti come l’undici di Marcello Lippi, quelli di An ci hanno dato dentro. Al Circo Massimo ? spuntato anche Maurizio Gasparri, e lo si ? rivisto parlare con la delegazione dei tassisti davanti a Palazzo Chigi. Faremo di tutto, non vi lasceremo soli, eccetera. ?Sei unico?, gli ha detto uno col tono dolce della gratitudine. Solo Mario Landolfi si ? preso del ?buffone?, ma perch? non l’avevano riconosciuto. La solidarier? non ha concesso tregua. Adriana Poli Bortone: ?Dovremo scendere in piazza anche noi?. Ignazio La Russa: ?E’ una vendetta politica?. Lodovico Pace: ?E’ una strategia del centrosinistra per consolidare il suo potere?. Teodoro Buontempo: ?Il governo deve compiere un gesto di apertura?. Daniela Santanch?: ?Bisogna dare una soluzione parlamentare alle ragioni dei tassisti?.
          Nella concitazione, quelli di An hanno finito col rubare i concetti e il lessico di un Vittorio Agnoletto. ?Per Bersani e compagni c’? la pretesa di avere la strada spianata per le liberalizzazioni selvagge?, ha detto la Poli Bortone. E ancora pi? su si ? spinto Marsilio rivolgendosi ai tassisti: ?C’? qualcuno, molto in alto, che non vede l’ora che i manganelli di poliziotti, carabinieri e finanzieri si abbattano su di voi?. Era ovvio che di quel passo si sarebbe finiti col ributtarsi nelle barricate novecentesche. Gi? gli scioperanti avevano individuato, via volantino, la repressione ?comunista?. E la star assoluta della giornata, Marsilio, tracciava lo scenario: ?Impediremo che finiate col mendicare lo stipendio da qualche cooperativa di sinistra?. Elevate da Gasparri a ?santuario intoccabile?. Il che ? magari anche vero, ma la delicatezza dei toni (e le violenze pomeridiane) ha suscitato nel senatore dell’Ulivo, Esterino Montino, il parallelismo al quale non si rinuncia mai: ?Comportamenti squadristici?.
            Ricondotti alla cara, tradizionale dialettica, i capi di An riemergono e ritornano. Condannano l’aggressione a Fabio Mussi, ma la indicano come sintomo del grado di esasperazione. Si ripuliscono nel bagno di folla. Accolgono le telecamere finalmente col sorriso. In fondo Fiuggi e post-Fiuggi, ma sempre meglio passare per fascisti che per puttanieri.

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