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"Flessioni" Diecimila dollari a testa

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      luned? 11 aprile 2006
    Pagina 12

    Al posto della protezione sociale
      Diecimila dollari a testa
        di Maurizio Ferrera
          Nei pensatori di Washington ormai ? conosciuto come The Plan, il Piano. Si tratta di una proposta rivoluzionaria: abolire tutti i programmi di protezione sociale e rimpiazzarli con un assegno annuo di diecimila dollari per tutti. L'idea ? di Charles Murray ed ? contenuta in un libro appena pubblicato dall'American Enterprise Institute (In Our Hands: a Plan to Replace the Welfare State). Fantasticherie? Provocazioni intellettuali che lasciano il tempo che trovano? No. L'autore ha un'ottima reputazione e la proposta ? interessante. Si potr? dissentire, ma bisogna prenderla sul serio.

          Murray ? una delle teste d'uovo pi? note e influenti di Washington. E' vicino ai Repubblicani, ma non ? un conservatore. E' piuttosto un libertario, un seguace di Nozick e Milton Friedman. Come si sa, il libertarismo contiene una vena di riformismo radicale, soprattutto sul fronte dei diritti individuali. In Europa questa vena ha alimentato anche un libertarismo ?di sinistra?, il cui esponente di maggior spicco ? il filosofo belga Van Parijs. Per sua espressa ammissione, Murray ha concepito il suo Piano avendo anche in mente alcune istanze egalitarie del riformismo liberal americano e del libertarismo progressista europeo. E infatti la sua idea sta facendo discutere un po' tutti, a destra come a sinistra.

          Ma quali sono i dettagli del Piano? Primo, abolire le assicurazioni sociali federali (Medicare e Social Security) e tutti i programmi di assistenza statali (il cosiddetto ?welfare?). Secondo, conservare gli attuali livelli di tassazione (questo elemento distingue Murray dai libertari di destra, che vorrebbero uno Stato ridotto al minimo). Terzo, adottare un emendamento costituzionale che proibisca a qualsiasi livello di governo di effettuare trasferimenti monetari occulti da individuo a individuo. Quarto, versare a tutti diecimila dollari netti all'anno. Ogni americano con pi? di 21 anni riceverebbe un assegno, senza contropartite, e con il solo vincolo di destinarne una quota per assicurarsi una copertura sanitaria e previdenziale private. Lo Stato continuerebbe a gestire molte politiche pubbliche (ad esempio l'istruzione). Ma la fetta di gran lunga pi? importante del welfare state verrebbe riportata ?nelle nostre mani? (come suona, appunto, il titolo del libro).

          Perch? proporre un cambiamento cos? radicale? La prima motivazione ? ideologica. Conformemente alle sue convinzioni libertarie, l'autore ritiene che le mani dei cittadini siano pi? sagge di quelle dello Stato. Ma non ? solo una questione di efficienza. La principale critica che Murray rivolge al welfare state ? che esso sottrae all'individuo la libert? e la responsabilit? di scelte che sono ?il sale della vita?: come organizzare la propria esistenza, come fronteggiare le avversit? e celebrare i successi.

          La seconda giustificazione del Piano ? di ordine finanziario. L'insieme dei programmi pubblici che Murray vuole abolire assorbe ora circa il 9% del Pil, ma la quota ? destinata a salire al 28% entro il 2050. Il nuovo schema costerebbe l'11% del Pil se introdotto subito, ma tale quota potrebbe restare pi? o meno costante nel tempo (l'assegno sarebbe comunque indicizzato almeno ai prezzi).

          Come si ? detto, la proposta Murray ha suscitato un acceso dibattito. Secondo molti critici l'intervento dello Stato non pu? essere sostituito da alternative privatistiche, anche se in parte finanziate da un trasferimento pubblico. L'autore risponde con tre semplici contro-obiezioni. Circa 36 milioni di americani vivono sotto la soglia di povert?. Con diecimila dollari l'anno verrebbero messi nelle condizioni di uscire dalla povert? in modo permanente. Oggi un giovane di 21 anni con un'occupazione a basso salario pu? aspettarsi una pensione pubblica pari a circa undicimila dollari l'anno. In base al Piano, potrebbe comprarsi una polizza capace di generare almeno il triplo. Infine, oggi 45 milioni di americani non hanno copertura sanitaria. Usando il 30% dell'assegno, potrebbero comprarsi una copertura di buona qualit?. Murray pecca probabilmente di ottimismo. Ma mette il dito su molte piaghe della realt? attuale.

          Avrebbe qualche senso proporre un Piano anche in Europa? Il discorso sarebbe lunghissimo: ci limitiamo a due semplici battute. La prima ? che una proposta simile circola gi? da tempo: l'ha formulata Van Parijs, nel quadro di una nuova teoria della giustizia ispirata al libertarismo egalitario. La seconda battuta ? che a dispetto della sua generosit?, rispetto agli Usa, il nostro modello sociale ? anch'esso avaro con i pi? bisognosi. L'europeo medio bollerebbe sicuramente proposte come quella di Murray come ?irricevibili?. Ma questo stesso europeo tende a girare la testa dall'altra parte quando si parla di povert?. Almeno in questo, Murray ha ragione: nel welfare state di oggi arriva veramente troppo poco nelle mani di chi ha veramente bisogno.

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