27/10/2006 ore: 10:02

"Fisco" Passa la fiducia sul decreto

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    venerd? 27 ottobre 2006

    Pagina 7 - Politica


    Decreto fiscale, la fiducia passa. Rissa Cdl
      Ampia la maggioranza alla Camera per il collegato alla Finanziaria.Cartelli leghisti e forzisti e zuffa sfiorata per le truppe d’attacco del centrodestra. Oggi il voto finale


      di Natalia Lombardo/ Roma

      BAGARRE TV L’Unione compatta applaude i vantaggi del decreto fiscale che Franceschini per l’Ulivo elenca in aula: un ottimo spot. In diretta tv scattano i deputati di FI mostrando tutti cartelli con ?Prodi bugiardo? e dai banchi della Lega si sfiora la rissa.Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, sospende la seduta. Poi alle otto di sera inizia la ?chiama? per il voto di fiducia al decreto fiscale approvato con 327 a favore, 227 contrari. Cento voti di scarto.

      Non c’? volta che da spezzoni della Cdl non parta la bagarre in aula. Truppe d’attacco organizzate la Lega e Forza Italia, ieri col supporto di Ignazio La Russa che per non essere da meno sventola il Corriere della Sera a pagina 3. Titolo: ?Prodi, non sono un uomo per tutte le stagioni?. L’Udc si smarca del tutto.

      A dare il L? sono stati i leghisti dopo l’intervento arrancante di Massimo Garavagli che scandisce: ?Solo tasse, tasse, tasse? dal governo che ?tira il sasso e butta la mano?... Compensa il lapsus citando Einaudi, finisce e i colleghi padani tirano fuori manifesti anti scontrino: ?La Lega Nord ha gi? pagato?, ?Chiuso per tasse?. ? il primo round, ?Vi pvego, togliete quei cartelli...? insiste Bertinotti mentre i commessi scattano nella prima 50 metri in salita verso i banchi leghisti. Il segretario Udc Lorenzo Cesa quasi non riesce a parlare tra gli schiamazzi compiaciuti della Cdl, e in tutto il suo intervento prende le distanze dagli (ancora?) alleati: ?rammarico? per i comportamenti e per ?l’ostruzionismo sbagliato? di una parte del centrodestra. Nella pausa commenta amaro: ?Il degrado delle istituzioni ? sempre pi? forte?.

      Il secondo round della bagarre ? preparato da Forza Italia. Alla fine delle dichiarazioni di voto i deputati azzurri alzano tutti dei cartelli con la scritta rivolta all’indietro, verso le telecamere in tribuna e non verso il governo. Prodi li guarda e sorride. La Lega risfodera i foglioni. ? caos in diretta tv: la maggioranza grdida ?buffoni?, La Russa sventola il Corsera, Bertinotti richiama all’ordine irritato; i forzisti si divertono come pupi a sfidare commessi e commesse nell’acchiappa cartello. Il ?deputato Tremonti? sorride beffardo e impalato. Un attimo dopo un grumo agitato si addensa fra i banchi leghisti, ? quasi rissa, sedata dai commessi ormai sfiniti. ?L’Udeur si allarga un po’ troppo... l’abbiamo fermata?, ? la cripto spiegazione di Bricolo, giovane leghista che difende il territorio dei banchi confinanti col partito di Mastella. In realt? ad attaccare briga ? stato il compunto Paolo Romani di FI, come racconta Fabris, capogruppo Udeur inizialmente accusato: ?Mi sono limitato ad intervenire in difesa del collega Antonio Satta - Udeur - colpito da un giornale scagliatogli contro dall'onorevole Paolo Romani di Forza Italia?. Nella ressa ci si mette il leghista Fava, ma Bricolo e altri ?hanno evito il peggio?, conclude Fabris. An si dissocia dalle sceneggiate alleate, e La Russa alla buvette scherza: ?Li cacciamo dal Ppe...?.

      Forza Italia aveva accalmato Tremonti, neppure fosse Silvio. Ma Silvio non c’? in aula. L’ex ministro del Tesoro nella riunione a Palazzo Grazioli con Berlusconi e i coordinatori aveva limato il suo intervento contro ?l’ideologia di polizia? della lotta antievasione del governo: ?solo abbassando le aliquote pagano tutti?. Non ne parla, ma sulle spiate concorda con la linea Berlusconi del ?polverone, anzi un boomerang che torner? addosso a Prodi, per la tracciabilit? dei movimenti bancari imposta dal decreto Visco-Bersani?. Il suo attacco non regge, parla troppo e Bertinotti lo ferma. Fini va a congratularsi con lui, i forzisti prolungano l’applauso per ritardare l’intervento di Fransceschini. Come gruppo dell’Ulivo, il pi? grande, ? l’ultimo. Ed ? anche efficace, dopo giorni di passione per l’Unione che applaude compatta, fra le proteste della Cdl. Elenca gli aiuti alle famiglie, alle imprese e altro. E un principio: ?Dare un po’ di pi? a chi ha di meno, e un po’ di meno a chi ha di pi?. Il governo finalmente ? schierato in forze: alle sette arriva Prodi e d? la mano a D’Alema, il primo ad affiancare Chiti. A seguire arrivano Fioroni, Lanzillotta Bindi, Rutelli, Visco, Bianchi,Gentiloni. Dopo la fiducia l’opposizione ? accontentata e illustra i 131 ordini del giorno come arma di distrazione d’aula. Oggi entro le due il voto finale sul decreto, questo ? l’accordo. Ma la fiducia, stavolta, rid? fiducia a governo e maggioranza.

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