31/1/2007 ore: 11:11

"Fisco" Entrate da record nel 2006

Contenuti associati

    mercoledì 31 gennaio 2007

    Pagina 6 - Economia

    Entrate da record nel 2006
    incassati 37,1 miliardi in più
      Visco: ridurre le tasse appena possibile, ma ora giù la spesa

      La crescita del gettito fiscale è
      stata del 10,3%, grazie alla
      ripresa e alla lotta all´evasione

      "Il deficit dello scorso anno sotto
      il 3% al netto di Iva e Fs". Ma
      Almunia frena


      ROBERTO PETRINI

      ROMA - Raccolta eccezionale per il fisco durante il 2006. Dopo ripetuti annunci e cifre parziali ieri il vice ministro dell´Economia Visco ha illustrato il consuntivo dell´anno d´oro delle entrate: si tratta di 37,1 miliardi in più rispetto al 2005, pari al 10,3 per cento, complessivamente 397,4 miliardi. Il boom del gettito ha avuto una progressione sorprendente battendo tutte le previsioni ufficiali: ma quella che Visco ha definito la «svolta» si è verificata in maggio-giugno in concomitanza con l´insediamento del governo Prodi. «Con tutta probabilità non è stato un fatto casuale», ha osservato il viceministro facendo riferimento allo stop alla politica dei condoni. Un clima positivo che ha fatto dire a Visco che è necessario ridurre le imposte «il prima possibile».

      Tuttavia non tutti i 37,1 miliardi possono essere messi in carico all´attuale governo e Piazza Mastai ha fornito un elenco delle cause. In primo luogo c´è l´andamento positivo del Pil: invece dell´1,5 stimato inizialmente l´anno si è chiuso all´1,7-1,8 per cento, in termini di gettito complessivo imputabile alla crescita si tratta di 9,3 miliardi (ma in realtà i denari completamente inaspettati sono solo 500-700 milioni). Il secondo fattore, innescato dal precedente governo, si chiama una tantum: 8,1 miliardi in più rispetto al 2005 (ad esempio la rivalutazione dei cespiti aziendali che invece di 2 miliardi ne ha dati 6). Il terzo punto è attribuibile a Tremonti con la Finanziaria 2006: Irpef, Ires e bolli hanno dato 5 miliardi in più. Infine la cosiddetta tax compliance, cioè il fenomeno in base al quale i contribuenti fanno il proprio dovere e rinunciano ad evadere. In totale si tratta di 14,4 miliardi (il 40 per cento del maggior gettito totale, cioè dei 37,1 miliardi) che vanno attribuiti in parte (2,4 miliardi) alle misure antievasione del decreto Visco del luglio 2005 che ha agito sull´Iva e in parte (12,3 miliardi) allo spontaneo adeguamento dei contribuenti, quello che può definirsi effetto-Visco.

      A conti fatti, a fine anno rispetto alle previsioni fatte a settembre del 2006 dallo stesso governo di centrosinistra, ci sono 3,4 miliardi in più. Visco - sollecitato dalle domande dei giornalisti che lo invitavano a fare una data per una eventuale riduzione delle tasse basata su questo «avanzo» - è stato prudente. Ha osservato che «buona parte» del gettito, in particolare quello dovuto alla tax compliance, è «strutturale» e che il recupero dell´evasione «può creare le condizioni per un futuro abbassamento delle aliquote». Ma ha tenuto un profilo basso: «Abbiamo recuperato il crollo del gettito che c´era stato negli ultimi anni, tornando al 2001 ma adesso il recupero diventa più difficile perché si tratta di cambiare comportamenti strutturali più radicati».

      Fonti del governo rilevano che l´articolo 1 della Finanziaria 2007, che lega i risultati della lotta all´evasione alla riduzione della pressione fiscale per i redditi bassi, agirà solo dopo che si sia provveduto al debito pubblico. Anche per questo motivo Visco ha puntato l´indice sui conti: «Bisogna stare attenti alla dinamica della spesa. Sarebbe pericoloso dire: dato che il gettito va bene mettiamoci a dare i soldi in giro». Il viceministro, secondo il quale il rapporto deficit-Pil del 2006 al netto degli aggravi imprevisti Iva-auto e Fs potrebbe scendere sotto il 3 per cento, ha annunciato che la manovra 2008 «potrà essere più ridotta del previsto». Più pessimista invece il commissario europeo Almunia per il quale «il disavanzo italiano alla fine del 2006 sarà comunque sopra il 3 per cento».

    Close menu