14/12/2006 ore: 10:49
"Finanziaria" Padoa-Schioppa: "Respinto l'assalto"
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Primo Piano pag. 6 VERSO LA FIDUCIA 35 miliardi per coprire i buchi dei predecessori Berlusconi: ?Panzane? "Respinto l'assalto" ROMA L’assalto alla diligenza ? stato respinto, ha detto Tommaso Padoa-Schioppa ai suoi collaboratori. Ma all’ultimo minuto. La bozza del maxi-emendamento giunta ieri mattina al ministero dell’Economia ?presentava problemi di copertura? come dicono i tecnici nel loro gergo. Ovvero, c’erano troppe spese. ? stato necessario un frenetico lavoro di correzione, per giungere al testo ufficialmente consegnato in Senato alle 14.55, ma in realt? ancora soggetto a ritocchi notturni. Un lavoro che, per ora, non sembra comunque aver convinto l’agenzia di rating Standard & Poor’s che, ieri, ha confermato la bocciatura della politica economica del governo Prodi. Secondo gli analisti le misure strutturali sarebbero infatti ?inadeguate? e le misure della Finanziaria non produrrebbero una ?robusta e coerente? riduzione del debito pubblico. Critiche arrivate proprio mentre la Finanziaria in Parlamento ? alle battute finali. Lo sprint finale ? giunto grazie alla conferma del contributo del 3% a carico delle pensioni sopra ai cinquemila euro mensili; i sovrapprezzi dei pedaggi autostradali; i 97 milioni di euro in pi? per l’universit? e la ricerca, come pure i fondi per il contratto degli autoferrotramvieri, 130 milioni in pi? rispetto al testo della Camera. Uno dei punti sui quali il Tesoro ha tenuto duro ? stato il contenimento delle spese per la scuola. Passa l’inserimento in ruolo di 150.000 precari, ma ? stato confermato l’aumento del numero di alunni per docente; le graduatorie dei docenti precari da inserire saranno ad esaurimento. Respinta anche la richiesta di maggiori fondi per gli altri precari, perch?, conferma il ministro Luigi Nicolais, ?i soldi non ci sono, e assumere tutti non sarebbe un vantaggio per l’amministrazione?. Se approvato dal Senato nella votazione di fiducia che si terr? venerd? alle 20, il maxiemendamento di ieri, 1.365 commi, sar? il testo definitivo della legge finanziaria 2007. Con esso la pressione fiscale salir? a un livello, il 42,5% del prodotto lordo (al netto del trasferimento del Tfr che ? un aggravio virtuale), inferiore solo ai record dei due anni di massima austerit?, il 1993 e il 1997. Ma nei calcoli del governo gli aggravi fiscali a carico di tutti i contribuenti si limitano a circa 4 miliardi di euro, mentre quasi 8 dovrebbero provenire dal calo dell’evasione. L’importo totale della manovra dovrebbe essere tra i 35 e i 36 miliardi di euro. L’opposizione sostiene che bastava una correzione del deficit, per 15 miliardi di euro. Ieri Silvio Berlusconi ha attaccato, senza nominarlo, Padoa-Schioppa: ?Quando sento qualcuno che stimavo dire che ha ricevuto dal precedente governo conti disastrosi, mi sono ricreduto, perch? si tratta di panzane?. Padoa-Schioppa ? invece convinto che muovere 35 miliardi fosse necessario per rimediare a tagli di spesa ?insostenibili? della Finanziaria 2006, tali da far chiudere i cantieri di ferrovie e autostrade. La lunghezza ? un record assoluto. Nella scorsa legislatura, il presidente della Camera Pierferdinando Casini aveva dichiarato nel 2003 che un maxi-emendamento non l’avrebbe ammesso, per poi cambiare idea l’anno dopo: i commi da approvare con un unico voto di fiducia furono in tutto 593 nella legge finanziaria 2005 e 631 in quella del 2006. Ieri, presentando le 358 cartelle, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti ha proposto a maggioranza e opposizione di discutere da gennaio come cambiare le procedure: ?Non possiamo vivere con tranquillit? il fatto che per 6-7 mesi l’anno il governo e il Parlamento siano occupati con la Finanziaria?. |