21/11/2006 ore: 10:12
"Finanziaria" Padoa-Schioppa: ora le riforme strutturali
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Pagina 12 - Economia & Lavoro Padoa-Schioppa: ora le riforme strutturali RIFORME ?Pi? concorrenza, maggiore tutela dell’utente, pi? concorrenza nel campo energetico, snellimento di strutture amministrative pubbliche, riforma delle pensioni, ripresa del processo di privatizzazioni?. Ecco la fase 2 del governo. Elencata punto per punto da Tommaso Padoa-Schioppa. Partir? subito dopo il varo della Finanziaria, previsto ?entro Natale?. ?L’impostazione - ha detto in serata il ministro dell’Economia a Forl? - non ? quella dei due tempi, ma quella di procedere simultaneamente su fronti del risanamento, dello sviluppo e dell’equit?. Cos? sar? anche il prossimo ciclo di azioni, che sar? quello delle cosiddette riforme strutturali?. Un ciclo che solo formalmente si aprir? solo dopo la Finanziaria. Perch? da qualche giorno non si parla d’altro. L’uscita di Padoa-Schioppa - che ieri ha pranzato a Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, in compagnia del presidente della Geox Mario Moretti Polegato, di Gilberto Benetton, Ettore Riello, Andrea Illy, Matteo Marzotto, Guido Barilla, Roberto e Matteo Colaninno, Mario Carraro, Vittorio Tabacchi, Giovanni Rana e il vice prefetto di Treviso, Aldo Adinolfi - segue l’uscita del segretario dei Ds Piero Fassino. Il quale ha rilanciato l’importanza della cosiddetta “fase due” del governo, ovvero quella che premer? l’acceleratore sulle riforme strutturali, in particolare la riforma delle pensioni (ma anche quella del pubblico impiego per il quale ci deve essere pi? ?mobilit?), aggiungendo che ?i sindacati non si devono tirare indietro?. ?Per quanto riguarda il sindacato, Fassino pu? stare tranquillo. Siamo pronti a onorare il memorandum? ? stata la risposta del segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Che poi ha aggiunto: ?io spero che sia il governo ad avere anche un’opinione comune. Trattare con un governo - ha ribadito Epifani - in cui ci sono sullo stesso problema, come nel caso delle pensioni, tre posizioni, non ? ammissibile. E per me non pu? essere consentito?. Nel frattempo c’? anche la Finanziaria da chiudere. Una manovra che ieri proprio il ministro dell’Economia ? tornato a difendere giudicando ?eccessiva? la ?retorica? nell’espressione ?lacrime e sangue?. Perch? pi? di tagli per il ministro si deve parlare di ?sviluppo?. Se la manovra fosse stata utilizzata solo per risanare i conti, come chiesto dall’Unione europea data la situazione ?drammatica? del nostro debito pubblico, sarebbero bastati solo ?14,8 milioni?. Ma ?cos? facendo non avremmo avuto risorse? per la crescita. Superare i 34 miliardi ? stata, quindi, ?una scelta politica?. In questo modo si ? deciso che ?la parte per lo sviluppo? fosse ?superiore a quella destinata al risanamento?. Una scelta politica, comunque, forte e che ha creato contrasti e qualche dissapore all’interno del Consiglio dei ministri. ?Ma io - ha precisato il ministro - non ho mai minacciato nulla, tanto meno di dimettermi. Non ho neanche pensato a questa eventualit?. Intanto oggi la Finanziaria arriva al Senato e gi? si pensa alle modifiche. Una di queste, secondo il relatore Gianfranco Morgando, riguarder? la questione dei precari della scuola le cui graduatorie, secondo il testo della Camera, saranno abolite nel 2010. Altre modifiche riguarderanno il pacchetto lavoro (pi? tutele ai parasubordinati e lavoratori invalidi), il bollo auto, le rottamazioni, il tema della sicurezza, e della sanit? siciliana. |