26/9/2005 ore: 12:09

"Finanziaria" Manovra a quota 25

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    lunedì 26 settembre 2005

    Pagina 2 - Finanziaria

    IL BILANCIO 2006
    TECNICI AL LAVORO, ANCHE SUI CONDONI, NEL FINE SETTIMANA

    Manovra a quota 25
    Priorità sociali
    in vista delle elezioni

    Previsto un aumento delle pensioni minime
    Potrebbe crescere l’indennità di disoccupazione

    Alessandro Barbera

    ROMA
    Aumento delle pensioni minime da 516 a 600 euro, aumento dell’indennità di disoccupazione, allargamento delle deduzioni familiari con l’avvio del «quoziente familiare» e un bonus-asilo per i redditi più bassi. La Finanziaria con cui il governo tenta di risalire la china dei sondaggi non è ancora pronta ma Giulio Tremonti, di ritorno da Washington, ci sta già lavorando. Nel corso del weekend i contatti telefonici con i vertici del ministero e i tecnici della maggioranza sono stati fitti, e al suo ritorno ha trovato diverse simulazioni. Ipotesi che potrebbero essere confermate già domani, quando il governo illustrerà alle parti sociali una manovra che raggiungerebbe i 24-25 miliardi di euro. In tempi di elezioni le priorità diventano per tutti gli interventi di carattere sociale, ed ecco dunque arrivare l’idea dell’aumento delle pensioni minime. Si tratta di circa un milione e mezzo di persone che oggi percepiscono l’assegno «sociale» da 516 euro e che potrebbe salire a 600. Il costo complessivo non sarebbe enorme, circa 800 milioni di euro all’anno. «Forse anche meno», spiega un tecnico del Tesoro. L’altra ipotesi, che vale circa 200 milioni, è quella di alzare dal 50 al 60% la quota dell’ultimo stipendio su cui si calcola l’indennità di disoccupazione come prevedevano gli accordi con i sindacati nel «Patto per l’Italia». Aumenterebbero anche le risorse a favore delle famiglie: circa un miliardo di euro complessivi per allargare le deduzioni e introdurre il «quoziente familiare», il meccanismo grazie al quale aumentano le deduzioni all’aumentare del numero dei figli. L’ultima ipotesi, ancora da quantificare, è quella di introdurre un bonus-asilo per i redditi più bassi.

    Cambia l’Irap
    In cantiere anche la modifica del taglio Irap fallito a luglio. Per superare il conflitto piccole-grandi imprese (il taglio dall’imponibile della componente costo del lavoro andrebbe soprattutto a favore di queste ultime) al Tesoro si sta lavorando a una soluzione che eliminerebbe invece - in tutto o in parte - gli oneri sociali. Tutta da verificare la quantificazione, anche se dalla maggioranza fanno notare che pesano sull’imponibile circa per un terzo. Nel piano Siniscalco era previsto un intervento da due miliardi nel 2006, 7,5 nel 2007, cinque nel 2008.

    Lotta all’evasione
    Arrivano novità per la compravendita di immobili con un giro di vite per notai e agenzie immobiliari che non faranno emergere il valore reale degli immobili. Come anticipato dalla bozza Siniscalco agli Enti locali andrà il 30% delle somme riscosse per effetto dell'attività congiunta di accertamento. L'amministrazione fiscale potrà effettuare controlli sui versamenti degli acconti e delle ritenute anche prima della presentazione delle dichiarazioni dei redditi. In Finanziaria dovrebbe esserci anche la riforma dei concessionari già proposta in passato da Tremonti con la costituzione di Riscossione Spa.

    Le coperture
    Il nodo che verrà sciolto in un vertice di maggioranza (forse già domani) è come verranno finanziati tutti gli interventi di spesa da sommare agli 11,5 miliardi di correzione strutturale promessa a Bruxelles. L’ultimo testo circolato al Tesoro per di più taglia le previsioni di gettito delle voci «lotta all’evasione» e «manutenzione della base imponibile». Da 4,3 miliardi a meno della metà: 1,8 miliardi. Se così fosse, e se Tremonti confermerà il no all’armonizzazione delle rendite finanziarie, la strada dei condoni diventerebbe certa. A meno di non tagliare ancora a ministeri, sanità ed Enti locali come previsto nella bozza Siniscalco o intervenire sulle pensioni. Le ipotesi di sanatoria sono due: quella per l’Irpef sui redditi 2003, caldeggiata in Parlamento da An e Forza Italia o un condono previdenziale. Non faranno comunque parte del disegno di legge che deve essere varato entro venerdì. Le sanatorie saranno eventualmente inserite con l’Irap in un decreto fiscale o maxiemendamento da presentare fra ottobre e novembre in Parlamento.

    Più imposte di registro
    La bozza diffusa ieri dall’agenzia AdnKronos prevede qualche nuovo balzello. Aumenterebbero (si tratta anche in questo caso di ipotesi) le tasse sulle seconde case. Per tutte le abitazioni diverse dalla principale si prevede la rivalutazione dei moltiplicatori ai fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali dal 20 al 30%. Pronto anche un contributo di 500 euro per i ricorsi a Tar e Consiglio di Stato e l’aumento del contributo unificato per le cause civili: la bozza prevede una rivalutazione ogni due anni di importi e scaglioni.
      «La Finanziaria dovrà essere rigorosa, ma anche favorire lo sviluppo», sintetizza il vicepremier Gianfranco Fini che propone il taglio fino a un miliardo dei costi della politica. Il leader della Cisl Savino Pezzotta è poco ottimista: «Non ci sono le condizioni ottimali. Non si possono fare grandi confronti in quattro giorni»

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