13/12/2006 ore: 12:01

"Finanziaria" Cosa deciderà oggi Romano Prodi?

Contenuti associati

    mercoled? 13 dicembre 2006

    Pagina 14/15 - Politica


    IL RETROSCENA
      Il premier pensa di tagliare
      la diaria dei parlamentari

      Francesco Verderami
        ROMA — Cosa decider? oggi Romano Prodi? Inserir? nel maxi emendamento della Finanziaria una norma che prevede il taglio agli stipendi dei parlamentari, per rilanciare cos? la propria immagine? Oppure soprassieder? all'idea del colpo a effetto nel Paese, per garantirsi una navigazione meno pericolosa al Senato nel voto decisivo sulla manovra? ? da due giorni che il premier tiene in fibrillazione gli alleati, a cui ha dato riservatamente notizia della sua intenzione di ?dar seguito a una parte del nostro programma elettorale?: e la ?parte? a cui si riferisce riguarda la riduzione dei costi della politica. Si tratta di un pallino fisso del Professore, ce n'era traccia gi? nel suo famoso ?manifesto di Creta?, scritto nell'estate del 2005, e in cui veniva lanciata la proposta delle primarie. In un capoverso di quella lettera, redatta all'indomani dello scontro con Rutelli sulla leadership, era sottolineata la necessit? di ?diminuire le spese dei partiti? e di porre ?una drastica riduzione dei fondi per il funzionamento delle istituzioni?.

        Gi? allora Prodi la definiva un'iniziativa che avrebbe avuto ?una forte presa sugli elettori?, e non c'? dubbio che oggi abbia bisogno di ritrovare smalto, dopo le contestazioni di cui ? stato bersaglio in pubblico e alla luce dei sondaggi ?top secret? che giacciono sulla sua scrivania a Palazzo Chigi. L'ultimo ? il report mensile di Ipsos: nella tabella che registra il ?livello di fiducia? dei leader presso la pubblica opinione, il Professore ? precipitato al ventottesimo posto, perdendo altre due posizioni rispetto al rilevamento precedente. La distanza che lo separa ormai da Veltroni, secondo solo al capo dello Stato, ? abissale: 26 punti. Ma persino Berlusconi lo sopravanza nettamente, visto che il leader del Polo sta risalendo la china e nell'ultimo mese ha scalato quattro posizioni, raggiungendo il quindicesimo posto. In classifica, dietro Prodi, sono rimasti appena due esponenti dell'Unione: Rosi Bindi e Clemente Mastella.

        Insomma, al premier serve un colpo d'ala, ?e visto che per primi noi del governo abbiamo dato l'esempio?, ora vorrebbe imporre un colpo di forbice anche allo stipendio dei parlamentari. Gli esponenti della maggioranza hanno posto il veto al progetto, ma non nel ?merito? quanto sul ?metodo?. E pare che a dar loro manforte siano intervenuti i presidenti del Senato e della Camera. Marini e Bertinotti hanno fatto sapere a Prodi che non era loro intenzione intervenire sui contenuti della riforma, ma hanno rilevato che il modo in cui il governo pensa di vararla ?inciderebbe sull'autonomia delle Camere e sulle prerogative dei parlamentari?. Tradotto dal politichese il richiamo a Prodi ? stato durissimo: un conto ? presentare un provvedimento e affidarlo al vaglio del Parlamento, altra cosa ? inserirlo in un maxi emendamento su cui il governo si appresta a porre la fiducia, senza alcun dibattito sul tema, impedendo cos? il confronto tra i gruppi della maggioranza e quelli di opposizione.

        Il rischio di ?un'operazione demagogica? — come la definisce un autorevole esponente dell'Unione — ? quello di mettere a repentaglio il voto finale sulla Finanziaria. Perch? gi? di problemi il maxi emendamento ne sta producendo, al punto che ieri — in Consiglio dei ministri — Rutelli ha lanciato un monito al premier e al titolare dell'Economia: ?Facciamo attenzione a non commettere ulteriori errori con le modifiche che stiamo preparando alla manovra, perch? gi? di cazzate ne abbiamo fatte abbastanza. Archiviamo la Finanziaria senza aggiungere nulla che possa entrare in contraddizione con i provvedimenti della "fase due", visto che da gennaio dovremo avere al centro dell'azione di governo le riforme?. Non ? dato sapere se il vice premier si riferisse anche alla norma sul taglio degli stipendi dei parlamentari, ? certo che la fibrillazione nella maggioranza ? altissima. Non si spiegherebbe altrimenti la sortita della Finocchiaro: ?Nel maxi emendamento del governo non potranno esserci novit? non concordate con i capigruppo di maggioranza?.

        A questo punto desister? o insister? il premier con l'idea che coltiva da due giorni? Perch? persino Russo Spena, che pure vorrebbe ?un intervento immediato?, ammette l'esistenza di un ?malessere istituzionale sulla questione?, e si rende conto che ?mettere la norma nella manovra sarebbe pesante?, che ?la sua approvazione non sarebbe indolore?. Il presidente dei senatori del Prc teme per? che ?il provvedimento finisca poi su un binario morto, per effetto di un'azione bipartisan contro la riduzione dei costi della politica?, e vede come ?unica soluzione? l'approvazione di un ordine del giorno che impegni ?a gennaio? i gruppi parlamentari di maggioranza ?a dare una corsia preferenziale? a un disegno di legge ad hoc.

        Baster? questo a Prodi, alle prese con gravi problemi politici e di immagine? Di sicuro l'esecutivo — come dice il diellino Fistarol — ?cos? non pu? andare avanti, perch? non reggerebbe a lungo?: ?Nemmeno la "fase due" servirebbe, se invece di un riformismo impopolare non si lanciasse l'idea di "riformismo popolare", un riformismo cio? che vada incontro alle richieste del Paese?. ? ormai chiaro che dopo la Finanziaria nel governo si arriver? a un redde rationem, perci? prima della ripresa di gennaio ? previsto un vertice dell'Unione. Non sar? la riedizione dell'affollato incontro di villa Madama, ma un summit solo tra Prodi e i leader alleati.

      Close menu