"Finanziaria" Autonomi alla carica «Misure da sopruso»
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venerd? 29 settembre 2006
Pagina 5 - Economia/La manovra d'autunno
LO SCONTRO POLITICO TRA SINISTRA RADICALE, RIFORMISTI E CENTRISTI ? IN ATTO UNA GUERRA DI IMMAGINE. DAMIANO: IL CETO MEDIO STA SOTTO I 70 MILA EURO E PAGHERA’ MENO
Autonomi alla carica ?Misure da sopruso?
Raffaello Masci ROMA
Pi? contributi previdenziali (dal 17,9 al 19,6%), pi? tasse per i redditi di fascia medio-alta (aliquota del 43% oltre i 70 mila euro lordi), nuovi studi di settore per ?spremere? ancora di pi?. Di fronte a questa prospettiva gli oltre 4 milioni di lavoratori autonomi - artigiani, commercianti, professionisti - guardano alla Finanziaria che stamattina sar? presentata, come a un sopruso. Di pi?, un atto di vendetta di cui il governo sarebbe il sicario, ma il mandante sarebbe il sindacato. Soprattutto - dato il ricorrere del nome nelle dichiarazioni - la colpa ricadrebbe sul leader della Cisl Raffaele Bonanni, considerato il pasdaran dei lavoratori dipendenti e il protettore degli statali in particolare.
A scatenare la ?rabbia? degli autonomi - che ieri hanno parlato apertamente di ?mobilitazione? - ? prima di tutto il binomio ?pi? tasse-meno tagli agli sprechi?, considerato deprimente per lo sviluppo: ?Questa ? una finanziaria gambero - ha detto il leader di Confcommercio Carlo Sangalli - che non consolida la ripresina, non rilancia i consumi, non taglia la spesa pubblica e aumenta la pressione fiscale?. La congiuntura, secondo il leader dei commercianti, sarebbe anche favorevole, ma invece di assecondare questa stagione, ?si continua a pigiare il pedale facile della pressione fiscale e le riforme strutturali in grado di incidere sulla dinamica della spesa pubblica vengono sostanzialmente rinviate?. Ci? che occorrerebbe invece, secondo Confcommercio, ? ?mettere sotto controllo e gradualmente ridurre la pressione fiscale e contributiva, anche attraverso la lotta all’elusione e all’evasione, che Bonanni vede annidata soprattutto nel lavoro autonomo?.
Insomma, ? la litania degli autonomi, il governo sarebbe mal consigliato da ?suggeritori? sindacali che gridano al lupo pensando a loro. ?Non possiamo e non vogliamo credere che, in un accordo tra il ministro del Lavoro e Cgil, Cisl e Uil, sia stato stabilito l'aumento dei contributi previdenziali per artigiani e commercianti - hanno detto il segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli e il suo omologo della Cna Giancarlo Sangalli -. Ci risulta che Epifani, Bonanni e Angeletti non siano i rappresentanti del popolo italiano e che esprimano gli interessi soltanto dei lavoratori dipendenti iscritti alle loro organizzazioni, non certo degli artigiani e i commercianti?. E gi? mugugni ma anche netti attacchi al ministro Damiano che, accondiscendendo ai ?suoi amici? sindacalisti avrebbe avuto un comportamento ?gravissimo ed inaudito?.
La rabbia ? tale che spesso tracima verso il livore, al punto da scorgere un che di codardo nel comportamento del governo, che infierirebbe sui piccoli senza mai sfidare i grandi: ?Le notizie che annunciano una Finanziaria dal doppio peso che colpisce le Pmi e premia le grandi imprese - ha commentato il presidente della Confesercenti Marco Venturi - ? ormai un dato di fatto che produce forti distorsioni economiche. Di fronte a questo le piccole e medie imprese non saranno spettatrici silenti ?stritolate come sono dalla poco digeribile tenaglia tra aumenti contributivi e appesantimento degli studi di settore?. Da qui l’appello ?alla mobilitazione?.
Anche Cida, Confedir, Cosmed, Cup, ovvero le maggiori organizzazioni rappresentative di dirigenti e professionisti pubblici e privati, ?respingono il tentativo di accollare loro il grosso del conto da pagare?. E allora opposizione dura contro le modifiche Irpef nei termini prospettati (43% oltre i 70.000 euro), la previsione del contributo del 3% sulle pensioni della stessa fascia di reddito e il blocco dei contratti del pubblico impiego.
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