"Feltrinelli" Il libraio storico: «no ai fast book»
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 sabato 22 aprile 2006
Pagina 7 - Capitale/Lavoro
intervista - il libraio storico
?In sciopero Diciamo no ai fast book?
Librerie Feltrinelli ferme in otto citt?. La denuncia del dipendente ?anziano?: i ritmi aziendalisti bloccano il rapporto con gli appassionati del libro
LUCA DOMENICHINI
Va avanti da sabato scorso lo sciopero indetto dai lavoratori della Feltrinelli e dei negozi e megastore Ricordi. Per oggi sono in programma manifestazioni a Bari, Torino, Firenze, Brescia, Parma, Ravenna, Modena e Bologna. Dopo lo sciopero pasquale, il primo nella storia della pi? grande industria culturale italiana, avvenuto a Roma, Milano, Napoli e in altre cinque citt?, i ?commessi? - come sono chiamati dopo la riorganizzazione aziendale del 2001 - si fermano di nuovo per protestare contro il contratto integrativo proposto dalla Feltrinelli. ?Un contratto - osserva Enrico Ragazzi, libraio storico di Bologna e Rsa Cgil trattante al tavolo - che apre alla precariet? anche nella nostra azienda, introducendo le tipologie di contratto atipiche generate dalla legge 30?.
Come vanno le trattative?
Su alcuni comportamenti aziendali c'? poca chiarezza. Nel 2001, quando il nuovo gruppo dirigente si ? presentato, l'azienda raggiungeva una quota di mercato del 19%. Oggi siamo cresciuti, salendo al 23%: la Feltrinelli resta leader indiscussa nel settore della distrubizione culturale in Italia.
Perch? l'esigenza di un nuovo piano?
Probabilmente per una restrizione della domanda complessiva. Emblematico, in questo senso, ? il mercato della musica, che ha perso quote. La previsione ? di un calo costante delle perdite, sebbene la quota di Feltrinelli nella vendita di prodotti musicali si sia rafforzata sempre di pi?.
C'?, insomma, un calo del fatturato complessivo?
Quello del mercato musicale ? solo un esempio per spiegare le strategie complessive dell'azienda: il fatturato globale, che non ? pi? quello di un tempo, spinge la Feltrinelli a cercare di ragionare in termini di abbattimento dei costi, esasperazione degli indici di produttivit? e dei margini sui prodotti. Ci sono molti editori che ritengono di essere ?strozzati? dalle condizioni contrattuali imposte dalla Feltrinelli. Attraverso questo meccanismo centralizzato, tra l'altro, il messaggio che arriva ai fornitori pu? essere riassunto cos?: tu non vai pi? a farmi la prenotazione nel singolo punto vendita, ma vieni direttamente da me, distributore centralizzato, per farti fare un ordine su novantatr? negozi. L'operazione d? un margine di profitto ben diverso.
E' cambiato qualcosa nelle librerie Feltrinelli dagli anni Ottanta a oggi?
Sono stato assunto dalla casa editrice fondata da Giangiacomo Feltrinelli nel 1989, nella libreria di Bologna. Cinque anni fa c'? stata la riorganizzazione aziendale e la firma del precedente contratto integrativo (11 settembre 2001, ndr): la relazione con il cliente e la conoscenza del prodotto sono diventate da allora qualcosa di superfluo per i ?commessi?. Il libraio, prima, era tenuto a conoscere la richiesta dei lettori, tradizionalmente ?forti? alla Feltrinelli. Questo scambio tra cliente e addetto, tra l'altro, era una esperienza straordinaria e bellissima per il libraio, perch? sapevi di consegnare un prodotto ma anche di ricevere molto da un lettore attentissimo. Ora, in qualche modo, il modello centralizzato riduce tutto a scala, spersonalizzando il lavoro, in base a un unico modello e identiche procedure, determinando la scomparsa della figura dei librai storici che davano in qualche modo il carattere al negozio.
Se passer? il nuovo contratto integrativo proposto dall'azienda, cosa cambier? per gli anziani e i neoassunti?
Intanto va detto che questa ultima ipotesi dell'azienda ha avuto carattere ultimativo, determinato dal fatto che ? stata accompagnata da una lettera di Carlo Feltrinelli in persona. Ci siamo trovati nella condizione di dovere prendere o lasciare una offerta che introduce clausole elastiche e flessibili nei contratti, apprendistati, contratti d'ingresso e a tempo determinato. Questa posizione della Feltrinelli ha influito molto nella nostra decisione di fare il primo sciopero nella storia del gruppo editoriale. Per i neoassunti, oltre alle tipologie precarie, ci sarebbe la sorpresa di vedersi cancellare, per i primi dodici mesi, la maggiorazione per le domeniche lavorative.
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