15/2/2006 ore: 10:01

«Farmacie da liberalizzare»

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    sabato 11 febbraio 2006

    ECONOMIA ITALIANA - Pagina 15


    L'Antitrast: pi? concorrenza nella distribuzione dei medicinalli

    ?Farmacie da liberalizzare?

    Sara Todaro

    ROMA - ?Se l'abito fa il monaco, il farmacista fa la farmacia?. A garantire la salute pubblica tanto basta: il negozio pu? essere di chiunque. ? con questo assioma che l'Antitrast ? tornato ieri alla carica sulla regolamentazione di settore, rendendo noti i contenuti di una segnalazione inviata a Camere e Governo datata 8 febbraio.

    La richiesta dell'Autority - non inedita nella bagarre degli ultimi mesi su sconti in farmacia e cure al supermarket - ? di ?aprire la distribuzione dei medicinali alla concorrenze, a vantaggio dei consumatori?.

    Spunto della nuova offensiva ? il principio di incompatibilit? tra ingrosso e vendita al pubblico dei medicinali, ribadita dal Codice dei medicinali per uso umano all'esame del Parlamento per il previsto parere (si veda ?il Sole-24 Ore del Luned? del 16 gennaio 2006). La questione dell'incompatibilit? - appodata sul tavolo della Consulta in relazione alla cessione delle farmacie comunali milanesi ad una catena di distribuzione all'ingrosso di medicinali - ? del resto anchenel mirino della Commissione Ue. A giugno Bruxelles ha infatti aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia in merito al trattamento di favore riservato dalle normative italiane (legge 362/1991) ai titolari "in carne e ossa" rispetto alle persone giuridiche, nonch? alla garanzia concessa agli eredi del titolare di presidio. Su questo punto interverr? la Comunitaria 2006 (si veda l'articolo a pagine 23). Ed ? proprio ai dubbi di scarsa proporzionalit? di queste misure rispetto alla tutela della salute pubblica avanzati dall'Ue che si riallaccia il Garante, chiedendo di eliminare le norme sull'incompatibilit?, rivedere la "riserva" garantita ai farmacisti e abrogare il divieto di assumere la titolarit? di pi? di una farmacia privata.
      Il mix ingrosso-dettaglio - scrive l'Antitrast - consentirebbe ?economie di distribuzione e dunque pi? concorrenza? e le stesse societ? di farmacisti potrebbero creare catene di farmacie, entrando in competizione con le societ? di gestione delle comunali, titolari di pi? esercizi.

      Una discesa in campo a tutto tondo, insomma. E proprio all'indomani della consegna alla Camera delle oltre 174mila firme raccolte dalle Coop a sostegno di una Pdl d'iniziativa popolare per portare i farmaci da banco al supermercato.

      Contrastanti le reazioni. Plaude il Codacons, che apprezza l'apertura del Garante, ma reputa quella del supermarket ?la via pi? utile ai consumatori?. Inorridisce Giorgio Siri, presidente Federfarma (farmacie private): ?Propriet? e titolarit? si identificano in molti Paesi europei. Cos? si rischiao solo pi? incidenti: basta pensare alle distorsioni che si creerebbero se in farmacia entrassero i capitali dell'industria o quelli dei medici?. Nessuna doglianza, invece, in casa delle "comunali". ?? una risposta all'indirizzo di chi preme per portare i farmaci al supermercato? - commenta il presidente Assofarm, Venanzio Gizzi. ?Cos? non ci sar? bisogno delle Coop per creare concorrenza. E non si creeranno farmacisti di serie ?B?, abilitati solo a distribuire farmaci senza ricetta e non quelli prescritti dal Ssn?. A restare ancora una volta delusi sono i Liberi farmacisti: ?Neanche un cenno alla revisione della pianta organica - dicono - l'accesso del grande capitale alla titolarit? servir? solo ad azzerare l'autonomia del farmacista?.


      La rete
        Farmacie private*
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      1.383
        Totale farmacie
      17.370
        N.abitanti per farmacia
      3.334
      (*) dati Federfarma (aprile 2005)

      (**) dati Assofarm (gennaio 2006)

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