5/4/2004 ore: 10:37
"Europa" Il mall compie 50 anni così cambia lo shopping
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DOMENICA 4 APRILE 2004 |
Pagina 17 - Esteri |
IL CASO Il primo centro commerciale fu negli Stati Uniti. Ora sono in tutto il mondo Il mall compie 50 anni così cambia lo shopping
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE ENRICO FRANCESCHINI
Per celebrare mezzo secolo di «mall», il Daily Telegraph ha mandato un cronista ad accompagnare Vicky, Kim, Sabrina e Nicol, prendendo appunti. Il loro pomeriggio risulta piuttosto noioso; ma non è che le «vasche» su e giù per il corso di un paese di provincia italiano o di una «downtown» americana fossero necessariamente più eccitanti, per i teenagers di una o due generazioni or sono. Semplicemente, osserva il quotidiano londinese, ogni generazione ha i suoi luoghi di ritrovo: e oggi i «mall-rats», cioè i topi da ipermercato, sono attirati dagli immensi shopping center, dalla indistinguibile musica di sottofondo, dalla cornucopia di prodotti (anche se non possono acquistarli), come un roditore è attirato dal formaggio. In occasione del cinquantenario di questa rivoluzione socio-commerciale, un motivo del suo successo lo offre un libro appena uscito in America e in Gran Bretagna. «Sul mall esiste una vasta letteratura, ne sono state date esaurienti spiegazioni dal punto di vista del marketing, della distribuzione, del risparmio», afferma Paco Underhill, autore di «The call of the mall». «Ma per me sono soprattutto un´esperienza voyeuristica. Uno dei bisogni fondamentali della natura umana è guardare i propri simili, e nella società d´oggi il mall è diventato uno dei posti migliori in cui guardare ed essere visti». Per coloro che di questo genere di voyeurismo farebbero volentieri a meno, Underhill (il cui libro precedente, «Why we buy: the science of shopping», è stato un best-seller internazionale tradotto in 20 lingue) ha una buona notizia. «L´Occidente sta entrando nell´era del post-mall», sostiene lo scrittore. «Gli acquisti in rete aumentano vertiginosamente di anno in anno, in un futuro non lontano per fare shopping basterà navigare su Internet». La cattiva notizia potrebbe essere che un giorno nessuno si incontrerà più da nessuna parte. Gli ostinati che vorranno continuare a guardare in faccia i propri simili, come si faceva un tempo in piazza e oggi al mall, potranno sempre chiamarli con il videotelefonino. |